Bit 2022: uno sguardo al futuro del turismo
Caute le previsioni che vedono crescere arrivi e capacità di spesa, mentre resta la spina del fianco nel settore, quella del calo della domanda di lavoro
L’edizione 2022 della Borsa Italiana del Turismo ha segnato un ottimo punto di svolta, oltre che l’occasione di qualche bilancio utile a ripianificare il futuro dell’ospitalità nostrana.
Fresca la ritrovata domanda e alta la considerazione dell’offerta sui mercati stranieri, l’Italia soffre ancora per la mancanza di qualche mercato, ancora assente, ma stabilizza e valorizza la sua ricettività rivolgendosi all’arrivo dei primi americani che ridanno ossigeno a strutture, servizi e ristorazione nei primi mesi della bella stagione. Un quadro che anche nell’ambito della manifestazione – per presenze e iniziative – mostra uno slancio ben augurale per il 2022 e 2023 in particolare.
Secondo i dati di Data Appeal infatti, la percezione della destinazione Italia si conferma molto buona, mentre le tariffe Ota sono superiori del 9% al 2021 (indice di crescita della domanda) e l’indice di fiducia è rimbalzato da 28,4 a 76,1.
A questo si accompagna anche una capacità diversa ed una propensione di spesa che riprendono quota. Nel 2021, infatti, la spesa dei turisti stranieri in Italia è infatti aumentata del 25%, un dato che evidenza ottime potenzialità sulle prossime stagioni turistiche.
Una tendenza che incoraggia e che punta ancor più l’attenzione degli stessi italiani a guardare le destinazioni del Bel Paese con altri occhi. Una recente analisi di Ey Future Travel Behaviours, emersa in occasione di BIT, segnala che negli ultimi mesi è cresciuta la tendenza a viaggiare anche grazie alle minori restrizioni e anche quest’anno prediligendo l’Italia per due italiani su tre, con un occhio più vigile sulle politiche sostenibili anche in vacanza. L’80% torna a viaggiare per vacanza (in aumento rispetto 70% del 2020 ma ancora inferiore ai livelli pre-pandemia) mentre per rilassarsi e riposarsi (65%), per scoprire nuovi luoghi e fare nuove esperienze culturali e gastronomiche (61%) e stare insieme a familiari e amici (46%). Si consolida la nuova tendenza del workation (smart working + vacanza) con il 6% di italiani che hanno pianificato di lavorare da remoto in un luogo di villeggiatura. Secondo le stime, oltre il 60% tornerà alle stesse abitudini di viaggio pre-pandemia e uno su quattro addirittura aumenterà il numero di viaggi.
Meno rosee invece le cifre che riguarderebbero invece l’occupazione per l’indotto del settore. Federalberghi e Fipe in partnership con Ebnt (Ente bilaterale nazionale per il turismo) ha ufficializzato nei giorni della manifestazione milanese che nel 2021 hanno lavorato nel turismo circa 950 mila persone, contro 1,3 milioni nel pre-pandemia. Un dato che resta una spina nel fianco nel settore dei servizi, mentre si è già pronti a riprogrammare l’appuntamento fieristico di punta in Lombardia all’edizione 2023 nella tradizionale collocazione a febbraio, dal 12 al 14, sempre a FieraMilanoCity.
Per approfondimenti:
www.bit.fieramilano.it