Nasce Food design hub: il cibo al centro

Sono trascorsi esattamente 20 anni da quando Paolo Barichella ha per primo teorizzato il food design in Italia
Qualche anno dopo, insieme ai suoi colleghi Mauro Olivieri, Ilaria Legato, Francesco Subioli e Mauro Pietrosante ha dato vita al Manifesto del food design, instituendo la Commissione tematica Food in Adi. Da allora guardando indietro, possiamo constatare che oggi c’è molta più consapevolezza sull’argomento, grazie anche ai corsi di studio e le numerose pubblicazioni.

Paolo Barichella, su quali progetti sta lavorando attualmente?
«Da un paio di anni insieme a al designer Mauro Olivieri abbiamo dato vita al primo vero e proprio polo di Food Design, sviluppando un laboratorio a Lissone, nel quale convogliare tutta la nostra esperienza maturata con operatori di prim’ordine del mondo food. Food Design hub www.hub.fooddesign.it è nato con lo scopo di creare il primo centro di ricerca e sviluppo specificatamente operativo su progetti di Food Design. È un centro dove si incontrano designer, chef, tecnologi e tutte le maestranze necessarie allo sviluppo di un progetto che abbia il cibo al centro.
All’attività di ricerca e sviluppo abbiamo affiancato quella di pilotage, installando macchinari di ultima generazione in grado di sviluppare produzioni pilota che consentono di lanciare nuovi prodotti e progetti di franchising.
Da qui sono partiti tutti i nostri ultimi progetti.
Ultimo Tocco Gourmet SmartBox, una rivoluzionaria Meal Solution che recentemente è stata selezionata all’Adi Index. Si tratta di un sistema che consente di poter mangiare un piatto (pasta, risotti) semplicemente assemblando il contenuto di 3 contenitori in uno e scaldando il tutto attraverso un comune microonde in 2 minuti o direttamente in padella se ve n’è l’opportunità.
Il kit nasce integrando la user experience come metodologia di design e le ultimissime tecnologie mixate a regola d’arte per ottenere uno specifico risultato. Si basa su brevetti che uniscono l’Iqf ad una rivoluzionaria metodologia di confezionamento in Map di ingredienti preparati in modo destrutturato.
Recentemente abbiamo evoluto il sistema customizzandolo in funzione dei differenti contesti e circostanze di consumo. Il modulo vaschetta infatti si adatta con l’ausilio di strumenti opzionali per poter mangiare comodamente se si è in ufficio, a casa, o (ad esempio con il nuovo vassoietto palette) anche durante gli eventi quale soluzione Covid Compliant; non ultimo è un’ottima ed efficace soluzione utilizzata da operatori del mondo Ho.Re.Ca. come base per preparare ottimi piatti in locali dove ridimensionare gli spazi di cucina.
Altri importanti progetti sui quali stiamo attualmente lavorando sono Suite la Rhea, una “lounge” dove riusciamo con i nostri sistemi a creare uno spazio di esperienza in grado di essere gestito da un solo operatore senza necessità di avere una cucina. Grazie a Rhea Vendors che ha da subito investito nel progetto, abbiamo dato vita ad uno Show Room B2B completamente fruibile e funzionante in via Palermo 14 in zona Brera a Milano
Abbiamo anche da poco installato il Progetto Feel at Home all’interno di Mind (Milano Innovation District) l’area dove si era svolto Expo. Una partnership con Alberto Scavolini di Ernestomeda, Rheavendors, If e altri importanti operatori ci permette di creare uno spazio all’interno del Designtech Hub e la marketing suite di Lendlease dove la food innovation si concilia con i nuovi spazi e destinazioni.
Non ultimo, da circa tre mesi, insieme a mia moglie mi sono trasferito in Qatar con lo scopo di replicare il Food Design Hub e le sue attività in un paese che in questo momento oltre ad essere al centro dell’attenzione mondiale è estremamente attento a far sue nuove tecnologie con lo scopo di creare valore».
Come vede il futuro del food design?
«Il food design ha tantissimo da dare, in particolare in un momento nel quale le necessità riguardo il food stanno radicalmente mutando in tutte le società. Mi riferisco in particolare ai Novel food, innovazione e nuove tecnologie con le quali il food design si trova a confrontarsi ogni giorno e che presto faranno la differenza. Vedo un futuro dove le startup innovative saranno lo strumento di Ricerca e Sviluppo dei grandi gruppi, permettendogli di essere rapidi e poter sperimentare le innovazioni che nascono da queste strutture snelle, per poi farli diventare i prodotti del futuro anche attraverso nuove modalità distributive, non solo produttive».
Per approfondimenti:
barichella.com