ANAPA, La distribuzione assicurativa e la congiuntura economica
Si è tenuto il 28 novembre 2023 presso l’ADI Design Museum c/o spazio Dente di Milano “La distribuzione assicurativa e la congiuntura economica. L’impatto dell’assicurazione sui rischi catastrofali previsti dalla finanziaria”, evento promosso da ANAPA Lombardia
L’evento promosso da ANAPA ha offerto un quadro della situazione assicurativa attuale e ha permesso, attraverso la voce dei rappresentanti dei maggiori player assicurativi presenti sul territorio nazionale, di confrontarsi sulle sfide e sulle opportunità del domani, delineando una previsione sull’impatto che la prossima finanziaria avrà sul settore assicurativo. Ha moderato Riccardo Sabbatini, giornalista specializzato in finanza.
Se da un lato l’analisi sullo stato assicurativo attuale evidenzia l’impreparazione culturale di «[…] un’ Italia “sottoassicurata” – come affermano all’unanimità Stefano Ferri, Head of P&C Non Motor Actuarial Dept, Reinsurance and Public Tenders presso Generali Italia, e Marta Nagni, Head of Property & Liability SME AXA Italia –, che ancora vede nelle polizze assicurative un costo piuttosto che l’ancora di salvezza in caso di sinistro», dall’altro è emerso con fermezza il ruolo sociale che l’assicurazione, nella figura dell’intermediario, ha e avrà nel prossimo futuro.
Cambiamento climatico, ESG, sostenibilità, cyber risk e IA sono stati i temi che più hanno spinto la compagine di relatori e il pubblico di addetti ai lavori a disegnare scenari possibili e in essi collocare la propria funzione socioeconomica.
Del resto, gli eventi catastrofali dell’estate 2023, oltre ad aver messo a dura prova imprese, cittadini, compagnie assicurative e lo stesso Stato, chiamato a intervenire anche economicamente sulla situazione di emergenza, hanno definito uno scenario del tutto nuovo.
Grandinate, allagamenti ed esondazioni sono entrate prepotentemente in agenda, tanto da prevedere l’ingresso nella legge di bilancio di una legge per cui tutte le imprese (con esclusione del settore agricolo), devono assicurarsi contro i danni cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali verificatisi sul territorio nazionale.
La questione appare particolarmente spinosa in un Paese come l’Italia, che si caratterizza per un elevato rischio idrogeologico e sismico e che si distingue, come viene indicato nella Relazione annuale dell’Ania, per una gestione dei danni relativi a calamità basata sull’intervento ex-post da parte dello Stato.
«La sfida – indica Marta Nagni – sarà far capire al cliente cosa c’è nella polizza per guidarlo nella comprensione dei i rischi», nella considerazione che un cliente informato e responsabilizzato sarà più propenso ad aderire alla proposta di polizza. «Gli eventi naturali sono già garanzie accessorie alle polizze incendio. Vanno aggiunte garanzie specifiche, ma spesso l’impresa a cui la compagnia si rivolge ha una bassa propensione al rischio».
Secondo Stefano Ferri, la soluzione è tanto teorica quanto operativa: «Bisogna parlare di prevenzione».
Ma dove non arriverà lo Stato, fin dove potrà arrivare l’assicurazione, obbligata a formulare la polizza per eventi catastrofali? Basterà rivolgersi alla SACE per riassicurare il premio (con limiti indicati fino al 50 per cento dei risarcimenti fino a un tetto di 5 miliardi nei successivi 3 anni)? E come sarà percepito questo obbligo da parte delle PMI e microimprese?
Se Nagni sottolinea l’importanza della mutualità e Ferri prevede un maggiore accesso al credito, Giancarlo Locatelli, presidente presso Moscova & Partners Spa e presidente ANAPA Regione Lombardia, asserisce: «Gli eventi in Emilia-Romagna hanno provocato panico sociale. Se nei capitolati di polizza si riuscisse a creare una vera e propria cultura, perimetrando in modo indiscutibile il campo d’azione, si potrebbero avere maggiori certezze».
E mentre si attende il maxiemendamento dell’8 dicembre prossimo, il settore assicurativo denuncia un calo di fatturato. Che potrebbe peggiorare. Secondi quanto riferito dal moderatore Riccardo Sabbatini: «Lloyds, mediante il Kent Centre of Risk, ha calcolato che gli eventi estremi potrebbero portare a una perdita stimata da 3 a 17 miliardi!».
Un dato importante che fa parte di uno ancora più preoccupante: «Secondo un nuovo rapporto Sigma dello Swiss Re Institute, le perdite assicurate dalle catastrofi naturali nel 2023 dovrebbero raggiungere o superare i 100 miliardi di dollari per il quarto anno consecutivo. […] Aon ha recentemente indicato che, nonostante il fatto che le comunità a livello globale siano a rischio di catastrofi naturali, quest’anno solo il 27 per cento circa delle perdite economiche è stato assicurato».
Ma se l’assicuratore non sarà più in grado di assicurare, che mondo ci aspetta?«Come assicuratori dobbiamo mitigare e coprire in maniera razionale i rischi. Il cambiamento climatico sta impattando su tutti. È nostro compito trovare soluzioni sostenibili per dare un buon servizio», risponde Nagni.
È pur vero che i rischi “inassicurabili” sono in crescita. Si guardi, ad esempio, al cyber attack: da anni si parla di cyber risk; tuttavia, delimitare il rischio è sempre più complesso.
Le domande aumentano parallelamente alle sfide da vincere: sostenibilità, resilienza, ESG.
Simone Pastore, procuratore e Head of Credit Insurance di Allianz, indica: «Dal punto di vista dell’intermediazione assicurativa dobbiamo intervenire con un buon incipit sui rischi nuovi». Del resto «[…] lo scenario però è del tutto inesplorato ed è difficile prevedere cosa accadrà», ammette Stefano Ferri.
In questo stato di incertezza, corre in aiuto l’innovazione che identifica, tra gli altri, nell’utilizzo dei droni e dell’IA nuovi strumenti di analisi, monitoraggio e studio dei dati.
Ma il lavoro – si sa – è sempre mediato dall’uomo. Dalle macroaree di impatto nazionale e internazionale si torna così alla compagnia assicurativa, all’agenzia e alle persone che ne fanno parte: intermediari di primo e secondo livello, personale dipendente, collaboratori, operatore. Figure che presto, come sottolinea Marco Garanzini, presidente provinciale ANAPA Milano, saranno coinvolte in un nuovo assetto che vedrà cambiamenti su più fronti: contratto dei dipendenti, premio di produzione, busta paga, termini di attesa per i licenziamenti.
Al centro della discussione resta, in ogni momento, il tema culturale, indicato da Giancarlo Locatelli come “fondamentale”. «L’intermediario è chiamato a un ruolo sociale importante, ma anche lui è in difficoltà perché il cliente è resistente. L’intermediario propone, ma non sempre riesce a mettere in sicurezza il cliente a causa di un “abito mentale” che il cliente stesso ha. Il tema cyber, ad esempio: è da tempo che se ne parla. La copertura è stata proposta, ma non sempre il percepito collima con il rischio».
Erik Somaschini, Past President ANAPA Lombardia e consigliere di AssoESG esprime apprezzamento per l’intervento governativo rivolto alle imprese quantunque sarebbe stato più logico e utile partire dall’obbligo ad assicurarsi per i proprietari di immobili civili residenziali.
Somaschini sottolinea che l’adeguamento delle imprese agli obiettivi ESG è un obiettivo tutt’altro che agevole, considerando che non esistono ancora parametri ed enti certificatori indipendenti riconosciuti e che i costi di adeguamento possono essere particolarmente ingenti, soprattutto per micro e piccole imprese.
E conclude sottolineando la preoccupante “sottoassicurazione” sia a livello di offerta che di domanda per quanto concerne le polizze cyber ed RC ambientale, indicando che solo lo 0.45 per cento delle imprese italiane ha una copertura RC ambientale.
«Serve una campagna di comunicazione – conclude Giancarlo Locatelli –, un re-branding volto a dare valore sociale all’intermediario affinché possa essere più incisivo».
L’evento, organizzato dalla Giunta ANAPA Rete ImpresAgenzia Regione Lombardia, è stato realizzato in collaborazione con le compagnie assicurative Allianz e AXA, con CarGlass, lo specialista della sostituzione e riparazione cristalli auto, e CareSafe, network di carrozzerie partner di tutte le compagnie assicurative in Italia, presente sul territorio nazionale con oltre 400 carrozzerie.
A rappresentare quest’ultima realtà è Daniela Calderara, Marketing Manager di A21, holding operativa e di investimento, che nasce dalla volontà di imprenditori esperti nel settore automotive e assicurativo con l’obiettivo di creare il miglior gruppo italiano nelle riparazioni automotive.
Riunisce CarSafe, CarSafe Innova e AutoSicura. «CarSafe, costola di CarGlass fino a 2 anni fa – afferma Calderara – rappresenta oggi una soluzione innovativa che avvantaggia clienti, carrozzerie e compagnie assicurative. Le agenzie non possono seguire eventi particolari in tempi stretti. Gli eventi catastrofali hanno evidenziato il valore della mediazione. In soli 2 anni siamo cresciuti esponenzialmente.
La previsione di chiusura dell’anno 2023 si attesta a 80 milioni di euro. Per l’anno prossimo prevediamo di raggiungere i 100 milioni di euro, di quotarci in borsa e raggiungere i 600 affiliati».
In questa crescita un ruolo importante lo sta giocando l’innovazione: «Abbiamo investito 200mila euro nella realizzazione di un software proprietario dedicato a registrare e monitorare i sinistri. Attraverso questo software le compagnie assicurative possono avere la garanzia delle lavorazioni eseguite e della gestione del sinistro in maniera chiara, puntuale e funzionale. In una parola: tracciata. Un aspetto su cui investiremo sempre di più».
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Fabiana Gilardi