Aerospazio lombardo, una filiera da 6 miliardi di euro

Aerospazio
L’aerospazio è un settore in crescita e quello lombardo ne è un esempio. Parola ad Angelo Vallerani, presidente del Lombardia Aerospace Cluster
La Lombardia è senza dubbio uno dei protagonisti della Space Economy a livello globale, forte della sua solida tradizione nell’aerospaziale, del vivace tessuto imprenditoriale e dell’eccellenza nella ricerca tecnologica. Abbiamo intervistato Angelo Vallerani, presidente del Lombardia Aerospace Cluster, sulle opportunità e sulle prospettive del comparto e sul ruolo del Cluster stesso.
Potrebbe fornirci un quadro generale delle dimensioni della filiera aerospaziale lombarda in termini di numero di aziende, addetti e giro d’affari?
«Attualmente, la filiera aerospaziale lombarda conta oltre 200 aziende con quasi 22mila addetti, con un turnover di più di 6 miliardi di euro, di cui un miliardo è costituito dalle esportazioni. Quindi possiamo dire che un quarto dell’export italiano in questo settore proviene dalla Lombardia».
Quali sono gli attori principali del comparto?
«La nostra regione vanta una grande tradizione aeronautica, con grandi nomi sul territorio quali Leonardo, Ohb Italia, Thales Alenia Space e Thales Italia: grandi aziende che hanno la capacità di siglare e gestire contratti importanti.
La filiera si estende poi a numerose aziende tier 1, sistemisti, aziende che forniscono al prime contractor sistemi o sottosistemi completi. Un ruolo molto importante è anche quello svolto dalle università presenti sul territorio, tra cui il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi di Pavia, l’Università degli Studi di Milano Bicocca e Liuc – Università Cattaneo».
Qual è il ruolo delle Pmi in questa filiera?
«Le piccole e medie imprese giocano un ruolo chiave, portando competenze fondamentali. Alcune di queste aziende vantano una tradizione di oltre 100 anni. Offrono supporto alle grandi aziende o ai sistemisti fornendo prodotti e servizi direttamente sul territorio.
Le Pmi devono però poter essere anche indipendenti dai prime locali e agire autonomamente sul mercato internazionale e globale: questo da un lato consente loro di diversificare i propri clienti e trovare sbocchi anche all’estero, dall’altro libera i big del settore locale da un rapporto troppo vincolante».
Quali sono le funzioni del Lombardia Aerospace Cluster in questo contesto?
«Ricollegandoci al discorso appena fatto, tra le attività principali del Lombardia Aerospace Cluster troviamo il supporto alle attività di internazionalizzazione delle Pmi attraverso la partecipazione a saloni internazionali o l’organizzazione di eventi B2B con altre realtà europee.
La funzione principale del Cluster è quella di aggregatore di competenze, per fare in modo che esista sul territorio un luogo in cui grandi e piccole imprese, insieme alle università, possano incontrarsi e confrontarsi al di là dei rapporti contrattuali che intrattengono tra loro.
Un luogo dove guardare a strategie e programmi comuni. Il Cluster si impegna anche nell’aiutare le Pmi nei processi di certificazione e nell’affrontare sfide emergenti come la sustainability, tema già attualissimo per le grandi imprese e ancora da esplorare per molte piccole e medie realtà».
Quali ritiene siano le sfide più promettenti del settore aerospaziale lombardo al momento?
«Per quanto riguarda l’aeronautica, stiamo già da tempo seguendo con attenzione tutto ciò che riguarda l’Advanced Air Mobility, ovvero i sistemi di trasporto aeronautico su piccolo o medio raggio, con tutto ciò che questo comporta: parte normativa, infrastrutturale, sviluppo di nuovi prodotti come gli eVTOL, velivoli elettrici a decollo verticale.
Le aziende lombarde devono essere pronte a riconvertirsi o a fornire sistemi e tecnologie in questo ambito per poter essere protagoniste in un settore emergente e molto promettente. Per lo spazio, la “new space economy” è in forte espansione.
A livello Paese siamo fortunati perché l’Italia ha una grande tradizione spaziale con la capacità di fornire prodotti a 360 gradi, dai lanciatori ai satelliti stessi, dalla gestione dei mezzi da terra ai servizi. Il governo negli ultimi anni ha riservato attenzione al settore con grandi fondi nazionali e del Pnrr.
È un settore in grande fermento. Per le imprese del territorio c’è un messaggio importante da saper cogliere. Il settore aerospaziale è composto da un livello upstream (servizi di lancio, produzione e gestione di satelliti e infrastrutture) che è un mercato di nicchia nel quale per nuove aziende è difficile entrare.
Ma c’è però poi un livello downstream, relativo alla creazione di nuovi servizi e prodotti, che è estremamente promettente: stanno nascendo nuove start up, qui oggi e nei prossimi anni c’è la possibilità – anche grazie ai fondi – di investire, di creare, di sviluppare nuovi business.
Infine, possiamo dire che la Lombardia sarà la protagonista della più importante manifestazione mondiale nel settore dello spazio: la settantacinquesima edizione dell’International Astronautical Congress (IAC) si terrà a Milano nel mese di ottobre 2024».

Leggi altro su Storie di Copertina – Dai territori