Arriva la città dei bambini nel nuovo Policlinico di Milano

Francesco Iandola – Fondazione De Marchi
La Sanità diventa più sostenibile. A rivoluzionare l’ambiente dell’area pediatrica del nuovo Policlinico di Milano è il nuovo concept. Ne abbiamo parlato con Francesco Iandola, direttore esecutivo della Fondazione De Marchi
Skatepark, ledwall interattivi, ortoterapia e spazi dedicati allo smartworking per umanizzare gli spazi e ridurre al minimo lo stress emotivo e psicologico dei piccoli pazienti e dei loro genitori. Non solo. Le corsie pensate come viali alberati, l’ingresso immaginato come uno skatepark e le stanze di degenza trasformate in allegre e colorate camerette.
È un rivoluzionario modello di architettura degli interni il nuovo concept creativo che guiderà l’allestimento degli spazi dell’area pediatrica del nuovo Policlinico di Milano. Gli ambienti destinati all’area pediatrica avranno un’estensione di oltre 12mila metri quadrati distribuiti su tre piani e la consegna dei lavori è prevista per marzo 2025. La pediatria del nuovo Policlinico continuerà a essere un punto di riferimento a livello nazionale per l’assistenza, la cura e la ricerca in campo pediatrico. La Lombardia è tra le regioni maggiormente coinvolte nell’accoglienza di pazienti costretti a spostarsi per motivi sanitari.
Il progetto
Il nome? La città dei bambini. Alla base del rivoluzionario concept c’è l’idea di trasformare gli spazi dell’area pediatrica in una città a misura di bambino, in continuità con il concetto di piazza, proposto dagli studi Stefano Boeri Architetti e Barreca & La Varra, come elemento chiave del nuovo ospedale. Non solo. Sarà tenuto in considerazione l’obiettivo di umanizzare gli spazi per i pazienti pediatrici.
Ogni ambiente della nuova pediatria ricreerà un contesto familiare per eliminare la sensazione di lontananza e avvicinare i bambini ai luoghi che vivono, come se fosse il loro quartiere. L’ingresso sarà caratterizzato da uno skatepark così che, a partire dall’accesso al reparto, si sperimentino emozioni positive per i piccoli pazienti, dotato di un grande ledwall interattivo pensato per intrattenere durante l’attesa.
I corridoi si trasformano nei viali della città, mentre le degenze saranno nelle case dei pazienti e ricreeranno un ambiente domestico, sia per la scelta dei materiali sia per il livello di personalizzazione in mano ai pazienti.
I salotti, a seconda delle funzioni, diventano rispettivamente:
- la sala giochi interamente dedicata all’intrattenimento digitale con possibilità di guardare serie tv e postazioni per il gioco individuale e condiviso;
- la ludoteca offre ai più piccoli intrattenimento e benessere, tra grafiche e arredi giocosi e display digitali progettati per stimolare la creatività;
- la classe, uno spazio in cui i bambini, durante il periodo di degenza, potranno studiare e fare i compiti;
- e l’ufficio, un’area dedicata ai genitori dotata di postazioni di lavoro per lo smart working.
Il quarto piano sarà “abitato” dal giardino terapeutico che tramite l’utilizzo di arredi e giochi ispirati al mondo animale diventa lo zoo della città. E ancora. Il corridoio che conduce al giardino sarà contraddistinto da coltivazioni idroponiche verticali, che fungono da orto urbano, contribuendo all’ortoterapia.
L’iniziativa rientra nel progetto Un Ospedale mica male finalizzato a contenere il dolore e a ridurre lo stress dei bambini ricoverati in ospedale, alleviando il senso di isolamento e facilitando il ritorno alla vita quotidiana al termine delle cure. La Fondazione De Marchi, attraverso i suoi progetti, ogni anno sostiene quasi 90mila bambini realizzando, oltre a interventi di umanizzazione e fornitura di macchinari diagnostici e terapeutici, 150 ore di pet therapy, 1.400 ore di arte terapia e di 550 ore di assistenza psicologica.
Abbiamo chiesto a Francesco Iandola, direttore esecutivo della Fondazione De Marchi, di guidarci nella comprensione del nuovo progetto e di spiegarci in che modo potrà aiutare bambini e famiglie.
«Il progetto punta a realizzare all’interno degli spazi del nuovo Policlinico di Milano destinati alla pediatria, ambienti che possano donare benessere sia ai pazienti sia ai genitori con loro ricoverati.
Per far ciò, con lo studio di architettura di Fabio Novembre, cercheremo di donare a Milano degli spazi all’insegna della bellezza ma anche della funzionalità, dove possano essere accolti ambienti destinati a facilitare la vita di pazienti e genitori durante le lunghe giornate di degenza: aree gioco, aree studio, aree smart working e spazi di relax. Lo studio di architettura intende ricreare all’interno dell’ospedale gli spazi famigliari della vita quotidiana realizzando una città dei bambini».
Ma quali interventi andrebbero realizzati nella Sanità a beneficio di pazienti e famiglie?
«Credo che una generale attenzione alla persona e non solo alla patologia possa creare grande beneficio, passando da un concetto di cura a uno di presa in cura di tutta la persona e della famiglia che sta accanto al paziente. In questo, la Fondazione De Marchi è attiva da tanti anni a supporto della Sanità pubblica. Abbiamo già sperimentato come l’umanizzazione degli ambienti possa portare grandi benefici nel paziente, diminuendone gli stati di ansia e paura, limitando quindi l’uso di farmaci e sviluppando anche maggiore empatia tra paziente e personale medico».
Indubbiamente tale concept comporta vantaggi anche per il personale medico e paramedico.
«Vivere in un ambiente dove la bellezza è centrale dona certo maggiore serenità e piacere anche nel personale medico, inoltre limitare i momenti di ansia e stress nei pazienti e nei loro genitori rende più facile anche il compito del personale. Non da ultimo, l’orgoglio di lavorare in un ambiente all’avanguardia e punto di riferimento».
La degenza in ospedale per i bambini diventa meno traumatica e la malattia potrebbe diventare un momento “più facilmente superabile”.
«Parlare di malattia facilmente superabile è sempre relativo e soggettivo. Ma sicuramente la diminuzione dello stress nei pazienti e nei genitori può essere un grande aiuto. È stato scritto che la bellezza salverà il mondo, di certo può aiutare a far stare meglio i bambini ricoverati».