Dynamis PRC, al Politecnico di Milano nasce un’auto da corsa full electric

Dalla sinergia tra Università e impresa, arriva la svolta green sulle piste della Formula Student: intervista a Mattia Talacci, direttore sportivo di Dynamis PRC
Dynamis PRC è il reparto corse del Politecnico di Milano. È composto da più di 100 studenti che, ogni anno, con dedizione e passione, progettano e costruiscono un prototipo di auto da corsa. Negli ultimi anni la loro monoposto ha gareggiato con successo in una delle maggiori competizioni per vetture a ruote scoperte: la Formula Student. Ora il team – supportato da numerosi sponsor dal mondo dell’impresa – sta lavorando alla realizzazione del suo primo prototipo elettrico, per passare dai combustibili fossili a un futuro più verde, come spiega Mattia Talacci, direttore sportivo di Dynamis PRC.
Come è strutturato il team Dynamis PRC e quali sono gli obiettivi del progetto?
«Il gruppo ha una struttura gerarchica presieduta dal team leader che, insieme ai direttori tecnici e al direttore sportivo, gestisce l’intero team, con la supervisione di due professori, i faculty advisors.
Il reparto corse ha come obiettivo quello di insegnare agli studenti importanti hard e soft skills, non solo al fine di applicare le conoscenze acquisite durante il percorso di studi, ma anche di sviluppare varie competenze trasversali fondamentali in un contesto lavorativo, quali: team working, capacità relazionali e gestione della pressione, del tempo e delle persone».

Cos’è la Formula Student?
«E’ una competizione universitaria internazionale organizzata da Sae International. Coinvolge gli studenti delle facoltà di ingegneria di più di 600 atenei in tutto il mondo che ogni anno sono chiamati a progettare, realizzare e portare in pista un prototipo da competizione in stile formula. Il progetto viene valutato in otto tipologie di prove che spaziano dalle performance in pista al design, fino all’analisi economico-finanziaria della vettura. Attualmente la competizione prevede tre categorie: Combustion, Electric e Driverless. Il Dynamis PRC è attualmente in quarta posizione nella classifica mondiale e prima in quella italiana di Formula Student Combustion».
Nel 2020 avete deciso di realizzare il primo prototipo di auto da corsa “full electric”: come è andata?
«Dopo 15 anni nella categoria Combustion, nel 2020 il team ha deciso di intraprendere una nuova e importante sfida: progettare e costruire il primo prototipo elettrico targato Dynamis PRC, al fine di gareggiare nella classe Electric del campionato. Il 2020 sarebbe stata la prima stagione del nostro team nella categoria Electric, in cui il nuovo progetto elettrico avrebbe sfidato la pista dando un riscontro agli studi effettuati. Purtroppo, l’emergenza sanitaria ha causato l’annullamento di tutte le competizioni. Tuttavia, la Formula Student non si è arresa, ed è nata così la Formula Student online. Gli eventi statici hanno acquisito maggiore rilevanza, mentre quelli dinamici sono passati al simulatore. Il Dynamis PRC ha accolto questa ulteriore sfida conquistando il terzo posto Overall».

Perché la scelta di passare all’elettrico?
«Dopo diverse stagioni nella categoria Combustion, dove i prototipi erano mossi da un motore termico tradizionale, per la stagione 2021 il team ha abbandonato i combustibili fossili, infatti porterà in pista il suo nuovo veicolo completamente elettrico. Questa svolta, verso un futuro più verde nel mondo dell’automobilismo, è stata intrapresa insieme al Politecnico di Milano e la squadra non vede l’ora di competere in questa nuova categoria».
Come sarà la vostra auto da corsa full electric? E in che modo sarà “green”?
«Come la maggior parte delle auto da corsa moderne, sarà realizzata principalmente in fibra di carbonio: a partire dal telaio monoscocca, a tutte le varie appendici aerodinamiche (che in queste vetture sono numerose e anche di grandi dimensioni), fino al sedile e al volante, questo materiale pregiato è ampiamente usato, anche se altamente inquinante a livello di smaltimento. Per migliorare l’impatto ambientale abbiamo iniziato a pensare di sfruttare nuove tecnologie, come le fibre naturali. Queste, infatti, appaiono e si lavorano esattamente come quelle di carbonio, ma sono ricavate dal lino. A discapito di una minore resistenza strutturale si avrebbe un considerevole minor impatto ambientale. Il team, dunque, sta cercando delle soluzioni per mantenere buone performance utilizzando questi materiali più ecologici».

Dal punto di vista della ricerca e dello sviluppo, di cosa vi occupate internamente?
«Dopo un anno e mezzo di sviluppo progettuale, stiamo completando la produzione del veicolo. Questa non comprende solo la realizzazione delle componenti meccaniche ed elettroniche, ma anche lo sviluppo dei software. La produzione dei componenti, interamente progettati e assemblati dai membri del team, è in gran parte affidata agli sponsor che ogni anno supportano il progetto, mentre lo sviluppo e la fase di test dei software è eseguita internamente. Inoltre, il team sta sviluppando in parallelo un sistema di guida autonomo per l’auto della prossima stagione. Questo sistema, formato sia dalla parte software che hardware, permetterà alla macchina di completare i tracciati senza l’intervento dell’uomo, identificando i coni che delimitano i percorsi e calcolando la traiettoria migliore da percorrere».
Quali sono i vostri obiettivi per il 2021?
«Per questa stagione il team Dynamis prenderà parte alle competizioni in tre paesi europei: Olanda (Fsn), Italia (Fsata) e Ungheria (Fseast). Per la prima volta nella storia della squadra, competeremo fisicamente nella categoria dei veicoli “full electric” (chiamata “1E” nel campionato Formula Student). Arrivando da un terzo posto conquistato in una stagione 2020 “virtuale” gli obiettivi sono quelli di portare in pista un prototipo competitivo e cercare di raggiungere i team delle università che negli ultimi anni hanno dominato la categoria. Sappiamo che sarà una sfida estremamente difficile ma, proprio per questo, siamo pronti a dare il massimo. I nostri obiettivi, in un campo dove la competizione è serrata e le migliori università europee e mondiali partecipano per vincere, sono ambiziosi. Il team Dynamis ha però passione, grinta e consapevolezza dei propri mezzi, perciò crede di poter diventare uno dei migliori team del campionato».
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