• 06/11/2024

Ordine Ingegneri Milano e sostenibilità

 Ordine Ingegneri Milano e sostenibilità

L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano supporta l’amministrazione nel favorire la sostenibilità di una città più smart, inclusiva e sicura

L’Ordine meneghino si presenta come ente super partes per guidare un nuovo sviluppo della società che sappia armonizzare le esigenze della comunità, la spinta propositiva al progresso e la cura verso l’ambiente, gestendo il cambiamento in maniera olistica ed eticamente responsabile: una visione innovativa, frutto della sensibilità di Carlotta Penati, prima presidente donna eletta dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Milano. Ecco la nostra intervista.

L’Ordine degli Ingegneri di Milano si propone come “leader tecnico” per favorire lo sviluppo ecosostenibile della città. Quali sono le proposte e gli strumenti specifici di lavoro con cui volete operare?

«Per definizione, il lavoro degli ingegneri ha un grande impatto sul capitale naturale: ogni volta che si contiene la forza dell’acqua con una diga, oppure si progetta un Piano di governo del territorio per una città, si costruiscono grandi infrastrutture che possono alterare la biodiversità e gli ecosistemi locali.

Dobbiamo chiederci, allora, cosa significa in ingegneria “fare sostenibilità”: non si tratta semplicemente di costruire infrastrutture e case performanti a basso impatto ambientale, ma di realizzare un futuro che rispetti la natura e sostenga la vita. È necessario, pertanto, adottare un approccio integrato che porti a un cambiamento del paradigma del sistema nel suo complesso.

Un cambiamento che coinvolge non solo il singolo professionista, ma anche la cittadinanza, le amministrazioni, la normativa e tutta la filiera produttiva. La sostenibilità, intesa a 360 gradi, sta diventando, sempre di più, parte integrante della progettazione e della pianificazione del territorio.

Ci sono diversi strumenti e soluzioni che gli ingegneri stanno mettendo in pratica per mitigare l’impatto che il loro lavoro ha sull’ambiente: ad esempio, un utilizzo sempre più capillare e consapevole delle Nature Based Solutions, che permettono, soprattutto nel contesto urbano, di riequilibrare i sistemi naturali, migliorando la resilienza di fronte ai cambiamenti climatici e mitigando l’inquinamento atmosferico; o ancora, l’incentivazione all’uso di materiali da costruzione a basso impatto ambientale, il cui impiego comporta, è vero, un alto investimento iniziale, ma che sul lungo periodo si tradurrà, certamente, in una diminuzione dei costi operativi dell’opera.

Altri strumenti che incentivano la sostenibilità sono il Life Cycle Assessment, metodologia che valuta l’impronta ambientale di un prodotto o di un servizio, lungo il suo intero ciclo di vita, e le certificazioni verdi, protocolli che consentono di misurare in modo oggettivo la sostenibilità di una qualsiasi infrastruttura fornendo una valutazione completa degli aspetti ambientali, energetico-prestazionali, sociali ed economici.

Considerata la prevalenza degli aspetti ingegneristici per lo sviluppo ecosostenibile della città, è fondamentale, pertanto, strutturare un modello di governance territoriale basato sulla cooperazione e il dialogo costante tra società civile, istituzioni, enti territoriali e il mondo tecnico, con l’obiettivo di costruire uno scenario di interventi integrati che possano indirizzare lo sviluppo sostenibile dei territori in una prospettiva unica di lungo periodo.

In questo contesto, l’Ordine degli Ingegneri di Milano si pone l’obiettivo di svolgere un ruolo chiave nel supportare i processi di sviluppo ecosostenibile con le pubbliche amministrazioni, i professionisti e più in generale con la società civile, attraverso una serie di proposte e strumenti specifici di lavoro come quelli di seguito descritti a mero titolo esemplificativo: formazione e aggiornamento professionale tramite l’organizzazione di eventi divulgativi, workshop e conferenze per gli ingegneri e altri professionisti del settore; promozione di azioni di mitigazione e monitoraggio essenziali alla preservazione delle risorse naturali e al ripristino dei servizi ecosistemici, grazie anche alla cooperazione sinergica delle commissioni ordinistiche, in primis la Commissione Ambiente e Clima; supporto strategico e orientamento a favore delle pubbliche amministrazioni nella definizione e attuazione di politiche e progetti di sviluppo sostenibile, in settori cruciali come l’urbanistica, l’energia, i trasporti e la sanità; attività di advocacy e sensibilizzazione, tramite l’organizzazione e la partecipazione a eventi pubblici e iniziative divulgative, mirate alla promozione della cultura della sostenibilità; promozione di standard normativi e prassi di riferimento in tema di salvaguardia dell’ambiente con il coinvolgimento di enti normativi, istituti accademici e centri di ricerca; partnership e collaborazioni con altre istituzioni, organizzazioni professionali, enti governativi e aziende per favorire lo scambio di conoscenze».

In che modo l’Ordine può contribuire a promuovere un’urbanistica integrata e innovativa a Milano?

«La pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto profondo sulle città di tutto il mondo, accelerando tendenze già in atto e portando a nuove sfide e opportunità. Uno dei cambiamenti più significativi riguarda il focus sulla qualità della vita: le persone hanno iniziato a prestare maggiore attenzione alla vivibilità delle città, all’esistenza di spazi verdi, alla sicurezza, alla mobilità sostenibile e alla presenza di adeguate connessioni digitali.

Oggi, grazie all’implementazione della cosiddetta “quarta rivoluzione industriale” e delle tecnologie intelligenti, sta prendendo sempre più piede un approccio alla pianificazione urbana che applichi i benefici dell’innovazione digitale al contesto urbano. È la cosiddetta smart city. Quali esempi? Penso all’utilizzo di sensori e dispositivi intelligenti per raccogliere, analizzare e condividere dati in tempo reale e ottenere così informazioni utili per la pianificazione urbana come la fornitura di servizi, l’illuminazione artificiale intelligente, la gestione della mobilità e l’implementazione delle infrastrutture di reti avanzate.

Secondo l’edizione 2023 dello Smart City Index, elaborato dall’International Institute for Management Development e da WeGo (World Smart Sustainable Cities Organization), Milano si colloca all’82° posto su 141. La nostra città ha ottenuto buoni risultati sul piano della sostenibilità (come dimostra il suo obiettivo di diventare carbon neutral entro il 2030), e della mobilità, grazie alla presenza di un sistema integrato e sostenibile (rete di trasporto pubblico efficiente, rete ciclabile in continua espansione e una crescente presenza di veicoli elettrici); invece sono meno soddisfacenti le performance cittadine quali l’inclusione sociale ed economica, la raccolta dei rifiuti e la gestione delle acque reflue.

IA e realtà aumentata, Internet of Things, digital twin sono gli strumenti d’elezione grazie ai quali l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano, tramite le sue commissioni tecniche, può orientare e supportare l’amministrazione. L’Ordine è in prima linea nell’offrire il proprio expertise tecnica a supporto e orientamento delle pubbliche amministrazioni e dei decisori politici, al fine di individuare azioni concrete di miglioramento della governance urbana e nello sviluppo di piani urbani integrati che siano sostenibili e inclusivi e che possano consentire una gestione cittadina più smart ed efficiente».

Qual è il contributo dell’Ordine degli Ingegneri a supporto della transizione digitale del Paese?

«La crescita economica, sociale e culturale dell’Europa, legata a una “rivoluzione digitale”, richiede un cambiamento non solo in termini tecnologici, ma soprattutto culturali: basti pensare che, secondo l’Indice dell’Economia e della Società Digitale dei Paesi membri redatto dalla Comunità Europea e aggiornato al 2022 (DESI 2022), l’Italia si trova costantemente tra gli ultimi posti in Europa (nel 2022 terzultimo) per quanto riguarda le competenze digitali collettive.

Ci troviamo a fronteggiare non solo una significativa carenza strutturale di professionisti dell’ICT, ma anche, più in generale, di professionisti con un titolo di studio in discipline STEM – Science, Technology, Engineering and Mathematics.

Il contributo dell’Ordine si fonda su due pilastri: da una parte, le azioni “interne”, rivolte al perfezionamento e potenziamento delle competenze degli ingegneri, con una formazione continua che prevede un’ampia offerta di corsi, seminari, workshop su argomenti come l’intelligenza artificiale, l’IoT, la sicurezza informatica e altre tecnologie emergenti; dall’altra parte, le “azioni esterne”, nel suo ruolo super partes, l’Ordine offre orientamento, guida e supporto ai tavoli dei decisori politici e della pubblica amministrazione nell’identificare le strategie migliori per implementare standard e soluzioni digitali in vari contesti.

L’utilizzo di tecnologie innovative come il digital twin, l’Internet of Things, la sensoristica, l’IA, la connettività ultra-broadband, gli Open Data, le blockchain, le smart grid può senz’altro contribuire alla sostenibilità ambientale in diversi settori (industria, trasporti e città).

Tuttavia, forse non tutti sono consapevoli del fatto che alcuni effetti della transizione digitale, se non adeguatamente monitorati e gestiti, potrebbero costituire significative minacce dal punto di vista della sostenibilità ambientale, come, ad esempio, l’aumento considerevole del consumo di energia (nel 2030 si è stimato un +20 per cento nel settore ICT), la produzione di rifiuti elettronici e in particolare potremmo citare il tema degli accumulatori di energia, che se non sottoposti a processi efficaci ed efficienti per la gestione del loro recupero, riciclo, riutilizzo parziale e smaltimento, potrebbero arrecare seri danni all’ambiente, a causa della presenza di sostanze tossiche nella loro componentistica.

Non dimentichiamo, infine, i temi di cogente attualità legati alla sicurezza informatica, alla gestione della privacy e alla protezione dei dati, alla proprietà intellettuale e alla responsabilità professionale, nonché alle questioni etiche nell’utilizzo dell’IA. Per assicurare il giusto equilibrio nella gestione di queste criticità, è necessario, pertanto, che il supporto agli organismi decisionali sia caratterizzato da quegli aspetti di elevata competenza professionale e terzietà che l’Ordine degli Ingegneri, in quanto ente pubblico non economico, può garantire».

LOMBARDIA ECONOMY - Ordine Ingegneri Milano e sostenibilità

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Giulia Baglini

Giornalista specializzata sui temi dell’innovazione e della sostenibilità

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