Clima, Coldiretti: con grandine su siccità danni ai raccolti nelle campagne lombarde
Si contano i danni nelle campagne lombarde per effetto delle grandinate che si abbattono su un territorio duramente provato dalla siccità
E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Lombardia in occasione dell’ondata di maltempo sulla regione.
I chicchi di ghiaccio – precisa la Coldiretti Lombardia – hanno mitragliato in particolare la zona a ovest di Milano, soprattutto i comuni di Parabiago, Corbetta, Magenta, Robecco sul Naviglio e in maniera più consistente quello di Arluno con danni alle colture e raccolti compromessi.
In alcune zone – spiega la Coldiretti – è stato sgranato fino al 70% dell’orzo in maturazione, spezzate le prime foglie di mais ed è stato rovinato il frumento già avanti nella crescita. A Casorezzo, invece – continua la Coldiretti regionale –problemi sul riso. Segnalazioni di danni anche dalla Bergamasca dove vento e grandine hanno colpito mais e frumento nell’area tra Treviglio e Calcinate. In corso gli accertamenti dei tecnici Coldiretti.
La pioggia – continua la Coldiretti Lombardia – è attesa per allentare gli effetti della prolungata siccità, ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente, provocano danni.
Il 2022 – continua la Coldiretti Lombardia – finora ha fatto registrare precipitazioni dimezzate con le riserve idriche regionali attualmente immagazzinate nei grandi laghi, negli invasi artificiali e sotto forma di neve che sono inferiori di oltre il 50% rispetto alla media del periodo 2006/2020.
Una situazione di emergenza per le campagne in un momento in cui la disponibilità di acqua è fondamentale per salvare i raccolti e la produzione di cibo, come ha ricordato il vicepresidente di Coldiretti Lombardia Paolo Carra in occasione del Tavolo regionale per l’utilizzo in agricoltura della risorsa idrica convocato questa mattina a Palazzo Lombardia: “E’ necessario mettere in campo subito tutte le azioni possibili. La situazione è estremamente difficile e non possiamo permetterci il lusso di tergiversare: il rischio è quello di perdere anche quei raccolti che potrebbero essere messi in sicurezza grazie a interventi rapidi e incisivi”. Tra le misure da applicare è importante la possibilità di disporre in tempi brevi deroghe temporanee agli obblighi del deflusso minimo vitale, oltre che la possibilità di rilasciare acqua dai bacini montani indipendentemente dalle dinamiche della produzione di energia.
Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che compromettono anche le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.