Packaging e processo alimentare, l’innovazione si dà appuntamento a Ipack-Ima

La fiera specializzata nel processing e packaging food e non food andrà in scena a Rho Fiera Milano (3-6 maggio)
Rossano Bozzi, ceo di Ipack-Ima, ci fornisce qualche anticipazione su quali saranno le novità principali e su cosa devono aspettarsi visitatori ed espositori
Ci dà qualche dettaglio sulla manifestazione?
«Ipack-ma è la prima fiera in presenza del settore processing & packaging dopo diverso tempo, un ritorno che è un punto fisso per l’industria. Stiamo lavorando ed investendo moltissimo sull’incoming dei compratori dall’estero, tema su cui la nostra piattaforma si focalizza da sempre in maniera massiccia. Siamo fiduciosi del risultato, forti dell’esperienza dell’ultima edizione della nostra fiera specializzata nelle tecnologie per la carne e per il fresco, Meat-Tech, che si è svolta con successo lo scorso ottobre e che ha rappresentato un momento d’incontro e confronto significativo in un periodo ancora molto incerto. A Meat-Tech abbiamo avuto delegazioni internazionali con oltre 120 buyer, con visite da Nord Africa, Est Europa, Russia, Medio Oriente, oltre che Europa, che sono i bacini principali a cui anche Ipack-Ima guarda con rinnovato interesse.
Dal punto di vista espositivo abbiamo già la conferma di oltre 700 aziende e molte aziende, che hanno preferito attendere la nuova riapertura da parte del Governo, stanno confermando in queste settimane la propria adesione. La composizione dell’offerta espositiva è completa nei diversi segmenti di mercato: dalle soluzioni di processo alle tecnologie per il packaging, dai materiali di imballaggio a tutto quanto ruota attorno al fine linea e all’imballaggio terziario. Abbiamo una significativa presenza da tutte le regioni produttive italiane, con in testa la Lombardia con oltre 200 espositori, seguita da Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e Toscana. Molto interessante anche la presenza dall’estero con Germania, Turchia, Olanda, Francia, Regno Unito, Russia e Spagna tra le prime nazioni rappresentate in manifestazione».
L’emergenza sanitaria sta condizionando molte manifestazioni, quali misure prevedete?
«Lo svolgimento in presenza di Ipack-Ima è garantito da protocolli di sicurezza ampliamente testati nei vari momenti di ripresa dell’attività fieristica sia nel 2020 che nel 2021. In Italia e in particolare in Fiera Milano, sono ormai standard che hanno dato prova di efficienza per garantire la sicurezza di espositori, giornalisti, buyer e partner che affollano i padiglioni del quartiere fieristico.
Ricordo infatti che lo scorso ottobre, si sono svolte 3 manifestazioni internazionali in contemporanea, Meat-Tech, TuttoFood e Host, che hanno richiamato in completa sicurezza oltre 150.000 visitatori, 2.700 espositori con oltre 400 eventi in programma.
Quindi, lo abbiamo fatto e lo rifaremo con maggior forza in occasione di Ipack-Ima, anche perché in Italia gli ultimi provvedimenti del Governo, vanno nella direzione di un allentamento delle restrizioni per la visita alle manifestazioni fieristiche internazionali».
Quali sono le aspettative degli espositori?
«La manifestazione è specializzata in tecnologie di processo e confezionamento in ambito alimentare e non alimentare. Per quanto riguarda l’alimentare e le bevande, il nostro target è costituito da brand dell’industria food & beverage oltre ai retailer ed ai co-packers o contract manufacturers. Ipack-maè un approdo rilevante in generale per tutti coloro che producono e hanno necessità di approvvigionarsi di soluzioni ad alto contenuto tecnologico in ambito processing e packaging. Gli espositori sono molto motivati per questo ritorno in fiera perché hanno la necessità di ritornare in contatto con i propri clienti e di trovare nuovi contatti per sviluppare il loro business».
Cosa vedremo in fiera? Che mercati saranno rappresentati?
«Il mondo alimentare è un mercato primario per Ipack-Ima. Dal 2022 Ipack-Ima punterà, tuttavia, in modo importante anche sul comparto chimico-farmaceutico. La collaborazione con Pharmintech ci permette infatti di coprire il settore chimico-farmaceutico che si articola in tre business communities: pharma & nutritional, beauty & personal care, chemicals & home care.
Pharmintech, che si svolgerà nell’ambito di Ipack-Ima, si presenta con un forte impatto anche sul piano istituzionale, poiché gode del patrocinio di Afi – Associazione Farmaceutici Industria e della presidenza del dottor Sergio Dompè, una delle personalità che saremo lieti di ospitare in manifestazione.
Stiamo lavorando intensamente sul programma eventi, che sarà straordinariamente ricco di testimonianze dagli operatori internazionali delle varie industrie a cui ci rivolgiamo e che sveleremo a breve».
Che aspettative avete come organizzatori della manifestazione?
«L’obiettivo che ci siamo dati è di consolidare gli ottimi risultati 2018, che hanno visto oltre 74.000 visitatori, di cui 18.500 provenienti da 146 Paesi esteri, a dimostrazione della vocazione internazionale della fiera. A questo patrimonio, si aggiunge un ulteriore valore aggiunto, rappresentato dai settori in cui Ipack-Ima sta sviluppando una presenza espositiva in crescita rispetto alla precedente edizione: nel settore chimico-farmaceutico, appunto, ma anche nel liquid food & beverage, nei materiali per l’imballaggio primario, secondario e terziario e, da ultimo ma non per importanza, nel processo alimentare che in Ipack-Ima ha storicamente rappresentato un’eccellenza».
Chi sono i promotori?
«Siamo una fiera che ha l’industria nel proprio dna, con Ucma, l’associazione che riunisce i produttori di macchine per il confezionamento e l’imballaggio italiani e Fiera Milano, leader internazionale dell’industria fieristica, come protagonisti. Ipack-Ima è una sintesi di Industria e competenza fieristica unite per un progetto di successo. La manifestazione si terrà, inoltre, in concomitanza con altre fiere tematiche dedicate alla meccanica strumentale, nell’ambito del progetto “The Innovaton Aliance”: Intralogistica Italia, incentrata sulla movimentazione delle merci e gestione del magazzino, Print4All, dedicata alle tecnologie di stampa industriale e converting e la prima edizione di Greenplast, mostra convegno dedicata alla filiera delle materie plastiche e della gomma con focus su sostenibilità ambientale, efficientamento energetico, ed economia circolare.
Nello stesso perimetro fieristico e nelle stesse date, quindi, 4 saloni internazionali portano un valore aggiunto unico ai nostri visitatori e ai nostri espositori».
Che prospettive vede in Italia per il mercato?
«L’industria italiana sta crescendo molto e ha già recuperato in molti comparti i livelli pre-Covid. In particolare nel food, nel beverage e nell’industria chimico-farmaceutica, che sono eccellenze riconosciute a livello internazionale. L’innovazione in tutti questi settori è il motivo per cui questa eccellenza industriale si è consolidata in Italia ed è il tratto distintivo di Ipack-Ima, una manifestazione che rappresenta la produzione industriale in un contesto internazionale fortemente competitivo».
Quali novità in questa edizione?
«Una delle novità è l’attenzione particolare verso una maggiore sinergia tra macchinari e materiali di imballaggio.
Il tema della sostenibilità è molto sentito ed è su questo che Ipack-Ima esprimerà contenuti rilevanti con oltre 200 espositori che offrono soluzioni nel materiale da imballaggio, primario, secondario e terziario, e applicazioni che integrano diversi tipi di materiali con le tecnologie di confezionamento.
Inoltre, avremo un intero padiglione dedicato al liquid food & beverage, una novità per Ipack-Ima. Infine, le soluzioni di processo alimentare, dal sorting di materie prime alla lavorazione del prodotto, la manifestazione offre sempre il meglio dell’innovazione di comparto grazie ai propri espositori».
Come vi assicurerete il successo della manifestazione?
«In un momento di incertezza, Ipack-Ima rappresenta un approdo sicuro. L’industria si identifica e crede nel progetto, è presente in fiera, ne fa parte. Ecco la chiave dell’edizione 2022: l’industria che vuole esserci, partecipare e tornare in presenza con l’innovazione di prodotto e di processo che per troppo tempo non ha potuto incontrare la domanda del mercato».
Consigli per arrivare preparati in fiera?
«Per dirla con una battuta, ricordo a tutti di pre-registrarsi online e di prenotare volo e hotel. A parte gli scherzi, è fondamentale per gli operatori seguire le notizie, le newsletter e le nostre azioni di comunicazione e marketing, perché i contenuti sono molti e la visita alla manifestazione può offrire tanti spunti, specialmente se organizzata al meglio. Un aspetto fondamentale sia per chi espone che per chi visita. Tra gli strumenti digitali che mettiamo a disposizione dei nostri utenti cito MYIpackima, il tool di business matching che permette ai visitatori di organizzare la visita, fissare appuntamenti con gli espositori, anticipare l’attività di networking, “entrando” in manifestazione prima ancora di atterrare a Milano».
Che messaggio vorrebbe inviare a espositori e visitatori?
«Portate in fiera l’innovazione e la voglia di innovare! Portare progetti innovativi in fiera agevolerà un’esperienza volta allo sviluppo di nuove idee che in Ipack-Ima è possibile acquisire grazie alla possibilità di incontrare operatori specializzati nel processo, nell’imballaggio e nel confezionamento con i quali si potranno identificare soluzioni “chiavi in mano” per il business.
Ipack-Ima parla agli operatori, offre specializzazione ma punta con decisione alla contaminazione tra settori e al trasferimento tecnologico. E su questo punto, porto un esempio divertente: un rossetto è un prodotto estruso, come la pasta o alcuni snack. Non tutti forse sanno che le tecnologie per produrre un rossetto, uno snack e la pasta sono molto simili. In questo esempio c’è la sintesi di Ipack-Ima, contaminazione ad elevato contenuto tecnologico e d’innovazione. Del resto siamo connettori di business, come afferma il payoff della nostra società».

Per approfondimenti:
www.ipackima.com