Pnrr in Lombardia, Cna chiede più incentivi alle imprese

Il cronoprogramma è serrato e il tempo scorre veloce per riuscire a sfruttare al meglio le risorse del Pnrr
Cna Lombardia in collaborazione con il Centro Studi Sintesi ha condotto un’analisi di come – fino a oggi – siano state allocate le risorse, e a quali territori dello Stivale siano stati destinate.
Emerge che dei circa 222 miliardi che l’Italia ha a disposizione, alla data del 26 gennaio 2022 ne sono stati allocati 48.682 miliardi, quasi il 22% del totale. Una larga fetta dei quali (quasi 19 miliardi) sarà destinata a supportare i progetti degli enti locali in materia di rivoluzione verde e transizione ecologica.
Di questi, agli enti della Lombardia spetteranno quasi 5 miliardi (4,97 miliardi di euro) delle risorse del PNRR allocate a livello territoriale.
La Lombardia “merita di più”?
“Di questi 49 miliardi di Pnrr assegnati al sistema delle autonomie locali, alla rete delle istituzioni e degli enti lombardi spetteranno risorse pari a quasi 5 miliardi, circa il 10%. In questo elemento, dobbiamo dirlo senza alcun velo di polemica politica, cogliamo una forma di squilibrio territoriale a svantaggio di un’area del Paese che produce il 22% del Pil nazionale.” Questo il commento a caldo del presidente di Cna Lombardia, Giovanni Bozzini.

La composizione delle risorse allocate in Lombardia
Se si guarda alla composizione delle risorse allocate in Lombardia, al primo posto spicca la “rivoluzione verde e transizione ecologica” con 2,14 miliardi. Il secondo in ordine di ingenza degli investimenti è il capitolo “salute” con 1,19 miliardi. Al terzo posto “inclusione e coesione” con 969 milioni. Seguono “istruzione e ricerca” (460 milioni), “digitalizzazione, innovazione, competitività” (140 milioni), “infrastrutture per una mobilità sostenibile” (67,4 milioni).
Interessante anche il dato relativo ai destinatari degli interventi. In particolare, il 32,6% delle risorse attribuite all’area lombarda si riferisce ad interventi di cui è titolare il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili. I principali soggetti attuatori sono la Regione (45,1%) e i Comuni (28,2%).
La richiesta: incentivi alle imprese per digitalizzazione e green
“Nel complesso – conclude il presidente regionale di Cna, Giovanni Bozzini – ci troviamo di fronte a scelte coerenti con una lettura lucida del contesto. Auspichiamo però che le Regioni possano coordinarsi con noi, corpi intermedi e rappresentanze economiche e sociali, per un monitoraggio dell’allocazione delle risorse e dell’andamento dei cantieri progettuali e della spesa. Avremmo auspicato, e formuliamo in tal senso una richiesta specifica, che una quota delle risorse per la digitalizzazione e la transizione ecologica intervenisse anche direttamente sulle imprese con forme di politiche di incentivazione, di finanza agevolata, di supporto ad investimenti che le nostre imprenditrici e i nostri imprenditori stanno affrontando per adeguare processi, prodotti e servizi al fine di migliorare la propria competitività sui mercati. Proprio su queste politiche di supporto alle Pmi che le tre Regioni – “locomotiva” d’Italia, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, dovrebbero costruire un piano condiviso tra pubblico e privato.”
Dalle infrastrutture ai nidi, dalle politiche di inclusione alla rigenerazione urbana
Ammonta a quasi un miliardo (969 milioni di euro) il budget delle risorse territoriali lombarde del Pnrr destinate in Lombardia alle politiche di inclusione e coesione, con un’enfasi marcata sulla rigenerazione urbana e sulla riqualificazione delle aree degradate, delle periferie metropolitane, nonché sulla costruzione di nuovi alloggi pubblici.
Un elemento di forte sensibilità evidenziato da Cna Lombardia è il potenziamento delle ferrovie gestite dalle Regioni, per cui risultano allocati quasi 60 milioni di euro. “I policy makers regionali e metropolitani sanno che, in una Regione virtuosa come la Lombardia, c’è un’esigenza di riequilibrio delle opportunità sociali ed economiche tra Milano e le Aree interne che non possiamo più trascurare, ma anche i 327 milioni per il piano “asili nido” e i 69 per la riqualificazione degli edifici scolastici ci vedono favorevoli: sono segnali positivi per il futuro delle famiglie, investimenti diretti ed indiretti anche sulla crescita”, aggiunge il segretario regionale Cna, Stefano Binda.
Le risorse alla voce “salute”
A riconferma della centralità del riassetto dell’organizzazione sanitaria del Paese e della Lombardia, ben 462,8 milioni, su 1.192 milioni dedicati alla voce “Salute”, verranno destinati alle “Reti di prossimità, strutture di telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale”. A questo proposito, Cna Lombardia coglie una scelta coerente con l’esigenza di centralità della persona, del territorio e della capillarità del servizio sanitario, anche domiciliare, con positivi effetti di superamento di quell’assetto ospedale-centrico che ha reso ancora più complesso l’intervento pubblico nella prima fase della pandemia.