• 19/07/2025

Milky Media boutique agency creativa

 Milky Media boutique agency creativa

Maura Marasti e Alessandra Pozzi – Milky Media

Milky Media è una boutique agency nata a Milano che nella creatività trova tutte le risposte

Milky Media è specializzata in campagne creative ed eventi per brand, ogni progetto di Milky Media è cucito su misura per ciascun cliente. Kappa, Superga, Espolon Tequila, Breil, CP Company, sono solo alcuni dei brand con cui lavora Milky Media.

La creatività è al femminile: Alessandra Pozzi e Maura Marasti sono l’anima di Milky Media (sito web). Sono due trentenni che hanno nel bagaglio professionale esperienze diverse: una più verticale nell’ambito della creatività e PR, l’altra immersa nella parte più pratica della produzione e gestione.

Le due creative si incontrano durante la preparazione di una gara (vinta) e da quel momento Milky comincia a crescere: l’unione di una testa creativa un po’ disordinata ma consapevole e di una portatrice sana di talento nei numeri e nell’organizzazione, sancisce nel 2023 l’apertura ufficiale della società Milky Media SRL, un’agenzia che ha come obiettivi credere nel potere delle idee e nel rispetto di chi ci lavora.

Le due anime di Milky Media

Maura, direttore creativo di Milky Media, ha lavorato per anni in un importante studio PR di Milano, creandone il reparto creativo e occupandosi delle campagne e degli eventi dell’agenzia.

Ha trascorso un periodo da freelance e consulenza, prima di avverare il sogno di aprire un’agenzia tutta sua: nel 2020, durante la pandemia, nasce Milky Media.

Alessandra arriva dall’ambito della produzione video: reduce da un’altra avventura imprenditoriale, rappresentata dalla costituzione di Double SRL, poi acquisita da SG Company S.p.a. Passa poi al frenetico mondo delle sfilate, collaborando alla produzione degli show più importanti.

Maura, perché aprire una boutique agency?

«Abbiamo deciso di aprire Milky perché sognavamo un’agenzia in cui le persone fossero al centro: al centro della creatività (i nostri clienti), al centro della strategia dei brand (consumer), al centro del nostro asset aziendale (dipendenti e chi collabora con Milky).

Gestire una boutique per noi significa avere un approccio sartoriale, creare progetti su misura per ogni cliente, trovare idee creative al servizio di una strategia studiata ad hoc, che permettono di essere memorabili e distintivi.

Nel panorama immenso di agenzie e brand che si affacciano al mondo della comunicazione e a fronte dell’enorme richiesta di contenuti del digitale, quello che fa la differenza oggi è saper raccontare una storia di valore, che sia sincera e piena di significato e che coinvolga il target; ed è quello che cerchiamo di fare attraverso il potere delle idee».

Che valore attribuite al progetto realizzato su misura?

«Immenso: un progetto che non segue i trend ma li sfrutta per raccontare il brand è per forza un progetto vincente, un approccio virtuoso che riesce a stare al passo con i veloci cambiamenti che durano il tempo di uno scroll, ma che diventa unico, proprio perché su misura del marchio e a favore di una strategia.

Non siamo artisti, non creiamo cose belle che possono permettersi di essere solo belle e significative: siamo prima di tutto dei tecnici, che cercano di capire cosa vuole la gente e come intercettare la sua attenzione.

E per farlo devi studiare l’identità di ciascun marchio, immaginare un mondo, immaginare un tono di voce e anche una persona a cui parlare: questo significa taylor made, dare ai brand la consapevolezza che non stanno parlando di se stessi al consumer (spoiler: spesso non gli interessa), ma stanno parlando del consumer, di cosa vuole e dei suoi bisogni. In questo modo guadagni il loro ascolto».

Quali strategie adottate per valorizzare un brand della moda?

«Dipende cosa si intende per moda: noi, ad esempio, lavoriamo poco con il lusso, perché il nostro approccio è molto pop, la mia visione da direttore creativo è sicuramente più allineata alla comunicazione di brand streetwear e lifestyle.

Come dico sempre però, un’agenzia di comunicazione creativa non può essere settoriale: la sfida è trovare sempre l’idea giusta per brand diversi, ecco perché Milky in questi anni ha potuto lavorare con marchi che spaziano dallo streetwear, al beverage, al mondo delle start up tech, fino alla moda ready to wear.

Penso che per moda oggi si intendano concetti diversi: lo sport è diventato moda, così come i clienti del mondo beverage con i quali collaboriamo parlano a un target assolutamente moda. Non esistono strategie per categorie merceologiche, esistono strategie per marchi diversi e soprattutto per target differenti.

Oggi quando approcciamo una campagna la prima domanda che facciamo è: “Qual è il target? a chi parlate?”. Perché un brand di moda può decidere che strategicamente un lancio è più orientato verso la GEN Z e una collezione verso un target Millennials. La strategia in questi casi cambia totalmente, anche se i valori da comunicare del brand restano gli stessi».

Gli obiettivi futuri e i progetti da realizzare?

«Il nostro obiettivo è continuare a crescere pur restando piccoli come Peter. Sembra un controsenso, ma per noi avere un team di specialisti molto verticali su ambiti diversi e avere il controllo totale sul processo di creazione e produzione è fondamentale.

Ci consente di parlare con il cliente in una maniera più autentica e ci consente di parlare tra di noi in un modo più umano e sano. Il work-life balance in Milky è una prerogativa, perché abbiamo scoperto che le agenzie sono prima di tutto le persone e se le persone stanno bene, lavorano meglio.

Un altro obiettivo è lanciare il nostro nuovo ufficio, che non è un ufficio: ci siamo trasferiti in uno spazio di 150 metri quadrati, con una sala di posa e ambienti fatti per accogliere, una casa per i creativi e chi collabora con noi, dove organizzare eventi ed incontri, da aprire per chi vuole venire a lavorare o conoscerci.

Se fai comunicazione, il modo migliore per comunicare è farlo per davvero, parlando con le persone e scambiando punti di vista. Se dovessimo immaginare un’agenzia di comunicazione che ci piace ce la immaginiamo proprio così».

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Francesco Fravolini

Giornalista professionista, SEO Copywriter, videomaker e fotoreporter

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