Base Milano diventa il primo locale pubblico interamente cashless in Italia

Matteo Bartolomeo, presidente Base Milano
La pandemia ha accelerato numerosi processi, la traiettoria intrapresa è quella dell’innovazione e della sostenibilità non soltanto in ambito ambientale. Base, il polo creativo milanese di respiro internazionale, ha colto subito il guanto di sfida, scegliendo di diventare il primo locale pubblico interamente cashless in Italia.
La pionieristica decisione è stata ufficializzata lo scorso luglio, con la firma di una partnership strategica con Nexi, la PayTech leader in Europa. L’hub culturale, nato nell’area di proprietà del Comune di Milano di via Bergognone 34, abbandonando definitivamente il contante, si attesta quale simbolo di digitalizzazione e di progresso del nostro Paese.
“La partnership tra Nexi e Base, uno dei più importanti progetti di rigenerazione urbana di tutta Europa, conferma quanto Milano sia in grado di guidare il progresso del Paese. La nostra città non solo accetta la sfida della digitalizzazione in ogni ambito, ma si mostra aperta ad accogliere il cambiamento e capace di creare forme di collaborazione che guardano al futuro, per garantire ai cittadini servizi evoluti che puntano su sicurezza, trasparenza, velocità”, ha affermato il sindaco di Milano Giuseppe Sala, durante l’inaugurazione.
“Fin dalla sua nascita Base opera come piattaforma di sperimentazione e contaminazione fra cultura, tecnologia e sociale. Per questo motivo siamo particolarmente felici che Nexi ci abbia dato l’opportunità di realizzare insieme questa trasformazione ‘cashless’, che crediamo abbia molte implicazioni positive: trasparenza, legalità, semplicità, efficienza” – ha dichiarato Matteo Bartolomeo, presidente di Base Milano.
Per Nexi, questo accordo rappresenta un ulteriore passo nel percorso di digitalizzazione del nostro Paese, nel quale i pagamenti digitali assumono importanza crescente, capaci come sono di accompagnare la trasformazione culturale in atto.
Lombardia Economy ha rivolto alcune domande di approfondimento al presidente, Matteo Bartolomeo.
La rivoluzione cashless parte da Base: la pandemia è stata “complice” di questo cambiamento?
“La pandemia ci ha abituato e suggerito di toccare poco oggetti che passano di mano in mano. Anche il denaro si è scoperto essere un possibile vettore del virus. Più in generale, la pandemia ha accelerato la transizione verso il digitale”.
Base è un hub poliedrico che coniuga lavoro, cultura e divertimento. E’ altresì uno spazio inclusivo, oltreché innovativo. Abolire il contante è inclusivo?
“La domanda è intrigante. Inizialmente pensavamo che il cashless potesse essere un motivo di esclusione, specie per i più giovani. Scopriamo invece, dopo un periodo di prova, che i ragazzi sono molto più avanti rispetto alle persone più mature, usano una pluralità di sistemi e sono abituati a piattaforme di compensazione senza la movimentazione di una sola moneta”.
Quando e come è nata la partnership con Nexi? Prevede ulteriori step innovativi?
“Anche le grandi imprese, specie quelle più innovative, stanno imparando a uscire dai recinti e dalle torri. Le contaminazioni accelerano i processi di innovazione, avvicinano domanda e offerta, aiutano a comprendere bisogni al di là delle ricerche di mercato. Allo stesso modo, anche le organizzazioni culturali stanno superando il classico modello di sponsorizzazione e si avvicinano al modello di partnership: sperimentare insieme nuove soluzioni. Questa è la filosofia che sta sposando Base e che bene interpreta lo spirito che ci ha avvicinato a Nexi. Dove andremo, ci spingeremo più in là? Non lo sappiamo e anche questo è tipico dei processi di innovazione”.
Si tratta di un “tentativo pionieristico” o di una scelta irreversibile?
“Direi una scelta irreversibile se, come crediamo, nel tempo verranno confermate le prime impressioni e se, questo ci sembra un dato ineluttabile, la digitalizzazione dei pagamenti coinvolgerà un numero sempre più ampio di cittadini e di transazioni”.
Come stanno reagendo i clienti?
“Bene, talvolta sorpresi e incuriositi, raramente indispettiti”.
Quali vantaggi porterà alla gestione la scelta di abolire i contanti?
“I vantaggi ci sembrano per tutti: maggiore velocità, più tempo da dedicare a cose più importanti che non stare in coda alla cassa, maggiore sicurezza, trasparenza, conoscenza”.