• 14/12/2024

Talent Shortage – La Mission Di Manpowergroup Italia

 Talent Shortage – La Mission Di Manpowergroup Italia

Anna Gionfriddo amministratore delegato ManpowerGroup Italia

INTERVISTA A

Anna Gionfriddo, amministratore delegato ManpowerGroup Italia

La sfida principale per il prossimo futuro sarà la lotta al talent shortage: ben il 72% delle aziende non riesce a trovare tutti i talenti che vorrebbe assumere

“La Trasformazione Digitale ha cambiato profondamente ogni processo, settore e professione – afferma Anna Gionfriddo, amministratore delegato di ManpowerGroup Italia, realtà leader mondiale nelle global workforce solutions con sedi in oltre 80 Paesi – questo ha portato a una difficoltà delle aziende nel trovare i profili specializzati di cui hanno bisogno. Le criticità che si stanno accumulando sullo scenario macroeconomico e internazionale hanno spinto le aziende a rivedere i propri piani di assunzione all’insegna di una maggior cautela. Tuttavia, secondo la nostra indagine MEOS – Manpower Employment Outlook Survey – per l’ultimo trimestre dell’anno le prospettive occupazionali rimangono positive con una previsione netta di occupazione del +13%, al netto di un calo del clima di fiducia rispetto al trimestre precedente e anche nel confronto col 2021. Le previsioni di assunzione nell’ultima parte dell’anno sono più forti nel settore alberghiero e della ristorazione con +28%, in vista dell’avvio della stagione invernale. Buone le prospettive indicate dagli imprenditori dei settori edilizio, produzione primaria e IT e telecomunicazioni.

Quali sono le competenze richieste nel mercato del lavoro oggi?

I ruoli IT e digitali continuano ad essere quelli più richiesti e contemporaneamente quelli più difficili da trovare. L’Italia semplicemente non ha abbastanza lavoratori informatici per colmare le richieste. Inoltre, i progetti energetici e infrastrutturali del Pnrr stanno spingendo la domanda di profili tecnici specializzati anche in questi ambiti. In ManpowerGroup abbiamo già attivato in questi mesi diversi corsi di formazione tramite le nostre Academy e in collaborazione con le aziende del settore. Non vanno però sottovalutate nemmeno le soft skills, cioè le competenze relazionali e attitudinali. Un numero rilevante di aziende lamenta carenze anche su questo aspetto, che è diventato fondamentale. Dalle nostre ricerche appare come le soft skills di più difficile reperibilità siano l’adattabilità e la resilienza per il 28% dei datori di lavoro, seguono affidabilità, disciplina e problem-solving per il 25% e capacità di lavorare in gruppo per il 24%.

Nel settore delle HR è cambiata l’attività di recruitment: qual è il suo rapporto con il continuo processo di innovazione tecnologica?

Le soluzioni per il recruiting che si sono affermate negli ultimi anni rispondono in particolare alla necessità di individuare, attrarre, selezionare i migliori talenti. Per poter rendere più efficaci, efficienti e oggettivi questi processi oggi parliamo di HR Tech, l’insieme delle tecnologie per migliorare i processi di reclutamento. Si tratta di tecnologie che stanno trasformando progressivamente tutti i processi: dal recruiting alla talent acquisition, alla formazione; dal monitoraggio delle performance al flusso di attività amministrative collegate alla gestione di dipendenti e collaboratori; dall’assessment alla comunicazione interna.

L’Intelligenza Artificiale è la prima tra le tendenze tecnologiche strategiche per poter affrontare questi cambiamenti. Per rispondere alla sfida per i migliori talenti, le aziende cercano di conoscere al meglio le caratteristiche dei candidati in fase di selezione e offrire un’esperienza di candidatura positiva: l’intelligenza artificiale rende più efficiente la gestione del volume di dati, aumenta le capacità umane nell’individuare velocemente le persone giuste per le ricerche in corso e rende il processo più equo e oggettivo. Per fare qualche esempio, gli Applicant Talent System, i software utilizzati dalle aziende per dare un ordine e fare una prima selezione tra tutte le candidature ricevute, o i chatbot, progettati per conversare e dare risposte più rapidamente ai candidati, oggi sono strumenti imprescindibili per il mondo delle risorse umane.

Quali sono le best practices che ManpowerGroup Italia adotta nell’ottica della sostenibilità economica, sociale e ambientale?

Dato il nostro focus sulle persone, in ambito ESG promuoviamo il lavoro dignitoso, significativo e rispettoso delle regole, siamo costantemente impegnati a sostenere la diversità, l’equità, l’inclusione e l’appartenenza (DEIB) sul posto di lavoro e a lavorare per l’ambizioso obiettivo di raggiungere il 50% di diversità di genere a livello di leadership globale entro il 2025. Un obiettivo vicino per l’Italia, dove le donne rappresentano il 78% della popolazione aziendale.

Inoltre, aiutiamo le persone più fragili a inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro. Promuoviamo progetti di sostenibilità ambientale che puntano alla riduzione delle emissioni CO2 – ci impegniamo a raggiungere il Net Zero entro il 2045 – attraverso attenzioni continue come l’ottimizzazione delle trasferte aziendali, progetti per un commuting sostenibile, riduzione degli sprechi e dell’utilizzo di plastica. Nel 2022 siamo stati nominati tra le World’s Most Ethical Companies da Ethisphere per il 13° anno, unica azienda del settore a ricevere questo riconoscimento da più di un decennio.

Per approfondimenti: Manpowergroup 

Paola Idilla Carella

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