Dal settore alberghiero segnali di ripresa

Uno scenario particolare quello dato dal turismo in affanno ma soprattutto dal personale che scarseggia nel settore, secondo Sara Abdel Masih – presidente regionale per Lombardia di A.D.A (Associazione Direttori d’Albergo)
«Gli alberghi – dichiara – stanno facendo molta fatica». A proposito delle risorse umane che mancano nel settore, rileva come sia evidente la difficoltà anche a far dialogare il mondo alberghiero attuale con le prossime leve del settore, tema anche della sua partecipazione all’evento Gto 2022 – Giovani Talenti dell’Ospitalità 2022 cui ha partecipato in presenza, ponendo al centro il difficile dialogo fra nuove risorse e settore. «Non abbiamo ancora capito cosa vogliono, che linguaggio hanno i giovani talenti. E lo vediamo quotidianamente » confida.

Altro tema poi, i flussi e i numeri attesi per le prossime stagioni il cui quadro non è ancora chiaro. «Stiamo conducendo uno studio d’indagine perché il nostro settore – dice la presidente – è come se avesse un freno a mano tirato, almeno finché ci saranno queste forze collaterali alle porte dei nostri confini chiuse e non si apriranno totalmente. La questione pandemia-guerra purtroppo rallenterà le nostre aspettative e io sono consapevole che bisogna investire oggi per il domani, poiché quello che investiremo oggi ci porterà ad ottenere un risultato decisamente alto».
Particolare poi la situazione di Milano, che secondo la presidente A.D.A. Lombardia conosce periodi up & down. «Ci sono ancora momenti legati a eventi e fiere che danno respiro ed altri che danno un crollo di presenze. Non abbiamo ancora una situazione del tutto stabile e questo fa sì che non si riesca ad avere una media soddisfacente, cosa che prima in Lombardia succedeva. Ci sono ancora strutture che riescono a lavorare con il passaparola, o per il marketing, o per la propria struttura commerciale. Altre invece che essendo particolarmente piccole o, magari, troppo grandi, non hanno voluto investire per varie ragioni, a fianco di altre che intanto hanno ristrutturato e oggi soffrono ancora di questi alti e bassi. Le dinamiche sono differenti. Con quest’analisi in corso stiamo facendo il punto per constatare i numeri di questo trend non del tutto chiari, fenomeni che valgono sia nel turismo leisure che in quello business, per capire dove andare e su cosa proiettare il settore in futuro».
Ma se da un lato le variabili all’interno del settore segnano qualche incertezza ancora, dall’altro ci sono altri indici incoraggianti. Come sui prossimi opening che trasmettono fiducia al settore. Tra i tanti brand alberghieri, l’israeliano Leonardo Hotels grazie al fondo di investimento di oltre 315 milioni di euro del Gruppo Fattal proprio di recente, ha un programma di espansione davvero rilevante in Europa, una manovra che sicuramente sposta l’attenzione anche sull’Italia, riconoscendone il potenziale turistico proprio in tempi di ripresa. Jan Heringa, vicepresident development Leonardo Hotels Central Europe si fa portavoce di progetti che pongono il suo marchio tra gli operatori che più credono nel territorio italiano, anche su quello lombardo, potenziando su Milano che già conta 2 strutture in portfolio delle 5 in Italia. Prossime infatti le aperture genericamente anticipate “…sui laghi del Nord Italia” a partire dal prossimo biennio, all’interno di scelte mirate nel piano di sviluppo strategico in tutt’Europa. «È un piano che prevede una dozzina di aperture in tutto nel prossimo futuro» ha precisato anche Rafi Carmon, cluster general manager Leonardo Hotels Italia, individuando nei dati sull’occupazione delle camere negli ultimi due mesi sul nostro territorio segnali molto interessanti, a conferma di una tendenza incoraggiante e che conferma al centro dell’interesse di molti gruppi alberghieri la forte spinta verso partnership, ovvero acquisizioni, contratti di leasing e di gestione sull’intero comparto.