Salone della CSR e dell’innovazione 2023
Sostenibilità, formazione e capitale umano. Queste le tematiche al centro del panel “Reskilling e upskilling: l’importanza della formazione in azienda”, andato in scena il 6 ottobre, nell’ambito dell’undicesima edizione del Salone delle CSR e dell’Innovazione Sociale, svoltosi a Milano all’interno dell’Università Bocconi
La sostenibilità è cambiamento, un cambiamento che va abitato e non affrontato passivamente. Si tratta di un processo evolutivo che richiede alle imprese di essere responsabili e preparate, affinché intraprendano l’unica strada possibile per il futuro: quella a minor impatto ambientale. In tale contesto, la formazione del capitale umano e l’adeguamento delle competenze rappresentano un fattore strategico per lo sviluppo delle aziende. Progettare e gestire programmi di formazione innovativi e continuativi favorisce non solo la crescita personale e professionale delle persone, ma consente anche all’organizzazione di raggiungere obiettivi sempre più sfidanti.
Ne hanno parlato Enrico Chiari, CSR Specialist Servizi CGN; Tatyana Crespolini, Responsabile Ufficio Corporate Fundraising, Merchandising & Events Mission Bambini; Angelo Di Gregorio, Professore Ordinario di Economia e gestione delle imprese Università degli Studi di Milano-Bicocca e Luca Mari, People&Culture Director Simonelli Group, coordinati da Giuliano Bianucci, Direttore Responsabile di ItaliaEconomy.
Reskilling e upskilling
La formazione è dunque un anello chiave per lo crescita delle aziende, in un’ottica di sviluppo sostenibile, che deve però fare i conti con il tessuto economico italiano: “Nel nostro Paese abbiamo un sistema caratterizzato quasi totalmente da piccole e medie imprese. Le PMI sono realtà che si distinguono per il sapere far bene, il cosiddetto Made in Italy. A livello mondiale tutti ci riconoscono questa peculiarità, ciò nonostante queste società continuano a rimanere piccole o medie. Questo significa che al di là del saper far bene, manca esperienza e competenze nelle aree marketing e commerciale. Ė dunque importante puntare su tali ambiti per la formazione”, ha spiegato il Prof. Angelo Di Gregorio.
“In molte imprese c’è ancora scarsa coscienza del valore sociale delle persone e permangono carenze enormi nel saper fare impresa. La formazione però, non regge se non c’è visione imprenditoriale. Per questo è necessario che la formazione coinvolga anche i vertici aziendali”, ha aggiunto il Prof. Di Gregorio.
E proprio di cultura d’impresa si occupa il Campus creato da Simonelli Group: uno spazio multidisciplinare di 1000 mq dedicato alla formazione, alla ricerca, all’open innovation, che ha l’obiettivo di porsi come stimolo alla crescita del territorio e della sua comunità. “Alle persone offriamo una casa in cui allenarsi alla buona cultura di impresa”, ha affermato Luca Mari.
La vicinanza al territorio è un punto focale anche per Servizi CNG: “Nella nostra città, Pordenone, abbiamo scelto di supportare diversi progetti culturali, non solo per mero ritorno di visibilità, ma proprio per creare rapporti che potessero generare valore per il territorio e la comunità. Abbiamo dato vita a progetti di scrittura creativa, di teatro, quest’ultimo a mio avviso essenziale per tutte le imprese, considerato che esiste la costante necessità di veicolare messaggi. Bisogna infatti, saper raccontare un’impresa non soltanto online, ma anche a wifi spento”, ha dichiarato Enrico Chiari.
La formazione si traduce anche in forme innovative di team building, come quelle studiate e realizzate da Mission Bambini, che puntano a trasformare i dipendenti in comunità educante: “Queste attività consentono al personale di un’azienda di formarsi e allo stesso tempo di generare valore sociale che diventa comunità”, ha affermato Tatyana Crespolini.
Blue Economy
Al Salone delle CSR e dell’Innovazione sono state molte le tematiche affrontate, dalla gestione sostenibile della casa all’innovazione e digitalizzazione della città, dalla finanza sostenibile all’intelligenza artificiale, all’innovazione tecnologica. Nella terza e ultima giornata, si è parlato anche della Blue Economy e in particolare della grande sfida che vede protagonisti gli istituti di ricerca, le università, le istituzioni e naturalmente le imprese: la salvaguardia degli oceani e dei mari, le prime vittime dell’inquinamento globale. A parlarne, in una videointervista per ItaliaEconomy, Lajal Andreoletti Head of Enviro Projects LifeGate.
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