Sabaf: si cresce solo se sviluppo è sinonimo di sostenibilità

L’azienda bresciana Sabaf, famosa per il suo know how nella componentistica per elettrodomestici a livello internazionale, spicca ora anche fra i Leader della sostenibilità 2021, la speciale classifica creata da Statista in collaborazione con Il Sole 24 Ore che premia le 150 aziende italiane più impegnate relativamente a tre principali aspetti della sostenibilità: ambientale, sociale e governance aziendale.
Dietro all’ultimo riconoscimento c’è un percorso lungo che – dal 2005 – si prefigge una rendicontazione integrata delle proprie performance economiche, sociali e ambientali (attraverso la pubblicazione di un Rapporto Annuale, testimone di una gestione trasparente e sostenibile) ma anche numerose certificazioni su riciclo, ottimizzazione delle risorse, cura per la salute e benessere dei propri dipendenti, con un sistema di welfare all’interno del quale è sorta anche l’iniziativa di destinare un bonus di 300 euro a ciascun dipendente per superare insieme la crisi post-pandemica. Un mix fra sviluppo e attenzione a politiche nuove che porta a un modello vincente, come ci racconta Pietro Iotti, Ceo del gruppo Sabaf.
Non solo attenta all’aspetto sociale, ma anche ambientale, l’azienda è oggi fra i Leader della sostenibilità. Quali sono gli aspetti che hanno determinato questo riconoscimento?
«Sabaf è da tantissimi anni impegnata in un processo virtuoso che coniuga la crescita economica con la sua sostenibilità ambientale e non solo. È una scelta fatta da tempo, che ha impegnato tutti, dal management ai dipendenti, e che comporta scelte che possono apparire antieconomiche, ma che con una visione di lungo periodo sono le opzioni migliori per garantire la crescita appunto, ma anche un futuro migliore per l’ambiente e per le generazioni che raccoglieranno il nostro testimone».
Molti settori hanno sofferto: la componentistica che tipo di contraccolpi ha subito con la pandemia?
«La pandemia ha posto il nostro gruppo – come tutte le organizzazioni – di fronte a nuove sfide, richiedendo capacità di resistere e di reagire immediatamente a scenari imprevedibili e in rapida evoluzione. Nel primo semestre del 2020, con la rapida e globale diffusione dell’emergenza sanitaria, le nostre priorità hanno riguardato la tutela della salute e della sicurezza delle persone: a tal fine, tutte le società del gruppo Sabaf hanno adottato ogni misura di prevenzione utile a mitigare i rischi di contagio. Consapevoli della rilevanza strategica del nostro ruolo all’interno della filiera degli elettrodomestici, abbiamo inoltre preso tutte le misure possibili per garantire la continuità delle forniture anche nel periodo in cui alcune società del gruppo sono state costrette a interrompere temporaneamente l’attività produttiva. A partire dal secondo semestre l’allocazione di una quota maggiore del budget dei consumatori ai beni per la casa ha determinato un rilevante incremento della domanda finale di elettrodomestici in tutte le aree geografiche, di cui anche il gruppo Sabaf sta beneficiando».

Quali obiettivi ha raggiunto la vostra azienda nell’ultimo anno, ciò nonostante?
«Il gruppo Sabaf non si è fatto trovare impreparato: la sua struttura solida, la diversificazione dei prodotti, l’internazionalizzazione, l’acquisizione di nuove società, la straordinaria dedizione di tutto il personale, la sua competenza e disponibilità anche a fronte di situazioni difficili ci hanno consentito non solo di intercettare una domanda variegata, ma anche di anticipare in qualche caso le direttrici del cambiamento, indirizzandolo a nostro vantaggio a accrescendo la nostra credibilità nei confronti dei gruppi partner dei quali siamo fornitori di componenti. Il risultato è stato l’incremento dell’8,4% dei ricavi del 2020 rispetto al 2019, a parità di area di consolidamento, frutto del nostro impegno su tre aree di prodotto: i componenti per la cottura a gas, i componenti elettronici e le cerniere».
Quali scelte aziendali sono state vincenti, secondo lei, per superare il periodo pandemico?
«Competenza, professionalità e disponibilità di tutto il personale del gruppo sono state fondamentali per superare positivamente questo difficile periodo. Quindi la scelta vincente è stata quella aver potuto contare su di un gruppo affiatato di persone e professionalità che hanno reso possibile ottenere risultati impensabili in uno dei periodi più difficili per l’intera umanità dalla fine della Seconda Guerra mondiale».
Su quali criteri l’attività intende proseguire? E su quali prerogative vuole costruire il suo futuro?
«Il nostro obiettivo è quello di proporci sulla scena economica come fornitori globali, anche proseguendo e rafforzando il percorso di M&A intrapreso in questi anni. Una strategia che ci ha permesso di aggiungere al tradizionale ambito della meccanica, in cui il nostro know-how è riconosciuto a livello internazionale, anche quello dell’elettronica: display e timer tecnologici per la programmazione dei forni, dei piani di cottura elettronici, dei frigoriferi, nonché schede per il comando delle cappe. Inoltre possediamo il potenziale di sviluppo di nuove applicazioni in grado di controllare elettronicamente il funzionamento di apparecchi anche al di fuori del settore dei grandi elettrodomestici».