• 16/01/2025

La professione dell’ottica evolve

 La professione dell’ottica evolve

La professione dell’ottica non conosce crisi: Istituto Zaccagnini annuncia i dati dell’osservatorio “ottica e lavoro”

Tra gli aspiranti ottici più donne, studenti stranieri, adulti dai 24 ai 40 anni.
Per un neo diplomato assunto in un negozio di ottica: turnover basso, RAL dai 25mila euro e diverse possibilità di carriera

Istituto Zaccagnini, scuola professionale di ottica e optometria con sedi a Milano e Bologna e corsi di specializzazione a Torino e Venezia, annuncia gli ultimi dati della ricerca annuale che conduce sui suoi iscritti e che rielabora all’interno dell’Osservatorio Ottica e Lavoro. L’Osservatorio analizza, dal 1992, il flusso degli iscritti, il profilo degli studenti e le posizioni lavorative che occupano dopo il diploma. Un dato emerge in modo costante, da quando sono iniziate le rilevazioni: la maggior parte dei diplomati, con percentuali che vanno dal 95 al 97 per cento, trova lavoro entro sei mesi dopo aver concluso gli studi. Una conferma che il settore è in continua evoluzione.

Il contesto: i dati nazionali

In Italia si contano circa 10mila negozi di ottica, che offrono occupazione a 28 mila addetti: tra loro più di 18mila sono ottici. A questi si aggiungono altri 1.500 ottici che lavorano, nell’industria, nel wholesale e a chi offre servizi alla rete dei negozi specializzati. Per quanto riguarda il mercato dell’occhialeria, i dati più recenti sono quelli di Anfao, Associazione nazionale fabbricanti articoli ottici, di febbraio 2023. Per Anfao, il preconsuntivo 2022 indica, per la produzione dell’occhialeria italiana nel 2022, un valore di 5,17 miliardi di euro, in crescita del 24% rispetto al 2021.

Secondo stime approssimative, ad oggi, circa 35 milioni di Italiani utilizzano occhiali e 7 milioni sono utilizzatori di lenti a contatto. (Fonte: dati epidemiologici e sell out). Almeno 3 persone su 10 soffrono di miopia. (Fonte: Società Oftalmologica italiana- Associazione Medici Oculisti Italiani). Da segnalare anche la prevalenza del cheratocono, una deformazione della cornea che tende a peggiorare nel tempo: in Italia, gli esperti stimano da 29.000 a 156.000 persone affette da cheratocono.

Il settore dell’ottica non conosce crisi, è in evoluzione e le possibilità di sbocchi in ambito professionali sono molteplici: dalla possibilità di lavorare in aziende sanitarie, di entrare in un negozio di ottica dove le soddisfazioni possono essere diverse, a partire dalla retribuzione, all’apertura di un proprio punto vendita per iniziare così anche una carriera imprenditoriale.

La figura professionale dell’ottico ha prospettive occupazionali elevate. Il lavoro in negozio viene identificato quale professione con un alto livello di soddisfazione relativamente all’attività svolta e all’ambiente aziendale. Lavorare in un ambiente organizzativo di qualità promuove un senso di sicurezza, di sviluppo personale e professionale tra i dipendenti. Il turnover è basso e le possibilità di carriera non mancano: un giovane neodiplomato, assunto in un negozio di ottica, viene inquadrato al terzo livello del commercio con una RAL non inferiore ai 25.000 euro e ha diverse possibilità di carriera. In pochi, potrebbe diventare Store manager di negozio, Capo area e veder crescere il suo stipendio di anche del 50%.

I dati dell’Osservatorio Ottica e Lavoro: aumentano gli studenti lavoratori

Il Network scolastico dell’Istituto Zaccagnini accoglie, ogni anno, una media di 600 iscritti. Secondo una stima approssimativa, circa il 24 per cento degli ottici italiani ha concluso il suo percorso di studi presso Istituto Zaccagnini.

Il dato più rilevante dell’Osservatorio è l’aumento degli studenti lavoratori. Gli iscritti al Corso di Ottica biennale abilitante alla professione di Ottico per studenti lavoratori sono in aumento. Nell’anno scolastico 2022-23, gli studenti lavoratori sono il 56 per cento del totale e hanno dai 24 ai 35 anni. Per fare un confronto, nell’anno scolastico 1992/1993 gli studenti lavoratori erano il 20 per cento del totale.

Osserva Giorgio Righetti: “Abbiamo visto che, nel tempo, è cambiato il profilo degli studenti ed è cambiato il loro approccio. In molti chiedono un’offerta formativa che dia loro spazio e possibilità di organizzare la giornata in modo flessibile. È una formula nata con la pandemia, ma ci siamo accorti che è utile sempre. Gli studenti oggi chiedono di poter gestire il loro tempo e per noi una didattica orientata al risultato, nei limiti delle regole, è il focus principale”.

Più donne, più studenti stranieri

 Il numero degli iscritti nell’ultimo quinquennio è cresciuto del 37,7%. Tra gli studenti sono in aumento le donne: ad oggi rappresentano il 55 per cento degli studenti. Per fare un confronto: nel 1992, le donne erano il 40 per cento degli studenti presso Istituto Zaccagnini.

Che cosa si studia per diventare ottici: le novità

Il nuovo ottico, definito dal Decreto Interministeriale n. 42 del 24 maggio 2018, vede, a partire dal 2023, diplomarsi figure professionali più competenti e preparate, nella conoscenza della strumentazione oftalmica di ultima generazione, nel segnalare eventuali anomalie che richiedono esami specializzati, nel controllo della vista, oltre che nell’applicazione e gestione delle lenti a contatto, in misura del difetto dell’individuo, delle sue caratteristiche fisiologiche e delle sue abitudini di vita.

Anche ruolo di screener dell’ottico è strettamente correlato al suo obiettivo professionale: definire e predisporre i dispositivi medici visivi – in primis le lenti a contatto o l’occhiale – per correggere/compensare i difetti visivo adattandoli alle occasioni d’uso della vista di ciascuna persona. Per farlo, infatti, l’ottico conduce una serie di interventi come misurare la vista, valutare la visione binoculare e definire i dati utili alla progettazione e realizzazione del dispositivo. Qualora, nel corso di queste verifiche, l’ottico rilevi delle anomalie che richiedono approfondimenti, il suo compito è segnalarlo all’utente, perché si rivolga al suo medico o allo specialista.

Istituto Zaccagnini – Istituto Zaccagnini nasce nel 1977. Nel 1992 viene intitolato a Benigno Zaccagnini: un omaggio a un uomo importante e autorevole della politica italiana, medico pediatra, fautore di interventi specifici per regolamentare le professioni sanitarie.

Istituto Zaccagnini oggi ha due sedi, a Bologna e Milano, in cui si tengono, oltre al Biennio di Ottica, Corsi annuali e biennali di Optometria per studenti e per lavoratori (questi ultimi anche a Torino e Venezia) e una serie di Corsi superiori di specializzazione e Master in tutte le principali discipline dell’ottica, dell’optometria delle scienze neurologiche. Secondo una stima approssimativa, circa il 24 per cento degli ottici italiani ha concluso il suo percorso di studi presso Istituto Zaccagnini.

 

 

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Redazione

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