Economia Plurale al Salone della Csr a Milano
Economia Plurale al Salone della Csr a Milano
Coprogettazione, cooperazione per lo sviluppo di una nuova economia sostenibile. Se ne è parlato con quattro relatori autorevoli e con il direttore di Italia Economy Giuliano Bianucci in veste di coordinatore. Il tema dell’economia plurale è sempre stato al centro del lavoro di Italia Economy, in quanto progetto editoriale che intende portare alla luce la collaborazione tra enti territoriali e renderle accessibili a chi ne necessita. In particolare a studenti, imprenditori, istituzioni, associazioni, industrie, PMI, il mondo delle professioni e della formazione.
La tavola rotonda ha affrontato il tema della ‘territorialità’ come unico canale possibile per uno sviluppo sostenibile. Perché per una reale rivoluzione improntata sulla sostenibilità, è infatti necessario che i diversi soggetti territoriali collaborino con spirito costruttivo tra di loro. Le relazioni tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore devono svilupparsi in un rapporto di reciproca fiducia in modo tale da rilanciare seriamente l’economia non solo del territorio stesso, ma del Paese intero. È dal singolo territorio che parte il cambiamento e questo avviene solo in caso di ‘azione plurale’.
È con importanti relatori che abbiamo delineato realtà diverse ma affini nell’attitudine e nei propositi.
Daniela Fabbi, Direttrice Comunicazione e Marketing CirFood ha esposto l’importante lavoro che la cooperativa propone in collaborazione con i primari attori sul territorio. Infatti, con oltre 50 anni di storia , CirFood è una delle maggiori imprese italiane attive nella ristorazione collettiva, nella ristorazione commerciale e nei servizi di welfare alle imprese. Oggi è presente in 17 regioni d’Italia e in Belgio e in Olanda, producendo oltre 100 milioni di pasti all’anno grazie al lavoro di 13.000 persone, la vera forza dell’impresa. La cooperazione si impegna da sempre a nutrire il futuro di idee e prospettive in grado di garantire a tutta la società uno sviluppo sostenibile dal punto di vista economico, ambientale, sociale e culturale, con uno sguardo al domani per migliorare gli stili di vita delle persone nel rispetto dell’ambiente.
Come esempio di territorialità, nel giugno 2021 CirFood ha inaugurato a Reggio Emilia RITA Pieve: il primo self-service completamente inclusivo realizzato in Italia. RITA è il marchio che da sempre identifica i ristoranti CirFood dedicati alla pausa pranzo, locali che pongono una grande attenzione all’accessibilità e che, oggi, hanno un nuovo modello cui ispirarsi. Realizzato in collaborazione con C.E.R.P.A Italia Onlus (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità), con il progetto CRIBA (Centro Regionale d’Informazione sul Benessere Ambientale) e nell’ambito di Reggio Emilia Città senza barriere, RITA Pieve è stato progettato con un nuovo approccio, orientato al design per tutti, che favorisce l’incontro tra creatività e fragilità.
Il locale prevede una serie di soluzioni, pensate direttamente con le persone, per le persone, attori protagonisti della co-progettazione, grazie alla realizzazione di alcuni focus group e incontri atti ad ascoltare le esigenze reali di persone con fragilità da cui sono emersi spunti di miglioramento per rendere il locale ancor più accessibile e bello, all’interno dell’iniziativa “B come Bellezza” del Comune di Reggio Emilia. RITA Pieve è parte integrante dell’impegno di CirFood volto a promuovere un vero cambiamento culturale, basato sull’inclusione sociale, necessario per dar vita a una città veramente sostenibile e vivibile, interamente a servizio dei suoi abitanti. Infatti, il progetto rappresenta il modo in cui CirFood intende la ristorazione: nutrire le persone, migliorandone il benessere e contribuendo, al contempo, allo sviluppo dei territori.
Stefania Borghi, Responsabile Ufficio Ambiente e Sostenibilità della Camera di Commercio di Como-Lecco ha specificato il ruolo di quest’ultima come di attivatore di sviluppo del sistema lariano, applicata in una logica partecipata tra pubblico, privato e sociale. Un esempio evidente di ciò è il progetto delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) che la Camera di Commercio ha presentato lo scorso 29 settembre e che ha già portato alla costituzione di tavoli di lavoro in cui Comuni, associazioni e imprese valuteranno se e come le CER possono essere una risposta al caro bolletta e una scelta verso la transizione ecologica.
Perché per favorire la collaborazione tra soggetti diversi l’Ente camerale ritiene di dover offrire strumenti concreti, che i diversi attori possano utilizzare nella convinzione che la condivisione degli strumenti, oltre che degli obiettivi, rafforzi la collaborazione stessa.
Come nel caso della piattaforma per il CSR-Report Semplificato, realizzata dalla Camera di Commercio di Como-Lecco con il supporto scientifico di SUPSI che offre alle imprese sia profit che non profit un vero e proprio attrezzo di lavoro per realizzare in modo semplice e guidato un report di sostenibilità. Una cassetta degli attrezzi che si arricchirà presto di nuovi strumenti frutto di nuovi progetti come RE-FIL (filiere responsabili) che facilita la collaborazione tra imprese dello stesso settore o LakECOmogreen, progetto finanziato da Fondazione Cariplo di cui Legambiente è capofila e che vuole portare alla creazione di modelli sostenibili per la cultura e il turismo. Perché economia plurale per la Camera di Commercio significa guardare all’economia del territorio e a una comunità inclusiva.
Anche la Fondazione EOS, Edison Orizzonte Sociale, accomuna e valorizza un approccio che favorisca uno sviluppo sostenibile. EOS è la fondazione d’Impresa di Edison S.p.A, nata nel gennaio del 2021 con l’obiettivo di creare valore sociale sul territorio perseguendo gli obiettivi dell’Agenda 2030 sull’educazione di qualità (SDG4), l’inclusione sociale (SDG10), la riduzione delle disuguaglianze e la promozione di comunità sostenibili (SDG11).
Francesca Magliulo, sua Direttrice, ci ha spiegato che EOS opera su tutto il territorio nazionale, focalizzandosi nelle aree geografiche in cui è presente con le proprie attività, per contribuire al miglioramento della qualità della vita delle comunità più fragili. Ciò che caratterizza l’azione di EOS è l’approccio basato sulla co-progettazione in rete con enti del terzo settore, organizzazioni territoriali e culturali, gruppi informali, soggetti pubblici e privati, che mettono a fattor comune le loro potenzialità e si cambiano competenze per implementare iniziative virtuose, con lo scopo di rinforzare le infrastrutture necessarie (luoghi e competenze) prima e sviluppare percorsi e pratiche di innovazione sociale poi.
Per il triennio 2022 – 2024 la Fondazione ha deciso di concentrare la propria attenzione a favore della fascia dei preadolescenti e adolescenti (11- 16 anni in prevalenza) impegnandosi nel contrasto alla povertà educativa e sociale. Con questo obiettivo a Palermo ha avviato Traiettorie Urbane, il primo progetto bandiera di EOS, che coinvolge adolescenti di sei quartieri della città (Danisinni, Zisa, Noce, Kalsa, Sant’Erasmo e Romagnolo) e la comunità educante ad essi collegata in un percorso di partecipazione attraverso arte e sport, finalizzato all’abbattimento delle barriere fisiche e sociali che caratterizzano queste parti della città.
Paolo Ferrara, Direttore generale di Terre des Hommes Italia, ha illustrato i valori e la mission dell’Organizzazione e di come questa operi fianco a fianco con attori territoriali, fondamentali per le attività. Terre des Hommes è nata più di 60 anni fa e il suo scopo è quello di proteggere i bambini di tutto il mondo da ogni forma di violenza o abuso e garantire loro il diritto alla salute, istruzione e libertà. Una missione ambiziosa che mira a garantire a ogni bambino e ragazzo una vita libera dalla violenza, dallo sfruttamento e dalla discriminazione. Per fare ciò, l’organizzazione coinvolge partner che spaziano da enti pubblici, istituzioni e privati.
In tempi di guerra come quelli odierni, l’Organizzazione non è restata indietro e in collaborazione con Carrefour ha lanciato la raccolta fondi “Insieme per i rifugiati dell’Ucraina”, riuscendo a raccogliere 160 mila Euro. Grazie a questa iniziativa, Terre des Hommes ha tradotto i fondi raccolti in diverse iniziative volte ad aiutare i bambini ucraini sia sul suolo ucraino che altrove. Sono stati quindi raccolti medicinali e attrezzature mediche destinati a ben 15 ospedali sul territorio ucraino. È stato costruito il primo Child Friendly Space nella città di Kobylka in Polonia., sempre per aiutare bambini ucraini fuggiti dalla guerra. Il progetto ha avuto i suoi effetti anche in Italia, nello specifico a Tarvisio e Udine, dove sono state accolte 2000 persone fuggite dall’Ucraina e dove vengono loro forniti pacchi di prima necessità e assistenza. Questo con Carrefour è l’esempio di come una solida rete di collaborazione territoriale e reciproca fiducia possa portare a uno sviluppo sostenibile.
Per seguire il programma: https://www.csreinnovazionesociale.it/