Equistasi: il dispositivo italiano per le malattie neuro-degenerative

Dispositivo Equistasi
Equistasi: il dispositivo nanotecnologico italiano che rivoluziona la vita di chi soffre di malattie neuro-degenerative
Il suo utilizzo permetterebbe un risparmio di 165 milioni di euro all’anno per le famiglie e il SSN.
Piccolo come una sim-card, indossabile ovunque e tutti i giorni, non contiene farmaci, elettrodi, microchip, magneti o batterie: è il migliore device al mondo a nanotecnologia per malattie come Parkinson, Sclerosi Multipla, Atassie. Applicato consente di ridurre dell’87% il rischio cadute nei pazienti affetti da queste patologie e, più in generale, di potenziare il controllo motorio e l’equilibrio, non solo dei malati. Nello sport previene il rischio infortuni, ottimizzando la performance muscolare e, nel caso di gravi incidenti, accelera i tempi di recupero in modo straordinariamente veloce.
Biotecnologie al servizio della biomeccanica e della riabilitazione: questo in sintesi è Equistasi®, dispositivo medico indossabile, basato su una nanotecnologia vibrazionale innovativa, tutta italiana, capace di rivoluzionare la vita di chi soffre di malattie neuro-degenerative. Il dispositivo nasce dalla ricerca avanzata sul recupero muscolare in assenza di gravità di Mycroclean Italia, società attiva nel settore della decontaminazione in ambito aerospaziale.
In grado di migliorare la coordinazione dei movimenti e l’utilizzo della forza muscolare, Equistasi è uno stabilizzatore posturale e un potenziatore del controllo motorio con numerose applicazioni. Per esempio le patologie legate al Parkinson, che influenzano gravemente la qualità della vita causando instabilità nell’equilibrio e frequenti cadute e fratture, con conseguenti ricoveri ospedalieri, trattamenti invasivi e, nei casi più critici, interventi chirurgici.
Si presenta come una piccola placca rettangolare di 1×2 cm per un peso di soli 0,17 grammi. Applicato sulla cute con un cerotto come ausilio nella terapia riabilitativa, il dispositivo produce, sfruttando il calore corporeo, una leggera sollecitazione meccanica di tipo vibratorio che consente la stimolazione del sistema propriocettivo del paziente: aiutandolo a ricostruire la percezione del proprio corpo per l’esecuzione di movimenti più corretti, migliora l’equilibrio generale riducendo il tasso di cadute.
Cinque le caratteristiche principali: è indossabile in totale autonomia, può essere riutilizzato più volte, non è soggetto a scadenza, non contiene elementi farmacologici. E, soprattutto, non possiede alcuna controindicazione, tanto che il paziente non percepisce in genere nemmeno lo stimolo vibratorio.
“Dopo 10 anni di studi e ricerca – commenta la CEO Milena Baroni – nel 2020 eravamo pronti a uscire sul mercato con il dispositivo, ma il blocco legato al Covid ci ha rallentati. Ora lo stiamo lanciando in Italia attraverso la nostra rete distributiva e le Academy, per allargarci immediatamente dopo all’Europa. Si tratta di un dispositivo unico e rivoluzionario – prosegue Baroni – sostenuto da una forte letteratura scientifica (15 studi pubblicati, ndr), ma soprattutto dall’accoglienza molto positiva ricevuta da chi lo utilizza in terapia: medici, fisioterapisti, responsabili della neuro-riabilitazione”.
Per le patologie degenerative come il Parkinson, la Sclerosi Multipla e l’Atassia, costituisce uno strumento di grande efficacia anche per agevolare la socialità. Non cura la malattia ma, alleviando il dolore e dando maggiore sicurezza al paziente, lo spinge a superare imbarazzi e timori e uscire di casa, con una conseguente maggiore vita sociale.