Congiuntura economica ancora complicata peserà su imprenditori bresciani del terziario

Il presidente di Confcommercio Brescia Carlo Massoletti
Un’impresa su due non trova personale, i costi aumentano e per Capitale Italiana della Cultura non sono attesi incrementi significativi nei ricavi
Una congiuntura economica ancora molto complicata che peserà sugli imprenditori bresciani del terziario: questo è il quadro emerso durante la conferenza stampa di presentazione dell’“Indagine sull’andamento economico delle imprese bresciane del commercio, del turismo e dei servizi – La crisi del mercato occupazionale e le aspettative per Capitale Italiana della Cultura”, commissionata da Confcommercio Brescia all’istituto di ricerca Format Research.
“Più della metà delle imprese del terziario che hanno avviato azioni di ricerca del personale dal 2021 hanno riscontrato gravi difficoltà nel riuscire ad assumere i profili ricercati. Le complicazioni nel trovare personale all’altezza stanno causando anche una perdita del fatturato stimato intorno al 19%”, ha affermato il presidente di Confcommercio Brescia, Carlo Massoletti.
La crisi del mercato occupazionale va così ad aggiungersi agli altri problemi che gli imprenditori bresciani stanno affrontando in questi mesi, ad iniziare dall’aumento considerevole dei prezzi riguardanti l’energia elettrica, il gas e la logistica, con la previsione di ulteriori incrementi per la conclusione del 2022, a cui si aggiunge anche l’incertezza politica delle ultime settimane.
“Il caro-energia – ha aggiunto il presidente – sta pesando moltissimo sulle micro e piccole imprese bresciane del terziario, come dimostrano, tra l’altro, i dati in calo (più bassi rispetto alla media nazionale) sulla capacità di far fronte al proprio fabbisogno finanziario e, soprattutto, che quasi l’80% delle aziende ha presentato richiesta di credito per esigenze di liquidità e ristrutturazione del debito, piuttosto che per sostenere investimenti”.
Un’occasione di rilancio a livello economico per l’intera provincia potrebbe essere rappresentata dall’evento di Capitale Italiana della Cultura 2023 ma, al momento, quasi nove attività su dieci non si attendono incrementi significativi nei ricavi.
“È evidente – ha concluso il presidente Massoletti – che la situazione economica sia particolarmente difficile per gli imprenditori delle micro e piccole imprese che, tra l’altro, stanno assorbendo, in questa fase, parte degli aumenti legati all’inflazione con un maggiore impegno e sacrificio personale, coinvolgendo spesso le proprie famiglie nell’attività per sopperire alle difficoltà riscontrate nella ricerca del personale”.