Lavoro, Istat: “A gennaio +35mila occupati
Lavoro, Istat: “A gennaio +35mila occupati. Superati i 23,3 milioni”. È record dal 2004
I nuovi dati diffusi da Istat, relativi a gennaio, evidenziamo come prosegua l’aumento del numero di occupati (+35mila unità rispetto a dicembre) che arriva a superare i 23milioni e 300mila. Rispetto a dicembre 2022, il tasso di occupazione sale al 60,8% (+0,1 punti). Gli oltre 23,3 milioni di occupati registrati a gennaio e il tasso di occupazione al 60,8% segnano il livello più alto da gennaio 2004, ovvero da quando Istat ha iniziato a diffondere i dati mensili.
Contestualmente il numero di persone in cerca di lavoro cresce su base mensile (+1,7%, pari a +33mila unità) tra le donne e i minori di 50 anni. Il tasso di disoccupazione sale al 7,9% (+0,1 punti), per effetto del calo degli inattivi (-83mila unità).
Dai nuovi dati Istat emerge come a trainare la crescita dei posti siano gli over 50. In questa fascia di età si registrano 9,19 milioni di lavoratori, 67mila in più rispetto a dicembre, quasi il doppio rispetto a vent’anni fa. Mentre nella fascia 25-34enni, gli occupati sono solo 4 milioni (-20mila in un mese) e i 15-24enni 1,15 milioni (-19mila, con un tasso di disoccupazione che sale al 22,9%). La classe di età che precede i cinquantenni regge con una crescita mensile di 7mila unità a 8,8 milioni di occupati.
Calano i dipendenti a termine
Entrando nel dettaglio, l’occupazione cresce (segnando un +0,2%, pari a +35mila) per donne, dipendenti permanenti (+64mila, toccano i 15,3 milioni) e per chi ha più di 35 anni. Calano invece i dipendenti a termine (-12mila, scendono sotto i 3 milioni), gli autonomi e i giovani. Nell’ultimo anno i contratti stabili sono stati la forma nettamente prevalente di nuovi rapporti: 464mila in più rispetto al gennaio 2022, a fronte di un calo di 47mila di quelli precari.
Disoccupazione in crescita
Infine anche il tasso di disoccupazione totale sale al 7,9% (+0,1 punti), quello giovanile al 22,9% (+0,7 punti). Il numero di inattivi, tra i 15 e i 64 anni, diminuisce e si attesta a -0,7%, pari a -83mila unità. Vede coinvolti uomini, donne e persone con più di 35 anni d’età. Il tasso di inattività scende al 33,9% (-0,2 punti).
Aumento degli occupati nel confronto trimestrale e annuale
Anche nel confronto del trimestre novembre 2022-gennaio 2023 con quello precedente (agosto-ottobre 2022), si registra un incremento del numero di occupati (+0,5%, pari a +113mila unità). Alla crescita dell’occupazione, registrata nel confronto trimestrale, si affianca la diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-1,0%, pari a -20mila unità) e degli inattivi (-0,9%, pari a -120mila unità).
Nel confronto annuale, il numero di occupati a gennaio 2023 supera quello di gennaio 2022 del 2% segnando +459mila unità. Il tasso di occupazione è in aumento di 1,4 punti percentuali. Di queste 459mila unità però, ben 323mila, pari al 70%, sono di ultracinquantenni. Solo 73mila riguardano i 25-34enni, la fascia di chi inizia a lavorare dopo l’università, e 53mila gli under 24. Sono dati che evidenziano come nell’ultimo anno, il fenomeno dell’invecchiamento della forza lavoro sia diventato ancora più marcato.
La fascia 15-49 perde 400mila persone ogni anno. La variazione tendenziale al netto della componente demografica, calcolata dall’Istat, mostra dati più equilibrati: +3% di occupati tra i 15 e i 34 anni, +2,3 tra i 50 e i 64. E sempre in termini tendenziali, migliora l’occupazione femminile: dei 459mila nuovi occupati, anno su anno, 246mila sono donne e 213mila uomini. E anche su base mensile l’incremento dell’occupazione di 35mila unità è determinato per la maggior parte dall’aumento delle donne al lavoro (+30mila). Le occupate toccano i 9,8 milioni, un record storico.
Infine, rispetto a gennaio 2022, diminuisce sia il numero totale di persone in cerca di lavoro (-6,7%, pari a -143mila unità) sia il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3,7%, pari a -478mila).
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