Banca Progetto: diversità e inclusione
Banca Progetto promuove diversità e inclusione come valori concreti, migliorando il benessere dei dipendenti tramite flessibilità, welfare e un ambiente lavorativo innovativo. Ne abbiamo parlato con Claudio Minerdo, responsabile direzione risorse umane, governance e relazioni esterne di Banca Progetto
Banca Progetto è una banca innovativa italiana, specializzata nel supporto alle piccole e medie imprese e alla clientela privata attraverso prodotti di credito e risparmio. Fondata con un forte focus sul digitale, l’istituto si distingue per la sua capacità di combinare un approccio tecnologico avanzato con una profonda attenzione al benessere dei propri dipendenti.
La banca ha implementato una serie di iniziative volte a promuovere un ambiente di lavoro inclusivo, flessibile e orientato al work-life balance. Nel contesto di queste iniziative, Banca Progetto ha aderito all’associazione Parks – Liberi e Uguali, dimostrando il suo impegno nella promozione della diversità e dell’inclusione in ambito lavorativo.
L’azienda ha affrontato la sfida di creare un luogo di lavoro dove ogni individuo possa esprimere il proprio potenziale, promuovendo politiche che vanno dallo smart working alla flessibilità oraria, fino a sistemi di welfare avanzati. Per Banca Progetto, la diversità non è solo uno slogan, ma una pratica concreta che arricchisce l’ambiente lavorativo e contribuisce a generare soluzioni innovative.
Questo approccio si riflette anche nelle strategie di gestione delle risorse umane, dove la tecnologia viene utilizzata per migliorare l’efficienza senza compromettere il benessere dei dipendenti. Ne abbiamo parlato con Claudio Minerdo, responsabile direzione risorse umane, governance e relazioni esterne di Banca Progetto.
Banca Progetto si distingue per promuovere l’inclusione e la valorizzazione delle diversità in ambito lavorativo; nel 2021 ha – tra l’altro – aderito all’associazione Parks – Liberi e Uguali per promuovere l’inclusione e la valorizzazione delle diversità in ambito lavorativo. Quali sono le principali sfide che avete incontrato nel promuovere una cultura aziendale inclusiva e come misurate il successo di queste iniziative?
«Diversità e inclusione sono due parole belle, importanti e forse ancora necessarie. Se le usiamo come slogan, rischiamo però di renderle prive di significato. La parola diversità deriva dal latino deverto, devertere, che significa volgersi, dirigersi verso qualcuno o qualcosa: l’impegno di Banca Progetto è di “rivolgersi” verso ogni collega per valorizzarne l’unicità e l’eccezionalità. Siamo, per questo, da sempre impegnati nella promozione delle diversità con la consapevolezza che valorizzare le differenze e incoraggiare l’inclusione costituisca un valore aggiunto per la qualità dei rapporti tra colleghi e un significativo vantaggio
competitivo per il business, che può crescere solo valorizzando il contributo unico di ciascun dipendente. La sfida che ci siamo posti è, quindi, quella di creare un luogo di lavoro sempre più inclusivo e rispettoso, nel quale tutti siano liberi di esprimersi e possano far emergere il proprio potenziale e il proprio talento valorizzando tutte le diversità, qualunque esse siano. Le differenze arricchiscono e aprono la strada a idee sempre nuove: rappresentano l’opportunità di generare soluzioni sempre innovative e originali».
Banca Progetto si distingue per il suo approccio innovativo e l’adozione di tecnologie digitali. In che modo la trasformazione digitale ha influito sulla gestione delle risorse umane e come garantite che l’innovazione non comprometta il benessere dei dipendenti?
«Lo sviluppo della tecnologia digitale ha consentito sempre più di slegare la prestazione lavorativa dal luogo e dal tempo in cui questa viene svolta. Questo approccio si sposa appieno con la nostra cultura aziendale, orientata a valorizzare le performance e il merito in un contesto di flessibilità per tutte le colleghe e tutti i colleghi per consentire loro di coniugare le esigenze lavorative con quelle personali».
In un contesto in cui sempre più aziende stanno promuovendo il work-life balance, quali politiche avete implementato in Banca Progetto per favorire il benessere e la soddisfazione dei dipendenti?
«Le iniziative sono moltissime e sono state introdotte già da molto tempo. Le più importanti riguardano lo smart working di dieci giorni al mese, la flessibilità dell’orario di lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro nella giornata di venerdì, un sistema di welfare a valori crescenti, permessi per i genitori e per esigenze mediche a condizioni migliorative rispetto quel le previste dal Contratto Nazionale. Oltre a ciò, un sistema di previdenza integrativa, di assicurazione sanitaria integrativa e – con riferimento a quest’ultima – l’introduzione di un
servizio di supporto psicologico
che prevede 5 incontri con specialisti e costi a carico dell’azienda. Dedichiamo la massima attenzione alla cura degli spazi di lavoro, che sono stati concepiti per essere – oltre che sicuri – accoglienti e progettati per la condivisione di idee e opinioni tra colleghi. Corsi di yoga e pilates sono a disposizione dei dipendenti prima e dopo l’orario di lavoro. Giornalmente è prevista la disponibilità gratuita in ufficio di frutta, acqua, caffè. Abbiamo stipulato convenzioni con enti esterni per l’acquisto di beni e servizi. Dedichiamo, quindi, attenzione a piccole cose concrete e pratiche che possono fare la differenza».
Considerando l’importanza del capitale umano per la competitività aziendale, quali sono le strategie di Banca Progetto per attrarre e trattenere talenti in un settore così competitivo come quello bancario?
«Banca Progetto è certificata quale Great Place to Work per la qualità dell’ambiente lavorativo da cinque anni consecutivi, a partire dal 2019. Questo è il risultato di una survey di clima aziendale che coinvolge tutti i dipendenti e che ci fornisce, ogni anno, nuovi spunti di miglioramento. Un eccellente luogo di lavoro è caratterizzato da opportunità di formazione, sviluppo, riconoscimenti legati al merito, una comunicazione chiara e diretta da parte del vertice aziendale e un ambiente di lavoro sfidante ma sereno.
Oltre che, come ho già spiegato, da una grande attenzione al work-life balance e alla valorizzazione delle unicità. Non ci sono quindi ricette segrete. Sono questi gli “ingredienti” che consentono di attrarre e trattenere le persone di talento: ovviamente, in questo campo, non bisogna mai dimenticare che nessun risultato raggiunto – seppur molto positivo – potrà essere mantenuto nel tempo senza piccole o grandi azioni di miglioramento».
Guardando al futuro, quali sono le priorità della Banca in termini di sviluppo del capitale umano e quali nuove iniziative intendete implementare per migliorare l’ambiente di lavoro?
«La survey di clima aziendale, che ho già illustrato, ci fornisce spunti di riflessione sempre nuovi. In via generale, penso che le aziende debbano adattare sempre più i propri stili manageriali, con l’obiettivo di mettere le persone sempre più al centro delle loro azioni, sostenere l’engagement e migliorare ovviamente il benessere dei dipendenti: flessibilità, inclusività, comunicazione, intelligenza emotiva, divertimento e una certa dose di ironia. Si può essere seri e professionali senza diventare seriosi e noiosi.
Guardando al futuro, continueremo a creare una cultura basata sul reciproco ascolto, coinvolgendo tutte le persone a tutti i livelli organizzativi aziendali, con l’obiettivo di assicurare che i rapporti tra le persone siano sempre basati sul rispetto, in coerenza con i nostri valori aziendali e per puntare sempre all’eccellenza, in ogni cosa che facciamo».