Contenuti per riflettere e battute per sorridere la sostenibilità di Smemoranda
Intervista a Nico Colonna, presidente fondatore di Smemoranda Group, condirettore di Smemoranda e presidente di Fondazione Smemoranda
Continua l’impegno green di Smemoranda Group, che da anni promuove numerosi progetti di sensibilizzazione, informazione e comunicazione, anche sul piano della responsabilità sociale, con specifico interesse per la tutela ambientale. Anche nel 2023 Smemoranda si prenderà cura dei 160 mila alberi piantati e gestiti dal Consorzio Forestale di Pavia per compensare le emissioni di CO2 derivate dalla produzione di diari e agende
La Smemo, l’agenda un po’ libro un po’ diario, è anche un po’ green?
«Lo è molto. Se è vero che il mondo perde tredici milioni di ettari di foresta all’anno, la Smemo nel suo piccolo prova a migliorare questa percentuale: ogni anno curiamo i nostri alberi e ne piantiamo di nuovi. Noi spesso andiamo a fare quattro passi nel verde, per godere dal verde degli alberi nell’Oltrepò Pavese nelle località di Pavia, Spessa e Pieve Porto Morone. Se avete una Smemo, quegli alberi sono un po’ anche vostri.
Fin dal 1979, anno di nascita di Smemoranda, abbiamo scelto di essere “socialmente utili”, promuovendo iniziative dedicate alla sostenibilità sociale e ambientale. Smemoranda, infatti, è attiva sul fronte ecologico (ha aderito al protocollo di Kyoto, il trattato internazionale in materia ambientale che riguarda il surriscaldamento globale entrato in vigore nel 2005) e fino al 2021 ha piantato centinaia di migliaia di alberi in terreni demaniali in collaborazione con EcoWay. Dal 2022 continua a prendersene cura attraverso il sostegno del Consorzio Forestale di Pavia.
Il nostro impegno ecologico si estende a una produzione improntata all’ecosostenibilità, anche grazie alla scelta dei materiali per produrre alcune linee di zaini e contenitori: sono realizzati in un particolare tessuto ottenuto dal riciclaggio delle bottiglie in PET, sempre e comunque eco friendly.
Quindi, anche in questo secolo, ci stiamo impegnando per un mondo più sostenibile, sensibilizzando le nuove generazioni al rispetto dell’ambiente per un nuovo stile di vita. Perché siamo convinti, come recita un proverbio del popolo Navajo: “Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli”».
Smemoranda promuove da sempre la sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale.
«La Smemo l’ha creata alla fine degli anni Settanta un gruppo di giovani del movimento studentesco milanese, di cui facevo parte insieme a Gino e Michele, con un’idea assolutamente rivoluzionaria per quei tempi. Il tutto senza il supporto di uffici marketing e soprattutto senza capitali, ma attraverso una cooperativa di ragazzi con la ferrea volontà di realizzare qualcosa di alternativo a quanto offriva il mercato all’inizio degli anni Ottanta. Un diario di 16 mesi, con le pagine a quadretti, i racconti e le vignette che si alternano allo scorrere delle pagine dell’anno. Questo è stato il mix di ingredienti di quella piccola rivoluzione che sconvolse un mercato troppo miope e conservatore, lontano dai giovani e dalle loro grandi aspettative di cambiare la società. L’universo giovanile dell’epoca invece apprezzò, e tanto, il nostro progetto editoriale, forse perché su quelle pagine prendevano vita i valori di cambiamento e di trasformazione di costume che i ragazzi sognano.
Smemoranda pensa positivo da quand’è nata e cerca di essere “socialmente utile”: pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani sono tutti temi che ha condiviso e di cui si è fatta portavoce, anche concretamente. Così l’11 marzo 1991 è nata Comedians, la squadra di calcio dei collaboratori Smemo che ha partecipato a manifestazioni sportive esclusivamente per fini solidaristici, devolvendo l’intero incasso delle partite in beneficenza, raccogliendo in 150 partite ben 3 milioni e 500 mila euro.
Nel 2007 nasce Fondazione Smemoranda, realtà non profit che eredita le attività della Cooperativa Smemoranda, legata a filo doppio con Emergency. Tra le varie iniziative la Fondazione sostiene Programma Italia, il progetto di Emergency nato nel 2006 per aiutare chi nel nostro paese non ha accesso al Sistema sanitario nazionale. Ad esempio, nel 2012 Programma Italia è intervenuto con i suoi Polibus per soccorrere i terremotati dell’Emilia, e Smemo ha dato il suo contributo partecipando alla raccolta fondi del mega concerto Campovolo per l’Emilia grazie alle vendite delle tende “SmeMotel”. Per la Partita del cuore dedicata ai 20 anni di Emergency nel 2014, Smemoranda è stata ancora una volta al suo fianco in veste di sponsor ufficiale per raccogliere fondi da destinare al Centro Salam di cardiochirurgia in Sudan e al Programma Italia.
In occasione delle giornate di apertura al pubblico di Casa Jannacci, la Casa dell’Accoglienza, ex dormitorio milanese, che ospita quasi 500 tra uomini e donne senza fissa dimora, Smemoranda contribuisce a organizzare una festa a cui partecipano, tanti personaggi dello spettacolo, della cultura e delle istituzioni, in un insieme di concerti, mostre, letture e cibo da condividere tutti insieme, perché “l’importante è esagerare!”.
Fondazione Smemoranda ha partecipato al “Progetto Cuccagna” per il recupero all’uso pubblico dei cittadini i preziosi e grandi spazi del settecentesco complesso di Casina Cuccagna, quasi nel centro di Milano, per farne un luogo di incontro e aggregazione, un laboratorio attivo di cultura, un punto di riferimento per la ricerca comune di benessere sociale e di qualità della vita.
Inoltre, Smemoranda Group fa parte di Progetto Libellula, il primo network di aziende unite contro la violenza sulle donne, promosso da Zeta Service. Un tema di grande attualità sul quale tutte le aziende del gruppo saranno coinvolte in prima linea con attività di riflessione e sensibilizzazione.
Nel 2018, dando vita, insieme a M&C, a SmemoLab impresa sociale abbiamo deciso di affrontare i grandi temi dell’educazione civica e civile insieme ai giovani per creare un circolo virtuoso di conoscenza e comportamenti positivi per altri giovani. Non siamo educatori, ma vogliamo continuare a lasciare segni tangibili, messaggi di solidarietà, segnali di pace concreti, a promuovere una cultura alla partecipazione consapevole che possa rappresentare un modello altro, in controtendenza, di stimolo alla formazione delle future generazioni».