Lombardia esempio virtuoso per la raccolta rifiuti. Intervista a Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente e al Clima Regione Lombardia
Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente e al Clima di Regione Lombardia, delinea le caratteristiche del nuovo programma regionale di gestione dei rifiuti. Dalla differenziata alla piattaforma ‘Market inerti’ verso un’economia circolare che cancelli la parola ‘rifiuto’
La questione dei rifiuti, specialmente urbani, rappresenta un problema per molte grandi città italiane, ma anche per alcune regioni. Piccoli passi in avanti, rispetto al passato, sono stati fatti, ma molte aree non hanno ancora raggiunto gli standard prefissati per la raccolta differenziata e il riutilizzo dei rifiuti in altri ambiti. Regione Lombardia, invece, rappresenta un esempio per tutti e l’operato dell’assessorato presieduto da Raffaele Cattaneo lo dimostra con i numeri, le strategie e la programmazione che in futuro renderà l’intera area lombarda sempre più green adottando un approccio circolare sul rifiuto. Vediamo come.
Assessore Cattaneo, iniziamo subito col presentare il nuovo ‘Piano Rifiuti’ della Regione Lombardia. Di cosa si tratta?
«A fine maggio scorso è stato approvato dalla giunta regionale il programma regionale di gestione dei rifiuti verso l’economia circolare. Il programma definisce, in maniera integrata, le politiche di prevenzione, riciclo, recupero e smaltimento dei rifiuti, nonché di gestione dei siti inquinati da bonificare, con l’orizzonte al 2027».
Quali sono le caratteristiche del modello lombardo?
«In questo nuovo Piano sono state analizzate le dinamiche di produzione dei rifiuti urbani e dei rifiuti speciali, valutando la qualità del rifiuto differenziato urbano, le iniziative previste per la prevenzione, lo sviluppo dei servizi di raccolta dei rifiuti urbani. Stiamo attraversando un’epoca di cambiamento culturale: tutto deve essere considerato una risorsa e possibilmente deve essere cancellata la parola “rifiuto”. Per questo motivo è importante che in ogni ambito venga adottato un approccio circolare, rivendendo il funzionamento dell’intera filiera coinvolta in ogni ciclo produttivo: dalla progettazione, alla produzione, al consumo, fino alla destinazione a fine vita. L’obiettivo che la Lombardia si pone, in linea con la gerarchia europea, è la ‘discarica zero’: a questa modalità di smaltimento bisogna ricorrere solo in forma residuale per quelle frazioni che non possono essere recuperate come materia ed energia. In materia di bonifiche, invece, proponiamo un insieme di azioni per garantire e migliorare lo svolgimento dei procedimenti di bonifica e per eliminare, contenere o ridurre, le sostanze inquinanti connessi alla contaminazione dei suoli, restituendo a nuovi usi e funzioni porzioni di territorio attualmente compromesse».
Sulla raccolta differenziata qual è la percentuale dei rifiuti che vengono recuperati come materia ed energia?
«Per i rifiuti urbani nel 2020 la raccolta differenziata in Lombardia, attivata nel 100% dei Comuni, ha raggiunto il 73,3% medio regionale con il 20% dei Comuni che si attestano stabilmente oltre l’80%. Il dato nazionale (Rapporto Rifiuti Urbani ISPRA 2021) è pari a 63,0%, mentre quello del nord Italia è pari a 70,8%. L’obiettivo che fissa il nuovo piano al 2027 è pari all’83,3%. L’obiettivo è di aumentare anche la percentuale dei rifiuti che viene recuperata come materia: oggi circa il 60%, al 2027 il piano si prefigge di arrivare almeno a due terzi dei rifiuti urbani recuperati come materia prima seconda. Inoltre, nella nostra regione nel 2019 è stata raggiunta una percentuale di riciclo medio al 54,9%, dato interessante poiché anticipa di sei anni il conseguimento dell’obiettivo nazionale previsto dalla revisione della Direttiva 2008/98/CE».
Sui rifiuti industriali e speciali a che punto è la Lombardia? E la piattaforma ‘Market Inerti’?
«La Lombardia è un esempio virtuoso. La produzione totale di rifiuti speciali comprensivi degli inerti derivanti da costruzione e demolizione nel 2019 è stata pari a 33.486.938 tonnellate. Di questi, i rifiuti speciali rappresentano 18.869.786 tonnellate. Nel 2019 si è assistito al recupero dell’85,5% di questi rifiuti – nel 2002 si recuperava il 63%. Ora il piano prevede un incremento della percentuale di riciclo dall’attuale già ottimo 81% al 86%. Se si guarda all’efficienza degli impianti di recupero, in Lombardia è molto alta: circa il 98% viene inviato a recupero e di questo il 96% viene trasformato in aggregato riciclato. Quindi pressoché tutti i rifiuti avviati a tali impianti vengono trasformati in materia. Un esempio concreto di economia circolare. La produzione di rifiuti inerti è stata di 14.617.152 tonnellate e sono derivanti da demolizione e costruzione. Per questo si è avviato un sistema per favorire l’incontro fra domanda e offerta degli aggregati riciclati inerti, il “Market inerti”. È una piattaforma in cui vengono diffuse le informazioni sugli aggregati riciclati disponibili sul mercato, che possono essere utilizzati in sostituzione del materiale inerte di cava, per la realizzazione di opere pubbliche e private. Con questa iniziativa, che Regione Lombardia ha creato con Ance Lombardia, abbiamo voluto dare nuovo slancio all’attività di recupero, contribuendo a migliorare la conoscenza degli aggregati riciclati da parte di quanti devono realizzare opere edili e infrastrutturali. E in tal modo limitare l’utilizzo di nuove risorse naturali. Sul fronte dell’economia circolare in Lombardia siamo all’avanguardia e il ‘Market inerti’ è un esempio concreto di collaborazione tra pubblico e privato a sostegno dell’economia circolare».