Best Workplace Italia 2023: dove si lavora meglio?
Hilton, Salesforce, American Express, le migliori aziende in cui lavorare
Sono 60 le aziende premiate nell’ambito della 22esima edizione della classifica Best Workplaces Italia 2023 (sito web), ovvero i migliori posti in cui lavorare, elaborata da Great Place to Work Italia, azienda specializzata nel settore dell’analisi del clima aziendale, della trasformazione organizzativa e dell’employer branding.
In un lavoro di ricerca durato un intero anno, sono state esaminate 303 imprese e ascoltati oltre 164mila collaboratori. Il ranking (consultabile sul sito greatplacetowork.it) è stato suddiviso in quattro categorie differenti sulla base del numero di collaboratori: aziende con oltre 500 collaboratori, con un numero di dipendenti compreso tra 150 e 499, tra 50 e 149 e tra 10 e 49. Lo studio effettuato da Great Place to Work si basa su due elementi focus: il fatturato e la fiducia dei dipendenti.
Entrando nel dettaglio della classifica, a conquistare la vetta del podio, tra le aziende più grandi, è Hilton, realtà simbolo del settore dell’hotellerie, seguita da Salesforce (comparto IT) e da American Express (Servizi finanziari e assicurazioni). L’information tecnology domina anche nella categoria delle imprese con numero di dipendenti tra 150 e 499, dove al primo posto si piazza la meneghina Bending Spoons. Nella sezione 50 – 149 lavoratori, in vetta troviamo l’azienda farmaceutica, Biogen Italia, seguono Reverse SpA (servizi professionali) e Skylabs Srl (information technology). Infine, nella fascia 10 e 49 dipendenti, al primo posto si colloca una realtà che si occupa di Consulenza di gestione, Accuracy, seguita da Systematika Distribution srl (information technology) e Cleafy, società IT.
IT e Manifatturiero dominano la classifica
Tra i settori più rappresentati in classifica, si annoverano la produzione manifatturiera, “sempre più simbolo di un nuovo rinascimento imprenditoriale italiano che fa ben comprendere quanto questi temi influiscano su produttività e risultati aziendali, e l’Information Technology, dove la Great Resignation (ovvero il fenomeno che fa riferimento al significativo aumento delle dimissioni da parte dei singoli collaboratori spinti dalla ricerca di un miglior work-life balance, di un ambiente di lavoro piacevole, e di retribuzione e benefit soddisfacenti – NDR) e qualche stima un po’ troppo entusiastica hanno obbligato le aziende del comparto a proporre esperienze sempre più ingaggianti per sfuggire alla trappola dell’azienda-commodity”, ha affermato Beniamino Bedusa, presidente di Great Place to Work Italia.
Trust Index e fatturato in aumento
Dall’analisi di Great Place to Work Italia, emerge un incremento del Trust Index, ovvero il valore relativo alla fiducia dei singoli collaboratori, che sale del 2% rispetto a un anno fa (89% contro l’87% del 2022). Un dato positivo reso ancor più interessante dal fatto che i Best Workplaces italiani superano la media europea (89%), sempre in ottica di Trust Index: si collocano dietro solo alla Danimarca e a pari merito con Belgio e Finlandia.
La fiducia dei collaboratori non è l’unico parametro in crescita, anche il fatturato registra contestualmente un segno positivo: i 60 migliori luoghi di lavoro in Italia del 2023 hanno avuto una crescita media annua del fatturato pari al 26%, rispetto al 23,25% del 2021.
Cresce inoltre la forza del Made in Italy: 31 aziende su 60 (52%) presenti in classifica sono italiane, un dato in netta crescita rispetto a 10 anni fa, quando le imprese con headquarter nel Bel Paese erano solo 8 su 35 (23%).
“Le migliori imprese del Bel Paese aumentano in media del 15% la loro forza lavoro rispetto allo scorso anno, hanno il 95% di fiducia nella propria leadership e riescono a raggiungere risultati importanti su temi difficili da affrontare come meritocrazia (+23% rispetto al panel delle 303 aziende analizzate) e correttezza (+19%). Risultati che hanno un peso ancora più importante perché raggiunti dopo anni d’importanti scossoni organizzativi”, ha sottolineato Beniamino Bedusa.
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