Fondazione Soleterre Onlus
Fondazione Soleterre, è un’organizzazione no-profit. Tutela e garantisce la salute dei bambini che vivono in condizioni familiari indigenti e in aree afflitte da crisi sanitarie, umanitarie o conflitti armati
Damiano Rizzi, fondatore della onlus Soleterre, ha spiegato che il suo «principale campo d’azione è all’interno del Policlinico San Matteo di Pavia – dove lavora nel settore dell’oncologia ed ematologia pediatrica – ma mentre molte strutture ospedaliere, inclusi i principali ospedali della Lombardia e in generale dell’Italia, hanno difficoltà nel garantire servizi di psicologia, la Fondazione utilizza risorse private, collaborazioni con fondazioni bancarie o aziendali, oltre a bandi dell’Unione Europea e della cooperazione italiana per garantire che i bambini abbiano non solo cure mediche, ma anche supporto psicologico».
La lotta alla disuguaglianza è la più grande malattia che affligge il mondo e la Fondazione crede che tutti i bambini – indipendentemente dal contesto socioeconomico – abbiano diritto alla vita e, quindi, alle cure mediche e al supporto psicologico, impegno intrinsecamente legato alla dignità umana e alla creazione di una catena di bene.
La Fondazione ha lavorato in 24 Paesi in tutto il mondo, inclusi Italia, Paesi africani, dell’America Centrale ed Europa, soprattutto in Ucraina, dove sono stati attivi per vent’anni, principalmente in due grandi ospedali di oncologia pediatrica: Kiev e Leopoli.
«Abbiamo imparato a navigare attraverso diversi contesti – continua Damiano Rizzi – lavorando instancabilmente per garantire che i bambini, indipendentemente dalla situazione politica, potessero avere cure mediche di qualità.
Nel suo anno di nascita, Fondazione Soleterre ha iniziato con progetti focalizzati sulla promozione della salute dei bambini, orientati principalmente verso le comunità che incontravano difficoltà nell’accesso a cure mediche complete, in particolare nei Paesi a medio e basso reddito. Con il passare degli anni, la Fondazione ha esteso il suo raggio d’azione a diverse zone di conflitto, in Costa d’Avorio nel 2006, in Ucraina, nel 2014 e ancora oggi con la guerra, e il Congo al confine con la Repubblica Centrafricana.
Ci rechiamo personalmente nelle aree di intervento per valutare la qualità delle cure, assicurarsi che ci siano medicine disponibili e che il personale medico sia adeguatamente formato, quando ciò non avviene, la Fondazione facilita il contatto tra ospedali e professionisti per promuovere la condivisione di risorse e competenze».
Con l’inizio del conflitto in Ucraina nel febbraio 2022, la Fondazione ha esteso il suo supporto ai bambini feriti a causa dei combattimenti: «Abbiamo stretto un accordo con un nuovo ospedale, il San Nicolas a Leopoli, situato in una zona più sicura.
Questo ospedale, composto da sette piani, dispone di sale operatorie, terapie intensive e neurochirurgia – Fondazione Soleterre ha dedicato un intero piano dell’ospedale come centro di riabilitazione per circa 900 bambini feriti a causa della guerra.
«Questi bambini necessitano di cure specialistiche – prosegue Rizzi – spesso arrivano con ferite devastanti, con amputazioni o problemi neurologici, necessitano di cure specializzate. In Ucraina la situazione è particolarmente difficile, l’assistenza medica viene spesso fornita in condizioni estremamente avverse, con servizi come l’elettricità che non sono garantiti. I bambini sono costretti a rimanere in aree pericolose durante gli attacchi, il che porta a livelli di angoscia e paura ancora maggiori.
A differenza delle malattie, che spesso possono essere attribuite al destino o al caso, le ferite di guerra sono il risultato diretto delle azioni umane. È un concetto particolarmente difficile da elaborare per un bambino».
«La necessità di pace è l’elemento fondamentale per migliorare la qualità della vita delle persone – sottolinea il fondatore di Soleterre – la guerra rappresenta una malattia ancor più grande del cancro e sconfiggere il cancro avrà poco valore se non si affrontano anche i problemi di potere, dominio e conflitto tra esseri umani. La pace non è solo l’assenza di guerra, ma crea un ambiente in cui la scienza, la ricerca e i progressi possono prosperare e dove è possibile affrontare efficacemente le malattie».
L’importanza della psico-oncologia nella vita dei bambini affetti da tumore
Dopo due decenni di attività, la Fondazione Soleterre ha consolidato diversi progetti, uno dei più importanti riguarda l’oncologia pediatrica, focalizzandosi sui bambini affetti da tumori sia in Italia che a livello internazionale. In Italia, la Fondazione ha una presenza significativa a Taranto e Pavia, dove si dedica a fornire sostegno e risorse per migliorare la qualità delle cure oncologiche pediatriche.
Nella nostra intervista, Damiano Rizzi ha illustrato l’iter che affronta una famiglia quando la malattia oncologica compare nella vita di un bambino e tutto questo dà inizio a un lungo percorso che può durare anni, durante il quale alle famiglie viene comunicata la natura della patologia, il trattamento e la prognosi. In questo scenario, lo psico-oncologo ha il compito di identificare e sostenere le risorse interne dei pazienti:
«C’è sempre una parte del paziente che non si ammala e che desidera guarire e vivere – racconta – gli psico-oncologi si alleano con questa parte e cercano di rafforzarla, aiutando il paziente a gestire le emozioni legate alla malattia, come la paura, l’angoscia, la preoccupazione, la stanchezza e l’incertezza.
Durante il trattamento, i pazienti possono attraversare varie fasi, tra cui la perdita dei capelli, la lotta con un corpo che non sembra più essere sotto controllo e l’essere posti in una specie di pausa dalla vita. È essenziale aiutare il paziente a comunicare e affrontare questi cambiamenti».
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