Fare business in India: opportunità e agevolazioni per le PMI italiane
Italia Economy ha partecipato, in qualità di media partner, all’evento promosso da Finage Consulting “Doing business in India”: ecco cosa c’è da sapere se ve lo siete persi
L’india è un Paese sempre più strategico per le imprese italiane. Oltre a essere il secondo più popoloso al mondo, rappresenta anche la quinta economia globale e sta registrando negli ultimi anni un elevato tasso di crescita del PIL (circa il 7% annuo secondo il Fondo Monetario Internazionale), reso possibile dalla realizzazione di riforme che hanno contribuito a renderlo sempre più aperto al commercio internazionale.
Infatti, la politica economica indiana ha accompagnato la modernizzazione del proprio sistema produttivo anche con benefici fiscali e schemi incentivanti e oggi, a differenza di ciò che accadeva in passato, non ci sono limitazioni e ostacoli burocratici per le imprese estere che vogliono investire nel Paese.
Le opportunità per PMI e manifattura italiana in India
Tutto questo si traduce in grandi opportunità per le PMI italiane, come è emerso in occasione del workshop “Doing business in India” organizzato a Milano da Finage Consulting, advisory firm specializzata nella consulenza in materia di finanza agevolata. «Si tratta del secondo incontro dedicato all’internazionalizzazione promosso da Finage Group (il primo era stato dedicato al fare business nei paesi arabi) ed è stato occasione di incontro per le imprese con vocazione internazionale, tipicamente PMI.
Dando un taglio pratico dell’iniziativa, abbiamo scelto di focalizzarci sulle misure agevolative e sugli strumenti operativi oggi disponibili per le organizzazioni italiane che necessitano di finanziare il proprio ingresso o consolidare la presenza sul mercato indiano», ha spiegato Marcello Riva, Founder & Managing Partner di Finage Consulting, realtà che lo scorso giugno è entrata a far parte del Gruppo Change Capital, che ne ha acquisito il 100%, confermando la sua vocazione a essere punto di riferimento per la finanza agevolata a livello nazionale e polo nazionale a servizio delle PMI.
Proprio la manifattura, fiore all’occhiello dell’economia italiana, potrà trovare nuovi sbocchi e opportunità in India. Il Paese, infatti, è oggi orientato ai servizi per quel settore: se i due terzi della popolazione sono impiegati in agricoltura (un settore da efficientare, in quanto pesa solo per il 15-16% del PIL), la manifattura conta invece circa il 20% del PIL e ha quindi ampi margini di crescita.
La manifattura porta lavoro, know-how, competenze, tutti aspetti su cui l’economia indiana intende puntare. Inoltre, l’indice PMI (Purchasing Managers Index), indicatore macro-economico riferibile al settore manifatturiero, è sopra 50, il che significa che l’imprenditoria manifatturiera si aspetta che l’India cresca stabilmente.
Programmi governativi e agevolazioni
Alle opportunità di mercato, si affiancano numerosi strumenti pensati per agevolare le imprese italiane che vogliono entrare o consolidare la propria presenza in questo mercato, a cominciare dal programma governativo italiano Access India Initiative, presentato nel corso dell’evento da Luciano Pettoello Mantovani (Managing Partner Italia di UJA) e Stefano Boldorini (Founder & Managing Partner di WINH).
Il programma è volto a promuovere le relazioni commerciali tra Italia e India nell’ambito del programma Make in India, lanciato nel 2014 dal Primo Ministro indiano Narendra Modi per attrarre investimenti esteri in 25 settori strategici per l’economia nazionale. Tra questi settori, citiamo per esempio le start up, biotecnologie e medical device, tessile, IT, automotive, energia e rinnovabili, food processing, leather processing machinery, gemme e gioielli, ecc.
Anche il programma Invest India, raccontato in collegamento da New Delhi da Neelashi Shukla (Assistant Vice President di Invest India), risulta strategico per promuovere le relazioni economiche tra India e Italia. Supporta le aziende a puntare su nuove geografie, trovare clienti potenziali, diversificare il portafoglio d’attività, sviluppare e promuovere i rapporti economici e commerciali. In breve: crescere in India.
Dare un contributo concreto per facilitare il business e supportare gli investimenti di internazionalizzazione è anche l’obiettivo di SACE, come hanno sottolineato Stefano Retrosi (Regional Manager Sales PMI Nord di SACE) e Martin Biffi (Relationship Manager di SACE in collegamento dall’ufficio di Mumbai). Le PMI sono un pilastro del piano industriale 2023-2024 di SACE, che punta ad assistere 60.000 piccole e medie imprese da qui al 2025, facendo education sul territorio e seguendo non solo le grandi realtà, ma tutti gli attori della filiera.
Sono numerosi gli strumenti messi a punto per le PMI, tra cui finanziamenti a tasso agevolato, partecipazioni al capitale e supporto all’export credit. Le persone di SACE, a cominciare da quelle che operano direttamente negli uffici di Mumbai attivi dal 2011, sono a disposizione delle aziende per fornire supporto e consigli, oltre che per condividere analisi relative anche a indici di rischio e trend.
Per cogliere tutte le opportunità offerte dai mercati esteri, le aziende possono contare anche sul supporto di SIMEST, la società che con SACE costituisce il polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP. C
ome ha spiegato Gennaro Miccoli (Responsabile Internazionalizzazione di Finage Consulting), è atteso entro fine luglio 2023 il nuovo bando del Fondo 394/81 gestito da Simest in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che rappresenta una fondamentale misura di sostegno agli investimenti per l’internazionalizzazione attraverso agevolazioni finanziarie.
Secondo le prime anticipazioni, da confermare quando il bando sarà pubblicato, sono attese alcune novità relative soprattutto alle caratteristiche e all’entità delle agevolazioni.
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