A supporto dell’imprenditoria femminile
Chiara Cormanni illustra le iniziative del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di commercio Milano Monza Brianza Lodi, concentrandosi sulla tematica della parità di genere sul luogo di lavoro
L’obiettivo comune? Valorizzare il contributo che le donne possono dare al mondo del lavoro e dell’impresa e arrivare a una vera parità di genere. Per raggiungere questo scopo lavorano insieme diverse figure del mondo dell’imprenditoria, del sindacato e delle associazioni di categoria riunite nel Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi.
A guidare il gruppo è Chiara Cormanni, giovane imprenditrice molto attiva nelle associazioni di settore in quanto anche vicepresidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda. Si occupa di business development e risorse umane nell’azienda di famiglia PP Inox.
Il Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di commercio
L’imprenditoria femminile rappresenta un importante motore per il sistema produttivo italiano, una componente in costante crescita e capace di conciliare impegni, famiglia e fabbisogno di credito.
L’attività delle donne imprenditrici necessita, però, di sostegno e stimoli per essere competitiva sul mercato del lavoro. Per esempio, c’è necessità di conciliare famiglia e lavoro. Per agevolare l’imprenditoria femminile sono stati istituiti a livello territoriale da Unioncamere dei Comitati che hanno lo scopo di valorizzare le donne imprenditrici e lavoratrici e superare i problemi di genere.
«Fanno parte del comitato tante donne provenienti da mondi e settori diversi. Nonostante le differenze ci unisce il grande obiettivo di sostenere il lavoro femminile – spiega Cormanni –. Lo facciamo attraverso iniziative volte a favorire la creazione e lo sviluppo di reti tra le imprenditrici, a supporto di una cultura imprenditoriale che fa della partecipazione femminile un irrinunciabile punto di riferimento».
In crescita le imprese rosa
Le “imprese rosa”, cioè, guidate da donne, sono in crescita. Nell’area Milano Monza Brianza Lodi sono cresciute del 5 per cento in 4 anni e sono il 18 per cento del totale delle imprese. In Italia rappresentano il 22 per cento del totale.
«Siamo sostanzialmente in linea con il dato nazionale – commenta Cormanni –. Inoltre, sono in crescita le attività professionali, anche nei settori tecnici, solitamente considerati maschili. Questo è un bellissimo segnale perché sono i settori che cresceranno di più in futuro, anche a livello di retribuzioni».
La certificazione di genere
Il Comitato porta avanti diverse iniziative per il lavoro femminile. «Quella forse più importante è quella legata alla certificazione di genere. La Regione Lombardia, prima e finora unica regione in Italia a farlo, ha stanziato 10 milioni per le aziende che intraprendono il percorso per la certificazione – illustra Cormanni –.
Chi decide di certificarsi deve dimostrare di garantire gli stessi livelli retributivi tra uomo e donna a parità di posizione, di tutelare le opportunità di carriera, di portare avanti politiche di inclusione e di tutelare la maternità. Chi ottiene la certificazione può beneficiare di sgravi fiscali. Con Unioncamere abbiamo portato avanti un bellissimo percorso per illustrare questa opportunità alle imprese».
La conciliazione famiglia-lavoro
Se parliamo di lavoro femminile, uno dei temi più delicati è la conciliazione famiglia-lavoro. «A volte è davvero difficile riuscire a incastrare gli impegni lavorativi con la gestione della famiglia. Avendo due bambini, lo noto ogni giorno sulla mia pelle – evidenzia ancora Cormanni –.
È fondamentale, quindi, che venga implementato il sistema degli asili nido pubblici. Devono essere di più, con più posti e con prezzi più accessibili. Purtroppo, ancora oggi tante donne scelgono di interrompere la loro carriera perché, se continuassero a lavorare, tutto il loro stipendio verrebbe speso per i servizi per i bambini.
È un vero peccato. Per loro e per la società che perde contributi importanti. Servono perciò politiche per arrivare alla parità salariale e una maggiore flessibilità per aiutare a conciliare lavoro e famiglia».
Conclude Cormanni: «Nella nostra azienda cerchiamo di mettere tutto ciò in pratica. Garantiamo flessibilità e abbiamo investito in formazione e sul digitale per dare tutti gli strumenti utili a lavorare al meglio e a conciliare lavoro e famiglia».