Milano, nasce il primo condominio green
Nasce a Milano il primo condominio green per tutelare l’ambiente, con un progetto firmato fra Agricooltur® e Gruppo Building per la nascita di Forrest in Town
Stiamo parlando della prima realtà architettonica residenziale urbana, con la quale viene proposto un “orto di coltivazione fuori suolo” a servizio della comunità residente. Sono quasi 22 mila ortaggi e micrortaggi all’anno per i condomini che avranno a disposizione prodotti vivi, sempre appena raccolti, a centimetro zero. L’obiettivo del progetto è realizzare un futuro migliore dove sia possibile avvicinare la natura alle persone.
È questo il leitmotiv alla base dell’iniziativa architettonica pensata da Agricooltur®, azienda italiana nata nel 2018 da un’idea di Marco Bartolomeo Divià, Alessandro Boniforte e Stefano Ferrero.
Primo condominio italiano green
Il primo condominio italiano green integra un sistema di coltivazione aeroponica e sorge a Milano, in via Zumbini 39, nell’ex area Galbani. Possiamo definirlo un progetto etico, efficiente e sostenibile, rientrando in un intervento di rigenerazione urbana che vuole evidenziare la possibilità di realizzare un futuro alternativo. Si tratta di un progetto del Gruppo Building, firmato dallo studio DFA Partners di Daniele Fiori in collaborazione con Boffa Petrone & Partners, che interpreta un nuovo modo di abitare la casa, dove è prevalente l’attenzione all’ambiente e alla salute di coloro che la abitano.
Forrest in Town rievoca lo stile della corte milanese, con finiture e dettagli che richiamano lo spirito del borgo residenziale d’epoca rivisitato in chiave contemporanea. Con Luca Boffa, Ceo del Gruppo Building, scendiamo nel dettaglio per conoscere le caratteristiche dell’abitazione green.
Come nasce l’idea di un condominio green?
«L’idea di un condominio come Forrest in Town nasce dalla crescente esigenza di spazi dove vivere in sintonia con la natura anche in contesti metropolitani, in una società che è sempre più sensibile alla sostenibilità ambientale e all’utilizzo consapevole delle risorse.
L’evoluzione delle tecniche e dei materiali hanno aperto nuove possibilità per il settore delle costruzioni, ma c’è stato soprattutto un cambio di paradigma nelle esigenze abitative di chi vive in città, che ora pensa alla casa come luogo favorevole al benessere e alla vita dell’uomo. Mitigare l’impatto delle costruzioni e migliorare il pianeta è la sfida che come Gruppo Building vogliamo vincere attraverso un approccio orientato all’economia circolare e alla qualità delle relazioni tra le persone.
Vogliamo costruire abitazioni concretamente sostenibili e capaci di rigenerare gli spazi esistenti, rinunciando al consumo di suolo, utilizzando materiali eco-efficienti, riutilizzabili e riconvertibili a fine vita».
Qual è il ruolo dell’orto dedicato ai residenti?
«Nella progettazione di Forrest in Town abbiamo dato priorità al benessere della persona, inteso anche come possibilità di accedere a cibo sano, di qualità e di prossimità. L’incontro con Agricooltur è stato fondamentale in questa direzione, trovando nella coltivazione aeroponica una soluzione innovativa e sostenibile per offrire ai residenti la possibilità di avere prodotti orticoli di qualità con la garanzia della freschezza degli ortaggi coltivati in loco.
L’orto aeroponico progettato e realizzato da Agricooltur e installato in Forrest in Town permette di risparmiare circa il 98% di acqua e l’80% di fertilizzanti rispetto ad un orto tradizionale, sfruttando quindi in modo responsabile le risorse idriche e preservando la salute del suolo.
Portare la coltivazione indoor in contesti urbani e su suoli cementificati, altrimenti impossibili da coltivare, ci ha permesso di non sottrarre ulteriore suolo e proteggere indirettamente la biodiversità. Inoltre la coltivazione aeroponica a ciclo chiuso e in ambiente controllato consente di non usare trattamenti, un modo per prendersi cura del nostro pianeta».
Il valore aggiunto di un’abitazione green?
«Vivere all’interno di un’abitazione green è diventata ormai un’urgenza avvertita da sempre più persone. Abitare una casa che risponda a determinati standard di sostenibilità ha vantaggi che impattano sulla sfera della salute personale e anche sulla coerenza e aderenza a determinati valori di responsabilità sociale, vivendo in connessione con la natura e in modo più sostenibile, aumentando la qualità della vita. Sposare un modello virtuoso che prevede l’impiego di materie prime di derivazione naturale, sistemi di energia rinnovabile o di raccolta delle acque piovane».
Che ruolo assume il tema dell’ambiente divenuto preoccupante per la crisi climatica che stiamo vivendo?
«Il mondo dell’edilizia non può ritardare il dibattito sulla responsabilità ambientale e sul futuro degli edifici, in un contesto globale di preoccupazione per l’ambiente. L’innovazione tecnologica deve necessariamente viaggiare in continuità con la ricerca di soluzioni per migliorare la qualità degli spazi che abitiamo, riducendone le conseguenze sul pianeta.
Dobbiamo quindi definire nuovi standard di materiali e nuovi processi di costruzione, e questo è il momento migliore per farlo, l’intera comunità scientifica ha acceso i riflettori su questo argomento. Con il progetto Green Pea Building vorremmo suggerire un nuovo modello di progettazione degli edifici che possa, per certi aspetti, ispirare il più ampio numero di professionisti del nostro settore.
Con il supporto dell’Università di Pollenzo abbiamo sviluppato un importante protocollo basato su criteri di misurazione scientifica, che definiranno l’effettiva sostenibilità di ogni nuovo progetto architettonico. Abbiamo inoltre messo a sistema un elenco di azioni che prendono spunto dai principi di economia circolare e di equilibrio tra natura e persone. La nostra filosofia è stata sintetizzata all’interno di un manifesto di sette punti che ci proietta alla transizione ecologica fornendo idee e soluzioni che riguardano: Terra, Aria, Acqua, Energia, Risorse, Persone e Futuro».
Come immagina gli edifici nel XXI secolo?
«Crediamo che in ambito edilizio il futuro vedrà l’affermarsi di abitazioni dotate di certificazioni green, realizzate all’insegna della riduzione delle emissioni di CO2 (anche nella fase di produzione) e soprattutto del risparmio energetico.
Inoltre, bisognerà ripensare gli spazi dell’abitare, con una maggiore attenzione alla qualità della vita e al comfort abitativo. Il futuro vedrà protagonisti i cosiddetti “smart buildings”, caratterizzati da Internet of things e quindi da un ruolo crescente dell’intelligenza artificiale, complice l’avvento della tecnologia 5G.
Le applicazioni concrete potranno essere le più diverse: dal monitoraggio e gestione degli impianti energetici presenti negli edifici alla creazione di un vero e proprio sistema interconnesso per una gestione intelligente e automatizzata (da remoto, via app) di diversi dispositivi, dalla caldaia al forno e ai sistemi di video-controllo. Prevedo, infine, un possibile impiego della realtà virtuale, con cui sperimentare nuove modalità di intrattenimento e di contatto con gli altri».
Quanto spazio da dedicare al verde è possibile riservare nei condomini?
«Nei contesti urbani densamente popolati è essenziale prevedere aree verdi all’interno dei condomini per affrontare problemi di inquinamento atmosferico e migliorare la qualità della vita. Tuttavia, è fondamentale trovare un equilibrio tra le esigenze urbanistiche e quelle dei residenti.
In città come Milano e Torino, dove l’inquinamento atmosferico è una sfida significativa, l’introduzione di più aree verdi può avere impatti positivi sia sulla salute sia sul benessere generale della comunità. Le soluzioni come giardini verticali, tettoie verdi e cortili interni stanno diventando sempre più diffuse proprio perché consentono di ottimizzare lo spazio e aumentare le aree naturali anche in spazi limitati come i condomini.
Queste tecnologie non solo contribuiscono a mitigare l’effetto isola di calore e a migliorare la qualità dell’aria, ma promuovono anche la biodiversità, offrendo agli abitanti opportunità di socializzazione e relax. È importante promuovere e incentivare queste soluzioni innovative nella progettazione e nella costruzione dei condomini, considerandole non solo come aggiunte estetiche, ma come elementi essenziali per la salute e il benessere delle persone che vivono nelle aree urbane più dense e inquinate».
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