• 13/12/2024

LightScience: esami del sangue da remoto

 LightScience: esami del sangue da remoto

Evoluzione digitale del comparto sanitario: LightScience semplifica le analisi del sangue e le rende fruibili in ogni luogo, anche nei posti più remoti

Visione che ha preso forma in un dispositivo chiamato myLAB, uno scanner modulare portatile capace di digitalizzare i dati spettrometrici di una goccia di sangue e inviarli direttamente a un centro di analisi, dove degli operatori in carne e ossa validano i risultati per poi inviarli all’utente. Il tutto senza dover utilizzare reagenti chimici. L’idea era nata durante la pandemia di Covid, quando poter effettuare test da remoto in maniera semplice, veloce ed economica, era diventata un’esigenza stringente.

Oggi è una soluzione all’avanguardia per il monitoraggio della salute, in particolare per i soggetti con patologie croniche che vengono così sollevati dal disagio di prelievi ripetitivi e dai relativi costi. myLAB, oltre a essere una tecnica sicura per operatori sanitari e pazienti, offre numerosi vantaggi in termini di sostenibilità ambientale ed economica, considerato che viene azzerato il costo dello smaltimento di rifiuti chimici pericolosi. Tutte caratteristiche che gli conferiscono un enorme valore potenziale in molti e diversi campi di applicazione.

Con Marco Vismara, CEO di LightScience, abbiamo approfondito l’argomento.

Quando nasce LightScience, chi sono i fondatori e qual è il suo core business?

“LightSciencenasce nel 2020, nell’incubatore ComoNeXT, dalla volontà di un gruppo di scienziati, professionisti e manager di realizzare la visione di uno strumento modulare in grado di analizzare il sangue, ovunque ci sia una connessione internet. Questa visione si è poi trasformata in un brevetto di proprietà mia e del Dott. Antonio Valentini. LightScience nasce per trasformare questa idea in realtà”.

LightScience ha messo a punto un nuovo dispositivo portatile per i test del sangue a distanza, senza quindi bisogno di recarsi in laboratorio. Può spiegarci in concreto di cosa si tratta e quali sono i vantaggi in termini economici e di fruibilità?

“LightScience ha sviluppato una tecnologia per poter condurre analisi biologiche basata sulle proprietà fisiche della luce e sull’intelligenza artificiale. Grazie a questa piattaforma stiamo realizzando “myLAB”, per le analisi mediche, e “L.A.G.O.” per le analisi ambientali. Il funzionamento di myLAB, è molto semplice: il paziente si buca il dito con una lancetta e poi deposita alcune gocce del suo sangue su uno specifico cartoncino DBS. Questo viene inserito nel dispositivo, che effettua una scansione in spettrometria NIR e la invia nel cloud.

Lì, i dati spettrometrici vengono elaborati dai nostri specifici algoritmi chemometrici, basati su machine learning, che estraggono le informazioni cliniche rilevanti dalla massa dei dati grezzi spettrometrici. Queste informazioni vengono poi validate da un professionista umano e inviate come referto al paziente e al medico che ha richiesto l’analisi.

I vantaggi di questo metodo, in particolare quando si parla di malati cronici, sono evidenti: si risparmia sui costi diretti (l’analisi in sé), ma anche su quelli indiretti (le spese di trasporto e accompagno al laboratorio, i mancati guadagni, etc). Inoltre, uno degli obiettivi della nostra tecnologia è quello di consentire l’accesso agli standard di cura dei laboratori specializzati, anche gli abitanti delle località più remote”.

Lombardia Economy - LightScience: esami del sangue da remoto
Marco Flavio Michele Vismara CEO LightScience

Cos’è e come funziona la tecnologia NIR?

“La spettroscopia al vicino infrarosso (Near Infra Red, NIR in inglese) è alla base del metodo LightScience per le analisi. Si tratta di ‘illuminare con una luce super regolare un campione, e poi leggere la luce che viene ‘rimbalzata’ dal campione.

La spettroscopia NIR non sempre quindi, ha bisogno di tamponi e reagenti chimici per poter funzionare. La particolarità della finestra ottica NIR, è che lì si trovano molte armoniche originate nelle altre finestre, il che ci fornisce tantissime informazioni, ma frammentate. Ed è qui che entra in gioco l’intelligenza artificiale: processa questi dati e ne estrae le informazioni di nostro interesse, grazie agli algoritmi proprietari basati su machine learning, che generano le curve di calibrazione dei nostri strumenti”.

Tornando a My Lab, il nuovo scanner portatile modulare che consente di effettuare screening rapidi, senza la necessità di reagenti chimici. In quali ambiti è attualmente in uso?

“myLAB è la nostra linea dedicata alla Medicina, in grado di eseguire analisi in maniera rapida ed economica, grazie alla nostra tecnologia proprietaria. Come detto poc’anzi, è una soluzione che presenta numerosi vantaggi: in termini di logistica, il sistema ha bisogno solo di elettricità, segnale dati cellulare e consumabili. Non c’è bisogno di reagenti, né tamponi chimici, né bisogna occuparsi del loro smaltimento. Inoltre, la nostra soluzione garantisce omogeneità nel livello di servizio, a prescindere dal luogo fisico in cui risiede il paziente.

Per utilizzare myLAB non occorre il classico prelievo venoso, ma solo qualche goccia di sangue capillare prelevata dalla punta delle dita. Questo aumenta il comfort di chi deve sottoporsi all’esame e riduce drasticamente l’impiego di consumabili in plastica, che secondo alcune recenti ricerche, rappresentano la parte di maggiore impatto ambientale delle analisi.

La prima ‘incarnazione’ di myLAB sarà dedicata al monitoraggio della Fenilchetonuria, una delle più comuni malattie rare. La fenilchetonuria (o PKU) è un difetto del metabolismo presente sin dalla nascita, la cui diagnosi viene effettuata grazie allo screening neonatale. Purtroppo in Italia – uno dei Paesi più avanzati al mondo nella gestione di questa malattia – esistono solo 12 laboratori in grado di eseguire le analisi necessarie per questi pazienti, con una ricaduta economica enorme per le persone che ne sono affette e i loro familiari.

myLAB consente ai pazienti di prendersi cura di sé al meglio, senza doversi muovere da casa, tagliando sia i costi diretti che quelli indiretti. Contestualmente contribuisce a costruire un sistema di cure più sostenibile per questa malattia”.

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Per il futuro dei sistemi sanitari quanto è importante la digitalizzazione dei dati? Come si inserisce LightScience in questo contesto?

“Per il futuro dei sistemi sanitari, la digitalizzazione dei dati è estremamente importante. La disponibilità e l’accessibilità dei dati sanitari in formato digitale consentono una gestione più efficiente delle informazioni e favoriscono una migliore coordinazione tra i diversi attori del sistema sanitario.

La digitalizzazione dei dati permette anche una migliore analisi e interpretazione delle informazioni, facilitando la ricerca medica, l’identificazione di tendenze e la creazione di nuove soluzioni diagnostiche e terapeutiche. Inoltre, grazie al “big data” digitale, sarà possibile modulare l’offerta medica sul territorio, sulla base di dati oggettivi. In questo contesto, LightScience svolge un ruolo chiave offrendo una tecnologia avanzata per l’analisi e la gestione dei dati sanitari.

La nostra piattaforma di misurazione analitica, basata sull’intelligenza artificiale e sulla spettroscopia, consente di raccogliere e analizzare dati biologici in modo accurato e rapido, contribuendo così alla digitalizzazione dei dati sanitari e all’ottimizzazione dei sistemi di cura”.

Il tracciamento digitale dei dati sanitari, oltreché favorire una migliore e più tempestiva cura delle persone, possiamo dire che incrementa anche i livelli di sicurezza su più piani?

“Certamente. La digitalizzazione dei dati permette una conservazione più sicura e resiliente delle informazioni, riducendo il rischio di smarrimento o danneggiamento dei dati cartacei. Inoltre, l’accesso controllato e sicuro ai dati digitali consente una gestione più accurata delle informazioni personali dei pazienti, garantendo la privacy e riducendo il rischio di accessi non autorizzati. LightScience si impegna a garantire la sicurezza dei dati sanitari dei propri utenti, attraverso misure di crittografia, sicurezza dei server e conformità alle normative sulla protezione dei dati”.

LightScience partecipa al Dublin Tech Summit, London AI Summit e a VIVA Technology a Parigi. Può raccontarci di più a riguardo?

“La partecipazione di LightScience al Dublin Tech Summit, London AI Summit e a VIVA Technology a Parigi è una testimonianza del nostro impegno nel campo dell’intelligenza artificiale e dell’innovazione tecnologica nel settore sanitario. Questi eventi rappresentano importanti piattaforme per la condivisione delle nostre scoperte scientifiche, per la presentazione della nostra tecnologia proprietaria e per l’interazione con esperti e leader del settore provenienti da tutto il mondo.

Partecipare a questi summit ci permette di allargare la nostra rete di collaborazioni, di accrescere la nostra visibilità a livello internazionale e di rimanere aggiornati sulle ultime tendenze e innovazioni nel campo dell’intelligenza artificiale applicata alla sanità. Inoltre, questi eventi rappresentano anche un’opportunità per noi di condividere il nostro impegno nel migliorare la cura della salute e di promuovere una maggiore consapevolezza sui vantaggi della nostra tecnologia nella trasformazione dei sistemi sanitari”.

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Beatrice Elerdini

Giornalista, SEO Copywriter, Autrice tv e web e consulente di comunicazione

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