• 06/11/2024

Dracma, mecenatismo nelle scuole

 Dracma, mecenatismo nelle scuole

Giulia Galli

La sostenibilità nella vita quotidiana: dagli eventi, alle location, dai progetti formativi, all’educazione nelle scuole. Ne abbiamo parlato con Giulia Galli, ceo di Dracma Educational

Dracma Educational (sito web) nasce nel 1993 con la finalità di dare più valore strategico e commerciale a forme di comunicazione e marketing di valore culturale e sociale. Il mondo della scuola è il core business dell’agenzia, che infatti si occupa principalmente di portare le aziende a fare attività di sostegno all’interno dell’ambiente scolastico. Ma non solo. Dracma si occupa anche della realizzazione di eventi e promozioni per la grande distribuzione.

I servizi che l’agenzia offre spaziano dall’analisi della comunicazione aziendale ed elaborazione di linee strategiche, all’attività di ufficio stampa e pubbliche relazioni, organizzazione di eventi speciali – come mostre, festival – ricerca di sponsor e partner per co-marketing, ricerche di mercato, ideazione e gestione globale di progetti mirati, consulenza per campagna di lancio di nuovi prodotti e sport marketing.

Per quanto riguarda il mondo dell’istruzione, l’idea alla base dell’agenzia è stata fin da subito quella di «fare del mecenatismo all’interno delle scuole», come ci racconta Giulia Galli, ceo di Dracma, che ci offre direttamente un esempio concreto: «Un’azienda come Volvo ha collaborato con noi per molti anni, al fine di realizzare delle attività in tutte le piazze, affrontando il tema importante della sicurezza stradale con gli studenti, le autoscuole e tutte le forze dell’ordine». Un altro esempio, è stata la collaborazione dell’agenzia con un brand leader mondiale come Durex, con il quale ha portato nelle scuole una serie di attività – sia in forma digitale che in presenza – con primari clinici e sessuologi per promuovere l’educazione sessuale tra i giovani.

Eventi di questo tipo, per la scuola e non, hanno da sempre caratterizzato il lavoro di Dracma, che si è dovuta fermare solo con il lockdown, conseguenza della pandemia di Covid-19. Ma quando si tratta di scegliere una location per un progetto o per sviluppare una determinata attività, quali sono le caratteristiche che bisognerebbe ricercare? «Prima di tutto, bisogna scegliere una location che sia all’altezza – ci spiega Galli – e bisogna instaurare una collaborazione con le istituzioni, in modo dare un contenuto valoriale a quello che si sta facendo. Quest’ultimo aspetto è molto importante perché, quando si parla di eventi da noi realizzati, si parla sempre di location che ci vengono concesse gratuitamente. Questa è una delle nostre skill principali».

Un altro aspetto importante è che la location si sceglie anche, e soprattutto, in base alla logistica: «Se devo realizzare un evento e gli invitati provengono da tutti Italia – ci dice la ceo di Dracma –, non posso scegliere, ad esempio, le Dolomiti. È necessario scegliere un luogo che sia accessibile a tutti, che sia facilmente raggiungibile con un treno o una macchina. Sembrano cose da poco, ma questi sono gli aspetti che fanno davvero la differenza tra un evento ben riuscito o meno».

Quest’anno, come già lo scorso, Dracma si è occupata di gestire la premiazione di Insegna dell’Anno, evento nazionale che premia le insegne dei negozi. La location scelta dall’agenzia è stata il Museo Ferrari. «L’insegna italiana più famosa al mondo è la Ferrari, per questo abbiamo scelto il suo museo. Qui si respira la voglia di sfide dell’uomo, ci sono i video con le frasi di Enzo Ferrari, è un luogo suggestivo».

L’idea è stata originale. Gli imprenditori si aspettano il tipico albergo, il pranzo, il catering. Ma in questo caso, oltre che un luogo, è stata scelta un’esperienza immersiva. «La location, e quello che succede all’interno di essa – continua Galli –, deve avere un rapporto attivo con il suo pubblico. Non deve essere soltanto un involucro che ospita qualcuno, ma deve essere parte attiva, qualcosa di qualità. Una location è una forma di comunicazione».

Per quanto riguarda la sostenibilità, non è invece facile trovare una location che soddisfi tutti i requisiti oggi richiesti. Galli ci racconta che, come Dracma, stanno facendo il possibile per vincere la sfida ambientale. Un passo per farlo è sicuramente quello di coinvolgere negli eventi partecipanti che portino dei contenuti che abbraccino questa tematica: «La sostenibilità non è fatta solo di ambiente, ma è fatta anche di persone», come sottolinea.

Gli eventi dovrebbero quindi dare spazio a realtà che possano testimoniare effettivamente contenuti di percorsi svolti in favore della sostenibilità e della transizione ecologica. Anche nel rapporto con le scuole e nei progetti per loro organizzati, si denota questa sensibilità ambientale: «Questa nuova generazione ha la sostenibilità che affiora in ogni loro singola azione. È una generazione che, secondo me, avrà dei comportamenti talmente virtuosi che noi neanche ce l’immaginiamo. I millennial, purtroppo, sono nati nell’era della digitalizzazione, che è un bene, ma allo stesso tempo sono stati anche i primi a subirne le conseguenze.

Questa nuova generazione, invece, ha capito che la natura, il Pianeta, fanno parte di noi. Io sono una imprenditrice, nel mio lavoro sono sempre stata visionaria, proiettata al futuro e al cambiamento. Proprio per questo, sento di affermare con certezza che questa generazione saprà accogliere e vincere la sfida della sostenibilità», commenta Galli. E per vincere questa sfida, Dracma si mette in prima fila nel cercare di educare queste donne e uomini del futuro. Un esempio è la collaborazione con Fondazione Carta Etica del Packaging, con la quale stanno svolgendo lezioni e progetti nelle scuole.

Tra questi, hanno svolto anche un “esperimento” concreto per far capire ai bambini quanto viene usata la plastica quotidianamente: a ciascuno hanno chiesto di portare i packaging da loro utilizzati nell’arco di 24, rendendosi conto che gli imballaggi vengono usati per qualsiasi cosa, dal flacone dello yogurt ai giochi. «Sono sicura che ci riserveranno delle grandissime sorprese», conclude Giulia Galli.

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Martina Rossi

Coordinatrice editoriale

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