Intervista a Ernesto Di Iorio, ceo di QuestIT

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QuestIT, Assistenti virtuali empatici – Intervista a Ernesto Di Iorio, ceo di QuestIT
Realtà tutta italiana, specializzata proprio nello sviluppo di tecnologie proprietarie di intelligenza artificiale, QuestIT si occupa di migliorare il Customer Care e ottimizzare l’organizzazione interna delle imprese. I suoi Artificial Human, in grado di comprendere le emozioni umane, saranno presto inseriti non solo in realtà italiane, ma anche internazionali, secondo il ceo Ernesto Di Iorio
L’intelligenza artificiale sarà sempre più presente nel processo di trasformazione digitale di quelle imprese che intendono continuare a essere competitive sul mercato. Di recente, QuestIT è approdata al WAICF, World AI Cannes Festival, per presentare alcuni dei propri assistenti virtuali. Gli Artificial Human di QuestIT hanno una peculiarità esclusiva: grazie alla tecnologia dell’emotion analysis, sono in grado di comprendere empaticamente lo stato d’animo dell’utente con cui si relazionano. Attualmente presenti in molte realtà italiane, presto saranno inseriti anche in contesti internazionali. A parlarne con Lombardia Economy è Ernesto Di Iorio, ceo di QuestIT.
QuestIT estende i propri orizzonti oltre i confini italiani. Recente è la sua partecipazione al WAICF, evento mondiale dedicato all’intelligenza artificiale, con un progetto dove fisico e digitale si incontrano per creare esperienze sempre più human-centered. Ci spiega nel dettaglio di cosa si tratta?
«Al WAICF siamo presenti fin dalla sua prima edizione e anche quest’anno abbiamo partecipato portando alcuni progetti interessanti per mostrare le infinite possibilità dell’intelligenza artificiale conversazionale. Un assistente virtuale che assume aspetto e voce di una persona reale all’interno di un totem interattivo, attraverso cui dialogare e ricevere informazioni, in multilingua. Ma anche un Assistente Virtuale umanoide a cui chiedere un caffè o un cappuccino. Abbiamo mostrato come la nostra AI può essere utilizzata a beneficio di settori come sanità, PA, customer care, utilities e HR».

Gli Artificial Human di QuestIT hanno una potenzialità esclusiva, l’empatia, che consente loro di riconoscere le emozioni umane. Attualmente sono stati scelti da numerosi enti della PA e aziende a livello nazionale. Esiste a tal proposito un piano di sviluppo anche internazionale?
«I nostri Artificial Human hanno tecnologie, come l’emotion analysis, che li rendono empatici e in grado di adeguare le risposte in base allo stato d’animo del proprio interlocutore.
La loro multimodalità poi, completa l’atto comunicativo con espressioni idonee al contesto: la persona è felice, l’Artificial Human le restituisce un sorriso, instaurando così una connessione empatica profonda.
Nell’ultimo periodo stiamo lavorando all’internalizzazione, portando il nostro prodotto Algho in Europa. In particolare in Francia, Spagna e Inghilterra».
Le doti empatiche degli Artificial Human di QuestIT aprono le porte a un futuro prossimo in cui l’intelligenza artificiale diventa strumento di inclusione. Abbiamo di recente conosciuto l’avatar che comprende la LIS (Lingua Italiana dei Segni). Quali altri avatar si muovono nella medesima direzione? E in quali ambiti puntano a inserirsi per semplificare la vita a persone con disabilità? Sempre sul piano internazionale che applicazioni avranno?
«Il progetto realizzato con il Santa Chiara Fab Lab dell’Università di Siena e il CNR è unico nel suo genere. L’avatar, infatti, è in grado di comprendere la Lingua Italiana dei Segni e rispondere producendo la LIS in tempo reale. Non è semplicemente un traduttore simultaneo. Il sistema è stato addestrato su una documentazione (un dataset) creata appositamente dagli ingeneri di QuestIT. La versione rilasciata si rivolge prettamente alla Pubblica Amministrazione e alle banche, ma stiamo già lavorando per realizzare un prodotto che possa adattarsi a tutti i contesti. La lingua dei segni è diversa in tutte le lingue, come primo step abbiamo lavorato su quella italiana, nel prossimo futuro potremmo integrarne altre, come la lingua dei segni francese (LSF, Langue des Signes Française)».
Ci sono già altri appuntamenti internazionali fissati per il 2023?
«Sicuramente parteciperemo alle top fiere sull’intelligenza artificiale, a livello globale, come fatto per NRF di New York e il WAICF a Cannes. L’obiettivo è quello di mostrare le potenzialità della nostra intelligenza artificiale su tutti i settori, sia per gli utenti che per la gestione interna da parte delle aziende».