Slow Food, politiche alimentari e buone pratiche

È con i distretti del cibo che si gioca il futuro della filiera corta. Ne è convinto Raoul Tiraboschi, bergamasco, vicepresidente nazionale Slow Food
Tiraboschi è coordinatore del tavolo sulle “food policies” per il Comune di Bergamo, ovvero le politiche alimentari e i soggetti che ne sono coinvolti, a partire dalle amministrazioni fino alle associazioni di volontariato, passando per tutti i protagonisti della filiera. Ed è proprio da qui che iniziamo la nostra chiacchierata. Sono molti, infatti, i significati di un termine che racchiude al proprio interno diversi impegni: dall’economia al sociale, dal governo del territorio alle politiche di sviluppo locale, e poi ancora le politiche di welfare, l’educazione, il diritto al cibo, i problemi dell’approvvigionamento e i modelli di distribuzione, la lotta allo spreco e le problematiche legate alla salute, fino al turismo e alla valorizzazione delle aree verdi.
«Per noi – dice Tiraboschi – l’educazione alimentare sta al vertice di tutto il sistema che, come siamo soliti dire, fa leva sul cibo buono, pulito e giusto. E questa attenzione può e deve partire dalla ristorazione scolastica, dalla filiera corta e dall’abbattimento dell’impatto su ambiente e società».
Quattro le “partite” (le chiama proprio così) sulle quali si gioca il futuro del cibo: l’alimentazione in famiglia «È il punto più importante»; la lotta gli sprechi alimentari (con l’istituzione delle “mezze porzioni” nelle mense scolastiche, con le teglie ancora intatte che vengono dirottate ai servizi sociali e alle strutture caritative); l’educazione alimentare (il cibo e il suo rapporto con la salute); la nascita delle “piattaforme” dove, spiega Tiraboschi, «creare consorzi organizzati in grado di sviluppare sinergie tra piccoli produttori».
Uno dei punti di partenza in cui “giocare” queste partite sono i mercati della terra, «luoghi dove acquistare prodotti di qualità, ma anche spazi per costruire comunità, creare scambio e fare educazione», spiega il vicepresidente di Slow Food. Ma anche i distretti del cibo (nuova rivisitazione delle forme associative in agricoltura) e gli “orti sociali”, che da qualche tempo hanno abbandonato l’esclusivo obiettivo di favorire la socialità degli anziani per rivolgersi anche ai giovani, con le amministrazioni pubbliche che premiano le migliori progettualità (per esempio per ciò che riguarda il biologico, la condivisione, gli scambi).
«Il pubblico – dice Tiraboschi – può fare tantissimo per sviluppare le food policies. I piccoli e i medi Comuni, però, non hanno una struttura organizzativa sufficiente per dedicare risorse a questi aspetti. Per questo devono essere i più grandi, a cominciare dalle città metropolitane, a fare da capofila e da coordinamento, sviluppando le piattaforme di cui si diceva prima. E di esempi virtuosi in questo senso ne abbiamo anche in Lombardia: da Milano a Bergamo».
E poi il grande tema della lotta agli sprechi. «Siamo a buon punto – spiega ancora Tiraboschi – e alcune amministrazioni hanno già provveduto a fare una mappatura delle esigenze sociali e delle situazioni di bisogno, mettendo in rete le mense, la grande distribuzione e i consorzi dei piccoli produttori. Sono poi stati individuati degli hub di raccolta del cibo e di ridistribuzione attraverso le associazioni del territorio. E questo avviene già a Cremona, nella Comunità montana di Varese, con la Dispensa sociale a Bergamo e attraverso il progetto Cauto a Brescia. Le imprese private, invece, potrebbero fare di più, magari collegandosi al progetto Whp di Confindustria, che mira al benessere dei dipendenti».
Chiusura con un occhio alle capitali della cultura 2023, Bergamo e Brescia: «Slow Food – conclude Tiraboschi – ha presentato il progetto “Terre alte” alle amministrazioni comunali, che è stato accolto e che prevede la realizzazione di un evento internazionale in cui far convergere le esperienze più virtuose di tutto l’arco alpino».
Sempre che si tratti di progetti buoni, puliti e giusti, come nella migliore tradizione dell’associazione della “chiocciolina”.

Per approfondimenti:
Slow Food Lombardia
www.slowfood.it/lombardia
18 Presìdi Slow Food
Bagòss di Bagolino
Mieli di alta montagna alpina
Razza varzese-ottonese-tortonese
Sardina essiccata tradizionale del lago di Iseo
Pecora brianzola
Agrì di Valtorta
Fatulì
Silter
Missoltino del lago di Como essiccato al sole
Furmàcc del féen
Stracchino all’antica delle valli orobiche
Storico ribelle
Violino di capra della Valchiavenna
Tiròt di Felonica
Melone di Calvenzano
Cipolla rossa di Breme
Carpione del Lago di Garda
Capra orobica
7 Mercati della Terra
Mercato della Terra di Soncino
Mercato della Terra di Milano
Mercato della Terra di Bergamo
Mercato della Terra della Malpensata di Bergamo
Mercato della Terra di Treviglio e Gera d’Adda
Mercato della Terra del Piambello
Mercato della Terra di Padernello
38 Condotte Slow Food
Abbiategrasso e Magenta
Bassa Bergamasca
Bassa Bresciana
Basso Mantovano
Bergamo
Brescia
Como
Comunità del Presidio Slow Food Silter di pascolo
Comunità Slow Food dei Salumi Naturali Tradizionali OFLI (Oglio-Franciacorta-Lago d’Iseo)
Comunità Slow Food di Soncino per la valorizzazione della radice amara
Comunità Slow Food OltrepoEtico, per la valorizzazione delle biodiversità in Oltrepò Pavese.
Comunità Slow Food per la valorizzazione
delle acque del Siccomario
Comunità Slow Food SOPRALAPANCA per valorizzare
la filiera caprina in Lombardia
Cremona
Della Mera
Garda
Gorgonzola e Martesana
Legnano
Mantova
Mercato della Terra del Piambello
Mercato della Terra della Malpensata di Bergamo
Mercato della Terra di Bergamo
Mercato della Terra di Milano
Mercato della Terra di Padernello
Mercato della Terra di Treviglia e Gera d’Adda
Milano
Monza e Brianza
Nord Milano
Oglio Franciacorta Lago d’Iseo
Oglio Po
Oltrepo’ Pavese
Origgio e Saronnese
Presidio della cipolla di Breme
Provincia di Varese
Valle Olona
Vallecamonica
Valli Orobiche
Vigevano E Lomellina
14 Comunità del cibo
Allevatori di pecora brianzola | Razze animali
e allevamento
Coltivatori di triticum monococcum e allevatori
della pianura bresciana | Agricoltura
Comunità del fagiolo di Brebbia | Legumi
Comunità dell’apprendimento di Manerbio |
Progetti di educazione
Comunità dell’apprendimento di Marnate |
Progetti di educazione
Comunita dell’apprendimento di Padenghe sul Garda | Progetti di educazione
Comunità dell’apprendimento di Pegognaga |
Progetti di educazione
Ecomuseo Val Taleggio | Altro
Produttori del Parco Montevecchia e della Val Curone | Agricoltura
Produttori dell’Oltrepò Pavese | Agricoltura
Produttori di asparagi di Cilavegna |
Ortaggi e conserve vegetali
Produttori di frutta e Lambrusco del Viadanese Casalasco | Agricoltura
Produttori di mais spinato di Gandino | Cereali e farine
Produttori di mostarda mantovana | Ortaggi e conserve vegetali