Sistema Cosmetico Lombardo, sostenibilità
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Con Ilaria Massari, direttore generale di REI, abbiamo parlato del Sistema Cosmetico Lombardo e della sfida della sostenibilità
Considerando il peso crescente che l’industria cosmetica sta assumendo negli ultimi decenni, con un volume d’affari italiano di oltre 13 miliardi e dove la Lombardia è protagonista per il 60 per cento, il Sistema Cosmetico Lombardo (sito web) è un partenariato che nasce per rappresentare la cosmesi lombarda e favorirne lo sviluppo, facendo emergere i bisogni e sostenendo le opportunità di crescita, stimolando iniziative di ricerca, innovazione e formazione per la filiera. Anche in chiave di sostenibilità, come spiega Ilaria Massari, direttore generale di REI – Reindustria Innovazione, ente coordinatore del Sistema Cosmetico Lombardo
Qual è il ruolo del Sistema Cosmetico Lombardo in Lombardia e in Italia?
«Il Sistema Cosmetico Lombardo punta a favorire l’approccio di rete tra gli attori, mappando le competenze e alimentando lo sviluppo dei progetti e delle attività collaborative.
Ad oggi, ne sono parte 14 attori: REI – Reindustria Innovazione, Associazione Nazionale Cosmetica Italia, Polo Tecnologico della Cosmesi, Università degli Studi di Milano, Politecnico di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Università degli Studi di Pavia, ITS Nuove Tecnologie per il Made in Italy, ITS Nuove Tecnologie per la vita, Associazione per la promozione degli studi universitari di Crema e Cremona, Camera di Commercio di Cremona e Provincia di Cremona.
La filiera lombarda, insieme a quella Centre Val de Loire francese, guida la partnership europea Go4Cosmetics, piattaforma riconosciuta dalla Commissione che unisce le regioni con specializzazione nella produzione cosmetica per favorirne interazioni e scambio di buone prassi, oltre a determinare le priorità di ricerca e innovazione.
Il fatturato del settore cosmetico lombardo ha raggiunto gli 8,8 miliardi di euro nel 2022 e rappresenta i due terzi dell’ammontare nazionale (pari a 13,3 miliardi di euro). Più nello specifico la produzione di make-up in Lombardia pesa per il 37 per cento nel mondo e per il 45 per cento in Europa.
Importante anche il volume d’affari generato dalle esportazioni della cosmesi lombarda, che nel 2022 vale 4,4 miliardi di euro. Un valore che, secondo le stime disponibili, è fortemente in crescita nel 2023. La Lombardia si conferma la regione in assoluto con la più alta densità di imprese cosmetiche: qui, infatti, si concentra più della metà delle imprese cosmetiche presenti sul territorio nazionale (54,9 per cento)».
La sostenibilità è un fattore chiave alla base dello sviluppo dell’industria cosmetica degli ultimi anni: quali sono le principali novità di cui il Sistema Cosmetico Lombardo si fa portavoce?
«La filiera cosmetica è oggi sempre più attenta alla questione della sostenibilità dei loro prodotti e del ciclo di vita degli stessi, una caratteristica che viene sempre più richiesta dai consumatori. Le università del partenariato si occupano di supportare le aziende verso una sostenibilità sia di processo – ovvero un processo che sia ottimizzato – che di prodotto.
La sfida è arrivare a un modello di misurazione della sostenibilità dell’intera filiera. Attualmente stiamo portando avanti anche il paradigma dell’economia circolare nel settore della cosmesi, ovvero una modalità di produzione basata sul principio reduce, recycle and reuse, e uno studio di fattibilità per una cosmesi che sia il più possibile km 0, utilizzando materie prime secondarie dalla filiera agroalimentare».
Come si concilia innovazione, tecnologia e sostenibilità nel campo della cosmesi? Una cosmesi sostenibile oggi è possibile?
«Negli ultimi anni, c’è stata una crescente consapevolezza dell’impatto ambientale e sociale dell’industria cosmetica, spingendo molte aziende a cercare soluzioni più sostenibili e l’innovazione e la digitalizzazione ne sono strumenti abilitanti.
I consumatori sono sempre più consapevoli dell’importanza della sostenibilità e cercano prodotti che rispettino l’ambiente e siano eticamente realizzati e distribuiti. Questa domanda del mercato spinge le aziende a adottare pratiche più sostenibili, così come la normativa europea che indirizza e obbliga le imprese in questa direzione.
La filiera si caratterizza da molti anni da un tasso di investimenti in innovazione pari al doppio della media nazionale – oltre il 6 per cento dei ricavi –. Si tratta di un tasso molto elevato che permette alle aziende della filiera lombarda di essere più efficienti nei processi e di sviluppare nuove soluzioni sostenibili. Il processo verso una cosmesi sostenibile è già in atto e continuerà a concretizzarsi anche nei prossimi anni».
In percentuale, quanti sono i prodotti che vantano certificazioni ed etichette green, vegan approved o cruelty free, sempre più richieste dai clienti?
«Negli ultimi anni, c’è stata una crescente richiesta da parte dei consumatori per prodotti cosmetici che rispettino determinati standard ambientali ed etici. Le certificazioni come cruelty-free e vegan sono diventate particolarmente popolari, insieme a marchi ed etichette che evidenziano l’attenzione verso ingredienti naturali, sostenibilità ambientale e pratiche etiche.
Nei prossimi anni la legislazione sarà sempre più stringente, al fine di assicurare la veridicità di tali etichette green ed evitare il cosiddetto greenwashing. In particolare, la certificazione vegan ha richiesto alle aziende un investimento nella ricerca di nuove formulazioni che rispecchiassero le necessità».
Attualmente state lavorando al progetto ACTT4Cosmetics, di cosa si tratta?
«Nell’ultimo anno ci siamo fatti aggregatori per il riconoscimento della filiera cosmetica lombarda, all’interno della manifestazione di interesse per le filiere produttive, promossa da Regione Lombardia; stiamo lavorando in vista del relativo finanziamento con le aziende coinvolte.
A livello europeo, a maggio è partito il progetto ACTT4Cosmetics, cofinanziato dal programma Horizon Europe per la durata di 5 anni. ACTT4Cosmetics nasce all’interno della piattaforma Go4Cosmetics con l’obiettivo di implementare un action plan basato su tre pilastri: transizione digitale, transizione verde e consumers awareness.
Il progetto ha un duplice obiettivo: incentivare la collaborazione tra gli ecosistemi europei della cosmesi e incoraggiare lo sviluppo di iniziative innovative tra i soggetti al fine di affrontare le maggiori sfide del settore e nel mentre, rispondendo alle politiche europee e locali. Saranno sviluppate 14 soluzioni innovative con il fine di supportare le imprese nella transizione digitale e verde. Grazie al Sistema Cosmetico Lombardo sarà possibile facilitare questa tipologia di progettualità e collaborazione tra imprese e mondo della ricerca e sostenere la competitività di tutta la filiera».