• 16/01/2025

Engineering per la PA lombarda

 Engineering per la PA lombarda

Ersilia Gennarelli (Engineering) al Lombardia Digital Summit

Engineering e la trasformazione digitale della PA lombarda, tra nuove tecnologie di intelligenza artificiale e necessità di formazione continua

La forzata accelerazione impressa dalla pandemia alla digital transformation del settore pubblico e le conseguenti opportunità legate al PNRR stanno aprendo per la Pubblica Amministrazione (PA) un’opportunità straordinaria di cambiamento.

Alcune tecnologie, che sino a pochi anni fa potevano apparire “di frontiera”, oggi stanno gradualmente entrando nel settore pubblico e stanno cambiando l’esperienza d’uso dei cittadini.

Tra le aziende al fianco della Regione Lombardia nella trasformazione digitale spicca il ramo italiano del gruppo multinazionale Engineering: nel contesto del Lombardia Digital Summit, Ersilia Gennarelli, direttore Local Public Administration Solutions dell’azienda, ha delineato i progetti in corso nella nostra regione e le prospettive future.

«Aziende come la nostra – ha spiegato Gennarelli – si occupano di tecnologie emergenti e abilitanti, ma soprattutto della loro applicazione nelle organizzazioni, per studiare gli impatti sui processi core e capire come creare valore dal loro utilizzo».

Un primo intervento che si sta rivelando in grado di impattare positivamente sull’efficienza e sull’efficacia delle attività amministrative è (come in molti altri campi) l’integrazione di soluzioni innovative all’interno di processi che prevedono attività ricorrenti e ripetitive, che grazie alla tecnologia e all’automazione diventano più rapide e affidabili, riducendo il rischio di errori e perdita di efficienza.

Ma l’azione di Engineering si concentra anche sui processi decisionali e operativi: qui entrano in gioco «le soluzioni di analytics e di intelligenza artificiale applicata all’analisi dei dati che riescono a fornire effettivi strumenti di supporto ai decision maker».

Tra le applicazioni più rilevanti, emerge l’utilizzo di analisi predittive e la costruzione di modelli di dati per supportare le decisioni. Queste tecnologie consentono di condurre analisi “what-if”, permettendo di simulare scenari e valutare le conseguenze di determinate azioni prima di implementarle concretamente.

Un esempio concreto e molto interessante: l’introduzione di queste tecnologie all’interno dei sistemi per il monitoraggio dei territori.

«Negli ultimi anni – ha illustrato Gennarelli – i territori sono sempre più soggetti a fenomeni estremi: pensiamo alle alluvioni, alle frane o ad altri eventi non solo naturali ma anche antropici come dissesti idrogeologici, incendi o danni all’ambiente di diverso tipo.

Ebbene, mediante l’utilizzo di piattaforme basate su tecnologie e servizi geospaziali è possibile collegare dati satellitari a dati rilevati da sensori IoT installati in punti strategici, e integrare tutte queste informazioni con quelle conservate in banche dati pubbliche, per identificare e gestire situazioni emergenziali in tempo reale».

Innovativa anche la possibilità di fornire ai cittadini app attraverso cui ricevere notifiche sugli eventi in corso e segnalare in prima persona situazioni anomale.

L’implementazione dell’intelligenza artificiale rappresenta ovviamente un altro importante ambito di sviluppo.

«È la stessa Commissione Europea in uno studio del 2023 ad esaltare i vantaggi dell’IA applicata all’interoperabilità dei dati nel pubblico settore: l’intelligenza artificiale può migliorare la strutturazione, l’accuratezza e la standardizzazione del dato, facilitando l’interoperabilità non solo all’interno delle singole amministrazioni ma anche e soprattutto nel dialogo tra le diverse istituzioni pubbliche».

Per quanto riguarda l’IA generativa, esistono chiare implicazioni etiche, legali e sociali: «Noi promuoviamo un approccio olistico all’utilizzo di queste tecnologie emergenti, promuovendone un utilizzo etico, consapevole e responsabile».

Tuttavia, uno dei principali ostacoli alla piena realizzazione di questa trasformazione digitale è rappresentato dal gap di competenze.

«La velocità con cui le tecnologie evolvono impatta in modo pervasivo sulle organizzazioni e richiede un continuo processo di formazione e aggiornamento del personale. Engineering affronta questa sfida investendo nelle competenze e, secondo la logica del long life learning, in programmi di reskilling e upskilling attraverso la propria IT & Management Academy, che offre un ampio catalogo di corsi per supportare i dipendenti nell’acquisizione delle competenze necessarie, in dialogo con Università e start up».

Infine, una delle ultime scommesse di Engineering è rappresentata dall’introduzione anche nell’ambito learning degli assistenti digitali alimentati da intelligenza artificiale. Questi strumenti, oltre a fornire supporto nell’apprendimento e nella verifica delle competenze, potrebbero rivoluzionare ulteriormente l’interazione tra la Pubblica Amministrazione e i cittadini, migliorando l’efficienza dei servizi offerti.

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Irene Canziani

Giornalista

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