Commercio: 3 imprese su 4 con attività online.
“Confcommercio Milano e Nexi per i pagamenti sicuri in negozio e online” è l’iniziativa svoltasi oggi, lunedì 21 novembre a Milano, a Palazzo Bovara (il Circolo del Commercio della Confcommercio milanese). Con gli interventi di: Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano; Francesco Santoro, Head of eCommerce Partnership Nexi; Nicoletta Carucci, eCommerce Marketing Manager Nexi; Vanessa Maneo, Head of Product Proposition & Go-To_Market Nexi; Pier Carlo Pozzati, responsabile Sportello Innovazione SPIN Confcommercio Milano.
Un evento gratuito aperto alle imprese durante il quale sono state illustrate le opportunità rese disponibili dall’accordo tra Confcommercio e Nexi con le varie modalità per accettare i pagamenti digitali – in negozio (Gamma SmartPOS), in mobilità (Mobile POS), a distanza (Pay-by-Link) e online (XPay) – ed avere una presenza online con sito web ed e-commerce (Vetrina Digitale e Big Commerce). Alle imprese che hanno presenziato all’evento è stata anche prevista un’offerta dedicata.
L’indagine di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza su dettaglio, ingrosso, servizi del territorio
Commercio: 3 imprese su 4 con attività online. E il 42% vende sul web
Online sempre più importante: il 78% delle attività commerciali ha una presenza sulla rete. Ingrosso (93%) e dettaglio non alimentare (88%) sono i settori dove più alta risulta la diffusione dell’online. Lo rilevano i dati dell’indagine promossa da Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza (dati elaborati dall’Ufficio Studi) con le risposte di 437 imprese del dettaglio, dell’ingrosso e dei servizi. Il 68% delle imprese che ha risposto all’indagine è di Milano e area metropolitana; il 18% di Monza Brianza; il 14% di Lodi e altre località. In prevalenza hanno espresso la propria valutazione il dettaglio non alimentare (51%) e il dettaglio alimentare (20%).
Qual è il tipo di presenza online più diffuso (risposte multiple)? Il sito Internet senza e-commerce (28%) poi la pagina Instagram (24%) e Facebook (20%); il sito Internet con e-commerce (18%); la scheda Google My Business (13%). Nei servizi (36%) la più alta diffusione del sito Internet senza e-commerce; nel dettaglio non alimentare (24%) la pagina Instagram e Facebook (18%); nel dettaglio alimentare (15%) la scheda Google My Business e nell’ingrosso (33%) il sito Internet con e-commerce.
La presenza sull’online delle imprese non si traduce automaticamente in vendita sul web, effettuata dal 42%. Ancora ingrosso (58%) e dettaglio non alimentare (50%) sono le categorie dove maggiormente si sviluppa la vendita sulla rete. Il sito e-commerce (55%) è la modalità più diffusa; seguono altri marketplace (18%); la vendita occasionale, senza incassare online (15%); la vendita sui social (14%); Amazon (12%). Nell’ampio segmento di imprese attivo online sono soprattutto in programma investimenti pubblicitari in rete (36%); investimenti in e-commerce (24%) per dotazioni informatiche (22%) e software (18%).
Perché, invece, non si ha una presenza attiva online e non si vende online? Il 51% non ritiene sia utile all’attività, il 15% non ne ha le competenze, il 14% reputa che i costi siano troppo elevati, il 13% per problemi di gestione. In questa fascia di imprese non ancora presenti con attività online (22%) il 34% ha in programma investimenti materiali; il 14% software; il 10% dotazioni informatiche e formazione.
L’indagine di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza approfondisce, inoltre, che tipo di pagamenti elettronici vengono utilizzati per l’attività commerciale (risposta multipla). Il 73% Pos fisso; il 32% Pos mobile; il 23% pagamenti mobile senza NFC; il 14% pagamenti mobile con NFC; il 5% bonifico. Il Pos fisso prevale fortemente per dettaglio non alimentare (87%) e dettaglio alimentare (79%); il Pos mobile fra gli ambulanti (86%).
“L’innovazione digitale nel terziario – afferma Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza – è una realtà globale e consolidata sulla quale costruire nuovi strumenti e progettualità. Molto importante, in questo senso, la collaborazione con Nexi. Digitale e negozio fisico oggi sono strumenti complementari e integrati ed occorre sfruttare al 100% le potenzialità dei nuovi strumenti di pagamento. Al contempo non va trascurata l’attenzione sui costi delle transazioni secondo un principio di equità che agevoli queste operazioni anche per i negozi più piccoli e con minor potere contrattuale”.