• 29/03/2024

Casa Paladin punta su metodo classico Franciacorta: «All’estero sfida è farne capire valore»

 Casa Paladin punta su metodo classico Franciacorta: «All’estero sfida è farne capire valore»

Roberto Paladin

Azienda vinicola guarda anche alla sostenibilità ambientale: «Puntiamo a valorizzazione vitigno Erbamat, fondamentale per combattere cambiamento climatico»

Casa Paladin affonda le sue radici in Veneto, ma ha trovato una seconda casa in Lombardia, nel territorio della Franciacorta, precisamente nel Comune di Coccaglio. Lì, sulle pendici del Monte Orfano, sorge Castello Bonomi, acquistato dal gruppo nel 2008. «Nasciamo in Veneto con una bollicina che è quella del Prosecco, da tempo avevamo notato come gli stessi consumatori veneti fossero grandi consumatori anche di bollicine metodo classico, come il Franciacorta. Abbiamo creduto fortemente nello sviluppo di questo trend e nel fatto che un consumatore abbia voglia di conoscere, essere educato e arrivare a scoprire bollicine sempre più importanti, fatte con metodi diversi. Per questo abbiamo deciso di investire nel territorio della Franciacorta, di grandissima qualità e con una bella potenzialità di crescita», ha spiegato Roberto Paladin, proprietario insieme al fratello Carlo.

LOMBARDIA ECONOMY Casa Paladin punta su metodo classico Franciacorta: «All'estero sfida è farne capire valore»

La Franciacorta negli ultimi 25 anni ha avuto una crescita esponenziale, quali altri sviluppi vi aspettate?
«Sicuramente la Franciacorta potrà ancora crescere per quanto riguarda il numero di bottiglie, ma la crescita più importante sarà sicuramente a livello di valore, e di sviluppo dei mercati. A oggi il mercato italiano è quello principale, ma tanti altri mercati stanno conoscendo solo oggi la qualità e il valore di questo metodo classico, quindi la grande sfida è investire nella formazione per far capire il valore di questo vino».

La tecnologia può aiutarvi dal punto di vista qualitativo, come lo sta facendo attualmente?
«La tecnologia aiuta sia in campo che in cantina, ad esempio abbiamo preso parte al Progetto Life Vitisom, attraverso cui è stata studiata una tecnologia per la distribuzione dei concimi organici attraverso un evoluto sistema a rateo variabile, che garantisce dosaggi calibrati in funzione delle effettive esigenze nutrizionali del vigneto. La missione del progetto è quella di realizzare un approccio più sostenibile per la gestione del vigneto. Questo consentirà di contrastare i fenomeni di erosione e il declino della sostanza organica nei suoli, incrementando la sua fertilità e la qualità della produzione. Oltre a questo in cantina attuiamo il controllo della temperatura in tutte le fasi del processo, dalla fermentazione dei mosti, alla presa di spuma, al controllo dell’affinamento sui lieviti, uno strumento che può essere gestito dall’enologo anche in remoto».

A oggi il 15% delle vendite vengono fatte all’estero, mentre l’85% in Italia. Fuori dal Bel paese le esportazioni maggiori arrivano da Svizzera, Giappone, Germania e Usa. «In generale abbiamo visto un rallentamento nella crescita del fatturato solo nel 2020, con tutte le cantine di Casa Paladin il canale di distribuzione principale e quello HoReCa. Dopo l’inizio della pandemia abbiamo cercato di diversificare i nostri canali e abbiamo aumentato la percentuale delle vendite estere. Nel 2021 abbiamo avuto una crescita molto positiva sia in Italia che all’estero. Il nostro obiettivo rimane sempre quello di crescere valorizzando i nostri prodotti, con dei vini che possano essere ambasciatori di messaggi e valori per noi importanti».

Che impatto può avere la guerra in Ucraina con le esportazioni asiatiche e nell’est Europa?
«Il mercato dell’est Europa sicuramente non è il principale per Castello Bonomi, però bisogna riconoscere che rappresenta un mercato potenziale importante, che quest’anno subirà un forte rallentamento. Arriviamo da due anni e mezzo di pandemia, con una forte sensazione di incertezza, che di certo non aiuta alla stabilità del mercato, la guerra in Ucraina appesantisce ancora di più quest’incertezza. Come tutti speriamo che questa guerra possa finire il prima possibile e lasciare spazio ad una ripresa positiva».

Qualità, sviluppo tecnologico e non solo. Casa Paladin infatti ha un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale. «Puntiamo alla valorizzazione del vitigno Erbamat, attraverso una Cuvèe dedicata, la Cuvèe 1564. Si tratta di progetto molto importante per Castello Bonomi, ci vede in prima fila nello studio di questo vitigno che è fondamentale per combattere il cambiamento climatico e per contribuire alla valorizzazione di un vitigno autoctono che può dare ancora più carattere e identità alla Franciacorta». L’azienda vinicola è in prima linea anche su tematiche sociali, in particolare per la prevenzione e la lotta contro il tumore al seno. «Abbiamo attivato il progetto Life in Rosè di Bosco del Merlo attraverso cui devolviamo parte del ricavato delle vendite di Prosecco Rosè doc e Pinot Grigio Rosè doc per la prevenzione e la lotta contro il tumore al seno. Siamo fieri di aver dato vita al nostro progetto Life in Rosè e di essere stati la prima cantina a sostegno dell’associazione Lilt di Treviso e Milano Monza Brianza», spiega Roberto Paladin.

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Arianna Sironi

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