Autostrade per l’Italia e Università di Brescia insieme per la mobilità sostenibile

Roberto Tomasi
È nata una nuova partnership di ricerca tra il Gruppo Autostrade per l’Italia e l’Università degli Studi di Brescia. L’accordo, della durata di 5 anni, ha come obiettivo quello di sviluppare studi e ricerche sulla mobilità sostenibile e le infrastrutture, relativamente al trasporto di persone e merci, per l’ideazione e gestione di servizi di info mobilità, per la progettazione di soluzioni utili all’incremento della sicurezza stradale e, più in generale, per l’approfondimento dei principi di “Smart Cities” e “Smart Mobility”
«Questa iniziativa – afferma Roberto Tomasi, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia – è un ulteriore tassello di Autostrade del Sapere, piattaforma che ci vede in campo sul territorio nazionale in sinergia con le principali istituzioni universitarie. Il tema delle competenze è per noi prioritario: mettiamo a fattor comune e implementiamo, grazie alla collaborazione scientifica con le Università, un know how profondo e integrato a beneficio non solo dell’azienda, ma del sistema-Paese. L’accordo di ricerca con l’Università di Brescia, sono certo, ci permetterà di fare significativi passi avanti su un tema fondamentale come quello della sicurezza stradale, sul quale abbiamo target molto ambiziosi nel breve e nel medio periodo».
A tal proposito il rettore dell’Ateneo, Maurizio Tira, durante la conferenza stampa di presentazione della partnership, ha sottolineato: «La partnership con Autostrade per l’Italia si inserisce nelle attività di promozione della mobilità sostenibile, nelle quali il nostro Ateneo è impegnato da anni per il raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda ONU 2030. Nel 1995 abbiamo fondato il Centro Studi CeSCAM per la ricerca in tema di sicurezza stradale e abbiamo partecipato a bandi nazionali e internazionali con diversi studi: il più recente riguarda il progetto MoSoRe – Infrastrutture e servizi per la Mobilità Sostenibile e Resiliente, finanziato da Regione Lombardia, il cui obiettivo è quello di investigare la resilienza dei sistemi e delle infrastrutture per la mobilità».

I focus della partnership
In concreto, di cosa si occuperà la partnership? A presentare in sintesi i focus è l’Università di Brescia, direttamente sul proprio sito:
- Attività di ricerca, sviluppo ed innovazione: collaborazione per specifici progetti di ricerca, consulenze tecnico-scientifiche, partecipazione congiunta a bandi e programmi di ricerca.
- Attività di formazione e orientamento studenti: svolgimento di tesi, svolgimento di esercitazioni e tirocini formativi.
- Attività di formazione e apprendimento permanente, come master universitari, programmi post laurea e corsi per neolaureati.
- Finanziamento di borse di dottorato e/o assegni di ricerca.
- Collaborazione alla creazione di una Road Safety Academy per l’approfondimento del tema sicurezza stradale, veicolare e infrastrutturale e la formazione di figure professionali di riferimento.
- Collaborazione al potenziamento delle lauree professionalizzante promosse da UniBs.
- Collaborazione al potenziamento degli ITS (Istituti Tecnici Superiori) promossi da UniBs.
Mobilità sostenibile, sicurezza stradale e formazione
Entrando nel dettaglio, la partnership con l’università di Brescia si inquadra perfettamente nella strategia allargata del Gruppo Autostrade per l’Italia, che si avvale di rapporti con diverse Università italiane (attualmente 12), con lo scopo di attrarre talenti, collaborare sulla didattica, fare formazione e coltivare specifici mestieri. Nello specifico, questa collaborazione nasce sostanzialmente per due ragioni, in primis, quella della sicurezza stradale, che intesa anche come sicurezza sul lavoro nei cantieri, è una delle priorità del gruppo. L’Università di Brescia, in tal senso, attraverso il suo dipartimento e la facoltà di Trasportistica è all’avanguardia ed è molto attiva sui temi dell’incidentalità e della sicurezza stradale.
La seconda ragione è legata a una nuova formula di laurea, introdotta pochi anni fa proprio dall’Ateneo bresciano: riservata a classi molto ristrette, è una laurea professionalizzante, che prevede due anni di studio e uno di lavoro. Considerato che questo percorso formativo è attivo anche in ambito edile, Autostrade ha subito colto l’opportunità di inserire l’accordo di Brescia all’interno della propria Amplia Accademy, aperta per tutti i mestieri delle costruzioni.
Tramite un accordo attuativo il Gruppo Autostrade per l’Italia sarà una delle aziende, presso cui gli studenti della laurea professionalizzante in edilizia dell’Università di Brescia, potranno andare a lavorare. Al momento però, non è stato ancora deciso se si tratterà di una borsa di ricerca, un dottorato o uno studio congiunto.
I progetti di Autostrade del Sapere
La partnership con l’Università di Brescia è solo l’ultima iniziativa, in ordine temporale, nell’ambito di Autostrade del Sapere, il progetto strategico lanciato dal Gruppo Autostrade per l’Italia, per sostenere la crescita delle competenze abilitanti all’interno del proprio piano di trasformazione.
La prima iniziativa ha visto la collaborazione del Politecnico di Torino e del Politecnico di Milano, nella creazione di un master di secondo livello, intitolato Master in Ingegneria e Gestione Integrata delle Infrastrutture Autostradali, con la formula dell’apprendistato. La seconda iniziativa ha visto coinvolta l’Università Federico II, nella creazione della Smart Infrastructures Accademy, che prevede un percorso formativo di sei mesi, non correlato ad un titolo di studio, ma mirato alla specializzazione sulle professionalità della progettazione e della manutenzione infrastrutturale. Mentre la terza iniziativa, partita lo scorso aprile, ha visto la nascita dell’Amplia Academy, un vero e proprio “cantiere dei mestieri” pensato per anticipare i percorsi formativi dedicati alle principali figure professionali ricercate. Tra i ruoli, l’assistente di cantiere, il carpentiere, il conducente di mezzi speciali, il minatore: professioni sempre più richieste, ma per le quali l’offerta di manodopera in Italia è sempre più carente.