Moov Tech, la mobilità del futuro
La transizione tecnologica e lo sviluppo sostenibile stanno cambiando volto alla mobilità. Ne abbiamo parlato con Gabriele Ratti, Founder Moov Tech
Si parla sempre più spesso di smart mobility, un nuovo modo di spostarsi sul territorio che va di pari passo con le evoluzioni del tessuto urbanistico. In questo contesto, Moov Tech, start up innovativa, fondata da Gabriele Ratti, guarda al futuro con soluzioni all’avanguardia:
«Vogliamo evolvere la mobilità sotto tanti punti di vista, coniugando l’innovazione tecnologica con l’approccio umanistico, per reinventare il concetto di spostamento», ha affermato Gabriele Ratti, in una lunga intervista a Lombardia Economy.
Moov Tech ha l’obiettivo di reinventare la mobilità per renderla semplice, affidabile e sostenibile. Quali sono i focus e gli aspetti più innovativi di questo progetto di smart mobility?
«La nostra visione è chiara e ambiziosa: trasformare la mobilità rendendola non solo più semplice e affidabile, ma anche sostenibile. Questo obiettivo è perseguito attraverso una serie di iniziative e strategie che pongono Moov Tech all’avanguardia nel settore della smart mobility.
La semplificazione dell’esperienza utente è uno dei pilastri fondamentali su cui Moov Tech costruisce il suo progetto di innovazione. L’idea di rendere la mobilità semplice va oltre la mera facilità d’uso.
Attraverso l’uso di tecnologie avanzate, ci poniamo come un orchestratore nel mercato, semplificando i processi operativi e rendendo l’esperienza complessiva più agevole per tutti gli attori coinvolti. L’affidabilità è un altro caposaldo della nostra filosofia.
L’innovazione diventa un valore quando raggiunge il giusto livello di solidità e sicurezza. In Moov Tech adottiamo un modello operativo basato su agilità e un approccio di trial and error, che assicura una costante qualità e affidabilità.
Questo si traduce in un’esperienza utente caratterizzata da cura e attenzione, dove ogni aspetto, dalla protezione assicurativa alla manutenzione dei veicoli, è pensato per garantire sicurezza e ridurre al minimo i disservizi. La sostenibilità rappresenta forse l’aspetto più rivoluzionario e contemporaneamente sfidante.
In un’epoca in cui l’impatto ambientale dei trasporti è sotto costante scrutinio, ci impegniamo a promuovere pratiche di mobilità che rispettino l’ambiente, supportando al contempo iniziative sociali ed economiche.
La promozione di tariffe a consumo, la mobilità intermodale e il rinnovo del parco auto attraverso il noleggio sono solo alcuni esempi di come l’azienda cerca di equilibrare le esigenze ambientali, sociali ed economiche. Inoltre, ci impegniamo anche negli aspetti sociali supportando l’iniziativa del Trasporto Solidale di Fondazione Heal.
Questo progetto non solo testimonia la nostra attenzione verso le tematiche sociali, ma costituisce anche un esempio concreto di come la mobilità possa essere utilizzata come strumento di supporto alla comunità, in questo caso, aiutando i bambini e le loro famiglie nella quotidianità dei percorsi di cure oncologiche».
Moov Tech ha di recente acquisito il brand Flee da Aon. Quali gli obiettivi di questa operazione?
«L’acquisizione di Flee rappresenta un momento importante nella nostra strategia di crescita e innovazione. L’obiettivo principale è quello di permettere a Flee di raggiungere una fase di scale up significativa e ampliare così la propria presenza nel mercato.
La nostra ambizione per Flee è quella di trasformarlo in un vero e proprio ecosistema di mobilità, che va oltre il semplice noleggio. Il prodotto core di Flee, un NLT pay per use, che combina una parte fissa e una variabile basata sull’uso effettivo del veicolo, incarna già i principi di facilità, sicurezza e flessibilità che vogliamo espandere. Inoltre, stiamo studiando e lavorando allo sviluppo di nuovi prodotti, come il car sharing peer to peer che permette di condividere l’auto con una community di fiducia e un pacchetto di servizi dedicati all’auto, in una formula a consumo.
Il nostro obiettivo è fare di Flee un punto di riferimento per chi cerca soluzioni di mobilità facili, sicure e flessibili, in grado di adattarsi alle esigenze di mobilità sempre in evoluzione dei nostri clienti. L’introduzione di servizi aggiuntivi, come taxi, metropolitana e biciclette elettriche, tutti accessibili tramite un’unica piattaforma, è un passo verso la realizzazione di questa visione».
La rapida trasformazione del mercato della mobilità, per effetto della transizione tecnologica e delle crescenti esigenze di sostenibilità ambientale, quanto influiscono e come trasformano il mercato del renting?
«L’enfasi sulla sostenibilità ambientale sta avendo un impatto profondo sul mercato, portando a trasformazioni significative in diversi modi. In primis, c’è una spinta crescente verso il ricambio del parco auto che include anche l’introduzione di alimentazioni innovative (EV, ibrido, idrogeno). Dopo una prima fase di incertezza, anche le politiche governative stanno incoraggiano il renting di veicoli a basso impatto ambientale.
Per quanto riguarda l’elettrificazione del parco auto, non solo stiamo assistendo a un aumento nell’offerta di EV disponibili per il noleggio, ma anche a una maggiore disponibilità di infrastrutture di ricarica.
Ciò nonostante, il tema resta molto dibattuto e include sia valutazioni di sostenibilità sull’intero ciclo di vita del veicolo (lifecycle carbon footprint), sia difficoltà pratiche da parte dei consumatori nell’utilizzo del veicolo elettrico stesso, in particolare nel momento della ricarica.
Le recenti dichiarazioni di De Meo, amministratore Delegato di Renault, e di Akio Toyodaha, presidente del consiglio di amministrazione di Toyota, dimostrano che il percorso è ancora lungo e non completamente definito. Un altro aspetto importante è il focus sulla riduzione dell’impronta di carbonio.
Ciò include non solo la transizione verso veicoli più ecologici, ma anche l’adozione di pratiche operative più sostenibili, come l’utilizzo di materiali riciclati e rinnovabili nei processi di pulizia e manutenzione dei veicoli, nonché l’implementazione di politiche aziendali che promuovono la sostenibilità».
Come si concilia la libertà di movimento e la velocità di spostamento con la mobilità sostenibile?
«La risposta a questa domanda rispecchia sicuramente la mia visione del futuro della mobilità e che vede come driver: l’innovazione, un approccio multimodale allo spostamento e una visione olistica della mobilità. Mi spiego meglio.
L’innovazione tecnologica sta aprendo nuove possibilità, come veicoli con alimentazioni alternative più efficienti e veloci, nonché sistemi di trasporto pubblico ad alta capacità e alta velocità che possono aiutare a mantenere o addirittura aumentare la velocità di spostamento, riducendo allo stesso tempo l’impatto ambientale.
In secondo luogo, l’approccio multimodale alla mobilità, non solo migliora l’efficienza degli spostamenti, ma promuove anche opzioni più sostenibili (bicicletta, car sparring, ecc.). Infine, una visione olistica, in cui si ripensa all’organizzazione delle nostre città, progettando spazi urbani che riducano la necessità di spostamenti lunghi e favoriscano la mobilità attiva, come camminare e andare in bicicletta, può migliorare significativamente la qualità della vita.
È chiaro che la transizione verso una mobilità sostenibile richieda un cambio di paradigma, in cui la libertà di movimento e la velocità sono viste non solo in termini di quanto velocemente possiamo spostarci da un punto A a un punto B, ma anche attraverso la qualità dell’esperienza di viaggio e il suo impatto sull’ambiente e sulla società. È un obiettivo ambizioso, ma con la collaborazione tra governi, imprese e comunità, è assolutamente raggiungibile».
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