Formazione manageriale e gaming

Formazione manageriale e gaming si incontrano in un progetto di LIUC Business School e Fondirigenti: “A game for immersive learning”
Flessibilità, fruizione on-demand, personalizzazione e digitalizzazione. Queste sono le caratteristiche che oggi deve avere uno strumento di formazione all’altezza delle aspettative e delle esigenze di manager, professionisti e dirigenti.
Proprio per dare una risposta decisa ai mutati paradigmi di consumo della formazione in azienda, LIUC Business School e Fondirigenti hanno progettato e lanciato “A game for immersive learning”, un nuovo strumento di micro-learning digitale, personalizzabile, fruibile on-demand attraverso cui è possibile erogare interventi improntati al bite size learning, fruibili in remoto secondo le esigenze e le necessità di ciascun partecipante.
Il progetto, promosso da Confindustria e Federmanager Varese, è stato presentato mercoledì 24 gennaio presso l’università LIUC – Carlo Cattaneo di Castellanza. In un mondo in cui il ritmo dell’innovazione e del cambiamento è in continua crescita, mantenersi aggiornati ed evolvere le conoscenze e le competenze diventa un fattore critico sia per il successo individuale che per le performance delle imprese.
Il micro-learning digitale offerto da “A game for immersive learning” è concepito per adattarsi alle esigenze di ciascun partecipante. La possibilità di accedere ai contenuti in remoto consente una fruizione su misura, ottimizzando il tempo dedicato alla formazione.
«Questo progetto – ha spiegato Massimiliano Serati, Dean di LIUC Business School – risponde alla necessità di aggiornare i paradigmi della formazione executive, seguendo l’approccio distintivo di LIUC Business School “focused on the individual and individually tailored” e al contempo “experience-oriented”, nella ferma convinzione che senza il supporto dell’esperienza, e il concreto riferimento alla realtà aziendale vissuta day-by-day, le informazioni e le nozioni trasferite perdano di efficacia e ai manager rimanga la fatica e il costo, in termini di tempo dedicato, di trovare il modo di metterle a terra».
«Con questa iniziativa – aggiunge Massimo Sabatini, Direttore Generale di Fondirigenti – il nostro Fondo, d’intesa e con il supporto di Confindustria Varese e Federmanager Varese, intende offrire a manager e imprese un supporto concreto per far fronte alle crescenti esigenze di upskilling e reskilling che caratterizzano il contesto attuale. Il primo tema del futuro manageriale del nostro paese è la digitalizzazione, che in questo caso si applica alla fruizione dei contenuti formativi.
Quali sono oggi i principali ostacoli alla formazione? Il tempo. Mentre la prima causa di diffidenza rispetto alla formazione è rappresentata dalla percezione di qualità dell’offerta formativa. Nel 2023 come Fondirigenti abbiamo finanziato circa 2700 piani formativi che hanno riguardato 13000 dirigenti, un dirigente su 6.
Questo ci dice che c’è uno spazio molto ampio per la fruizione di attività formative. Il problema è superare la diffidenza verso gli strumenti di formazione. Il progetto è positivo in questo senso perché è stato giudicato dai partecipanti soddisfacente quanto alla qualità, all’engagement generato e ai contenuti che vi hanno potuto trovare».
L’originale modello di formazione proposto da “A game for immersive learning”, prosegue Sabatini, «ha il pregio di rendere l’accesso al corporate learning più vicino alle esigenze del management e sarà nostra cura diffonderlo a livello nazionale, come buona pratica replicabile, presso tutte le imprese aderenti».
«Oggi i dirigenti avvertono sempre più la necessità di approfondire conoscenze e competenze in modo veloce – ha spiegato Monica Giani, Associate Dean Management Training Programs LIUC Business School –. Come Business School abbiamo provato a progettare una nuova piattaforma con modalità innovative.
L’approccio è stato pragmatico: siamo partiti dalle necessità dei dirigenti del territorio e abbiamo proceduto con la sperimentazione del tool da affinare. La nuova piattaforma si basa su due pilastri fondamentali: l’apprendimento e l’autodiagnosi/autovalutazione. La componente di apprendimento mira a trasmettere informazioni in modo rapido ed efficace.
Allo stesso tempo, l’autodiagnosi consente ai dirigenti di valutare il proprio livello di competenze, verificando a che punto si trovino nel processo di acquisizione. La gamification permette di mantenere alto l’engagement dei dirigenti e di rendere l’esperienza di apprendimento più coinvolgente e stimolante. Inoltre, lo strumento incorpora il concetto di microlearning attraverso flash cards interattive».
“Abbiamo cercato di realizzare uno strumento che rispondesse alle esigenze dei manager in maniera disruptive e con modalità digitali – ha concluso Andrea Venegoni, Associate Dean Research & Applications for Business LIUC Business School:
«Il progetto è caratterizzato da una forte flessibilità nelle modalità formative, con concept diversi da corsi e programmi standard; permette una grande flessibilità anche nella fruizione dei contenuti, grazie alla frammentazione dei contenuti stessi in piccole porzioni individualmente fruibili, secondo la logica del bite size learning. Il focus non è solo sulle nozioni ma anche sulle applicazioni e sulle declinazioni operative, inoltre si adotta il metodo del non-stop learning e l’aggiornamento real time dei contenuti per una più efficace memorizzazione».
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