Bergamo capitale italiana del volontariato 2022
Bergamo è la prima Capitale Italiana del Volontariato. Ricoprendo questo ruolo dal forte valore simbolico, per tutto il 2022, dalle mura della città e per le strade di tutta la provincia, prende vita una nuova stagione del volontariato, chiamato ad affrontare una transizione tra quello che è stato e quello che sarà senza dimenticare le proprie radici. Ce ne parlano Chiara Tommasini, presidente CSVnet e Oscar Bianchi, presidente CSV Bergamo
Il volontariato è un attore fondamentale di ogni territorio: non è un caso che le istituzioni ai massimi livelli – il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e quello del Consiglio in carica Mario Draghi solo per citare due esempi – abbiano a più riprese citato il suo insostituibile ruolo nella società. Una forza così importante merita un palcoscenico annuale, un luogo che ne raccolga le energie, le metta in collegamento, le racconti, le rappresenti e le faccia respirare a tutto il Paese. Questo luogo è la Capitale Italiana del volontariato, un progetto in costruzione a cui CSVnet, l’associazione nazionale dei Centri di servizio per il volontariato (Csv), sta lavorando dal 2021. Il riconoscimento è stato assegnato per il primo anno d’ufficio a Bergamo, città duramente colpita dalla pandemia simbolo della re-azione della popolazione: le tante progettualità unite dal territorio bergamasco – grazie al lavoro del Csv di Bergamo – intorno a questo percorso, che culminerà nella serie di eventi locali e nazionali dei prossimi mesi, danno valore all’istituzione della capitale del volontariato e creano le premesse per il suo sviluppo futuro. Ogni anno tutte le forze attive della città designata con il coordinamento del Csv territoriale e di CSVnet e la partnership strategica di Anci, si impegneranno a portare avanti progetti e iniziative di rilievo per celebrare i volontari e le loro organizzazioni, con un calendario e un racconto di respiro nazionale. Ma l’obiettivo non è solo quello di dare visibilità a questo mondo: vogliamo anche riconoscere e valorizzare le pratiche esemplari e generative esistenti nella collaborazione per il bene comune tra mondo del volontariato, pubblica amministrazione, imprese e società civile anche attraverso l’elaborazione e la sperimentazione di nuovi modelli relazionali. Il volontariato è una forza imprescindibile, ma è nelle alleanze che è capace di creare che cresce e migliora la società. E la Capitale italiana è il luogo in cui questo ruolo si consolida e rigenera.
Chiara Tommasini, presidente di CSVnet
4.300 associazioni per oltre 100.000 volontari. Sono questi i numeri del volontariato bergamasco secondo gli ultimi dati ISTAT, un dato significativo se messo in relazione al numero degli abitanti della provincia (1.115.000). La nomina di Bergamo a prima Capitale Italiana del Volontariato è innanzitutto un premio a questo movimento, ma ha anche un fortissimo valore simbolico, in un territorio così colpito dalla pandemia da Covid19: Bergamo ha reagito anche grazie ai suoi volontari e ora affronta la ripresa con una forza e una fiducia straordinarie. La Capitale 2022 è quindi una vera e propria occasione per apprezzare il senso più profondo del volontariato, celebrarlo, portarlo nel cuore della comunità, affinché possa rigenerare la cultura della solidarietà nei nostri territori. E allo stesso tempo è un anno in cui affrontare quella transizione tra quello che è stato e quello che sarà dopo la crisi pandemica, perché anche il volontariato non potrà più essere lo stesso. Le iniziative in corso sono numerose: come sempre il volontariato bergamasco non si è tirato indietro di fronte ad una nuova sfida e siamo pronti a raccontare con le esperienze che Bergamo è una terra di volontari. Dopo l’inaugurazione del 5 dicembre 2021 hanno preso il via gli eventi, alcuni dei quali organizzati direttamente dalle associazioni del territorio, e un bando di finanziamento della Fondazione della Comunità Bergamasca a sostegno della ripartenza del volontariato bergamasco. Tra marzo e giugno sono stati realizzati quattro laboratori tematici di ricerca intorno a quattro temi: adolescenti, cultura, povertà e salute. Nel mese di giugno ha preso il via anche una campagna di comunicazione per promuovere il volontariato e la cultura della solidarietà, che sta coinvolgendo i volontari bergamaschi con diverse modalità tra cui la realizzazione del podcast “Tempi diversi” disponibile su Spotify (20 puntate, uscita a cadenza settimanale). Nel mese di settembre verrà avviato un concorso con le scuole primarie e secondarie ed entrerà nel vivo anche il censimento quali/quantitativo del volontariato provinciale post Covid realizzato dall’Università degli Studi di Bergamo. L’evento più importante di questo cartellone è in programma ad ottobre, quando 500 giovani volontari provenienti da tutta Italia si incontreranno a Bergamo per mettere al centro le forme di partecipazione e di dono che i giovani praticano in tutta Italia e che aprono uno spiraglio di fiducia per il futuro delle nostre comunità. In questo percorso di transizione verso il volontariato di domani non potevamo non coinvolgere i giovani. Sono loro a rappresentare il futuro del volontariato e per questo abbiamo ritenuto doveroso dargli voce e visibilità, invitandoli a Bergamo l’8 e il 9 ottobre e chiedendogli di raccontarci quello che stanno facendo e quello che vorrebbero per cambiare il mondo. Noi ci metteremo in ascolto: sarà una bella occasione per iniziare a costruire insieme il futuro delle nostre comunità.
Oscar Bianchi, presidente CSV Bergamo