• 18/02/2025

BIT, innovazione nel turismo fieristico

 BIT, innovazione nel turismo fieristico

Dalla digitalizzazione alla sostenibilità, proviamo a vedere come Fiera Milano e la Borsa Internazionale del Turismo (BIT) catalizzano il futuro del turismo fieristico 

Intervista a Simona Greco

direttrice Manifestazioni Fiera Milano 

Grazie alla sua posizione strategica nel cuore dell’Europa, alla ricca storia industriale e culturale e all’ecosistema imprenditoriale avanzato, Milano ha una naturale inclinazione verso il turismo fieristico. La città, con le sue infrastrutture moderne, la vasta gamma di servizi e la capacità di attrarre talenti e investimenti, si pone come un punto di incontro ideale per professionisti e aziende da tutto il mondo.

Secondo uno studio di Prometeia promosso da AEFI (Associazione esposizioni e fiere italiane), il turismo fieristico – inteso come indotto di chi viene a visitare le manifestazioni o partecipare a convegni – attiva in Italia un valore della produzione di oltre 10 miliardi di euro l’anno, corrispondenti a un valore aggiunto di 4,8 miliardi di euro, con un impatto occupazionale stimabile in circa 90mila addetti. In altri termini, ogni euro speso dai visitatori delle manifestazioni genera 2,4 euro in produzione e 1,1 euro di valore aggiunto per l’economia turistica nazionale.

Uno dei principali poli fieristici al mondo è Fiera Milano, che ospita uno degli eventi più importanti del settore turistico in Italia e a livello internazionale, la Borsa Internazionale del Turismo, il più importante hub dove potersi confrontare con le politiche turistiche di Paesi affermati o che si approcciano al turismo per la prima volta, con soggetti provenienti da tutto il mondo.

«Fiera Milano è il più importante organizzatore di fiere in Italia – afferma Simona Greco, direttrice Manifestazioni Fiera Milano – e da sola genera oltre 8,3 miliardi di euro di indotto, con un impatto particolarmente positivo su Milano e la Lombardia. È quindi un tassello fondamentale a livello nazionale per la valorizzazione del comparto, con una forte proiezione internazionale».

Quali sono stati alcuni dei principali sviluppi e adattamenti che BIT ha introdotto negli ultimi anni per rimanere all’avanguardia e rispondere alle esigenze in evoluzione del settore turistico?

«Uno dei suoi maggiori punti di forza è la formula multitarget che, rimanendo fedele al concept espositivo originale, è in grado di evolversi di anno in anno per rispondere alle esigenze in costante evoluzione dei mercati. In anni recenti, BIT ha risposto con successo alla sfida della digitalizzazione – in particolare, per l’edizione da remoto durante la pandemia – sono stati implementati strumenti digitali che si sono poi integrati perfettamente con il ritorno in presenza, rafforzando il ruolo di BIT come piattaforma di incontro fra domanda e offerta che va oltre il momento espositivo e supporta gli attori della filiera 365 giorni l’anno.

Un’altra sfida affrontata con successo è stata quella della crescita delle nicchie e del turismo responsabile e di qualità, che risponde ai problemi dell’overtourism puntando su proposte meno quantitative, ma a maggior valore aggiunto. Nell’ultima edizione ne è stato un esempio il grande riscontro per il turismo dei cammini, il cicloturismo, i piccoli borghi, le strade del vino e dell’olio e, in generale, tutto il turismo lento che, spesso, attrae un turista che vuole anche acquistare i prodotti del territorio».

Qual è il ruolo di BIT nell’attrarre investimenti nel settore turistico italiano e come si lavora per promuovere la collaborazione tra le imprese turistiche e gli investitori?

 «Il ruolo di una manifestazione è essere un facilitatore di incontro fra tutti gli attori della filiera. Fra questi ci sono anche gli investitori/espositori che, sicuramente, trovano in BIT una piattaforma ideale per un primo approccio con gli operatori, possiamo affermare che l’alto standing istituzionale di BIT – con la presenza abituale di numerosi ambasciatori, consoli e incaricati d’affari di diversi Paesi – abbia una ricaduta positiva sulle opportunità di investimento.

Inoltre, BIT valorizza le sinergie con altre manifestazioni per andare a creare un vero e proprio strumento di politica industriale, un portafoglio di eventi che promuove a livello di sistema le eccellenze del made in Italy».

 Quali sono le iniziative e le politiche che BIT sta promuovendo per favorire il turismo responsabile in Italia, con particolare attenzione all’ambiente, alla cultura e alle comunità locali?

 «Il turismo responsabile è stato l’assoluto protagonista dell’edizione 2023 di BIT, tanto nel percorso espositivo come nel palinsesto di eventi: sono stati trattati temi come il ritorno del turismo del benessere, la profilazione di nuove tipologie di viaggiatori attenti a queste tematiche, come i nomadi digitali, e la connessione tra made in Italy e viaggi lenti, si pensi all’enogastronomia.

Già da diversi anni, inoltre, BIT e Fiera Milano agiscono proattivamente sugli espositori per favorire la promozione del turismo sostenibile e responsabile, che è importante anche in chiave di destagionalizzazione e valorizzazione delle mete alternative.

Dobbiamo dare atto alle Regioni, da sempre grandi protagoniste del settore Italia in manifestazione, di avere fatto un ottimo lavoro in questo senso, ad esempio con il turismo dei cammini e il cicloturismo. E il riscontro di visitatori professionali e pubblico è stato notevole: i convegni a tema sostenibilità sono stati tra i più seguiti, mentre gli articoli a tema turismo lento del nostro magazine online sono risultati in assoluto tra i più aperti e letti».

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Simona Greco

Quali sono le partnership o le collaborazioni chiave che BIT ha stabilito con altre organizzazioni o istituzioni per promuovere lo sviluppo del turismo in Italia?

«Oltre alle sinergie con altre manifestazioni, BIT collabora da sempre con il Ministero del Turismo, che in questi anni ha saputo rinnovarsi portando valore aggiunto, in termini di convegni, incontri e presentazione di dati che hanno arricchito la manifestazione e che ha saputo valorizzare il turismo “fieristico”, mappandone il perimetro economico e di ricaduta sul territorio. Inoltre, crea partnership con tutte le più importanti associazioni di categoria del settore quali ASTOI, FTO, Federcongressi ed eventi, tra gli altri».

Quali sono le principali tipologie di turismo che BIT sta promuovendo in Italia e quali strategie sono state messe in atto per sviluppare e diversificare l’offerta turistica nel Paese?

«La missione istituzionale di una fiera è di essere partner di tutti gli attori della filiera nel cogliere e valorizzare le opportunità di business. Tutte le tipologie, quindi, così come tutte le destinazioni, ricevono attenzione: lo attestano, per esempio, i focus dedicati che in ogni edizione vengono creati per accogliere ed evidenziare i trend più promettenti dell’anno.

Premesso questo, un altro fattore importante della nostra missione è monitorare costantemente i mercati per individuare e proporre in anteprima i nuovi trend che hanno più probabilità di diventare concrete opportunità di business per gli operatori nostri partner.

In questo momento la direzione è chiara: sostenibilità, responsabilità e, aggiungerei, autenticità; pensiamo al successo degli alberghi diffusi nei piccoli borghi. Il maggiore punto di forza dell’Italia è il grande fascino che lo stile di vita italiano esercita sui potenziali visitatori da tutto il mondo.

Dobbiamo, quindi, saper creare esperienze di viaggio che facciano sentire il visitatore realmente parte di questo stile di vita: dal dormire in una casa contadina ristrutturata, all’imparare a fare la pasta fatta in casa con le massaie del paese, a visitare a piedi o in bicicletta, per esempio, i santuari che costellano i boschi intorno ai piccoli borghi. In una parola, dobbiamo proporre sempre più l’Italia più vera e più autentica, combinandola con un approccio più manageriale alla gestione, l’eccellenza dei servizi e il miglioramento della logistica. Per quest’ultima, un esempio sono i viaggi con i treni ad alta velocità che, oltre ad aver reso più accessibili molte destinazioni, sono diventati essi stessi un motivo di visita in Italia».

Quali sono le prospettive e le sfide nell’implementare l’intelligenza artificiale nel settore turistico italiano e come BIT sta sfruttando questa tecnologia per migliorare l’esperienza dei visitatori e ottimizzare le operazioni nel settore?

 «L’IA sta mostrando grandi potenzialità non solo per la creazione di contenuti, ma anche nella gestione delle relazioni con i clienti e gli altri stakeholder, ad esempio col supporto alle figure commerciali o ai fornitori. Nel turismo sarà utilizzata in modo crescente nei prossimi anni per creare percorsi e proposte sempre più personalizzati, che sono ciò che chiede il viaggiatore. Per la sua natura fortemente personale ed emozionale, il viaggio è uno dei “prodotti” dove sarà più importante soddisfare questa esigenza, grazie anche al mix tra realtà aumentata e intelligenza artificiale.

Per quanto riguarda l’ambito delle manifestazioni, allo stato attuale delle tecnologie una applicazione diretta dell’IA è ai primi studi. Tuttavia, Fiera Milano adotta da tempo algoritmi volti a migliorare l’esperienza di visita. La nostra piattaforma di matching, disponibile anche come app, non solo crea un’agenda di appuntamenti di business profilata sulle richieste di chi compra e di chi vende, ma fornisce anche indicazioni utili per creare il proprio percorso e come strumento di wayfinding digitale».

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Paola Idilla Carella

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