Turismo, Como-Lecco: niente tampone per chi arriva dall’Ue dopo firma al Ministero

Trezzi (Coldiretti): “Misura importante che agevola l’ingresso di un turismo strategico per il lago
Arriva una boccata di ossigeno per il settore turistico lariano: l’avanzare della campagna vaccinale in tutta Europa e l’utilizzo del green pass permettono finalmente di allentare le limitazioni sugli spostamenti; è quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla nuova ordinanza firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza che prevede il superamento dell’obbligo del tampone per i viaggiatori provenienti dai Paesi dell’Unione Europea con il green pass.
“Si tratta di una misura estremamente importante dal momento che i turisti europei rappresentano una quota molto importante dei viaggiatori stranieri sul lago di Como e nelle località turistiche delle due province di Como e Lecco” osserva il presidente della federazione Coldiretti, Fortunato Trezzi. “Un allentamento che darà respiro a uno dei settori più colpiti dalla pandemia, che nel 2021 ha registrato un crollo degli arrivi da oltreconfine rispetto al periodo pre-Covid. Si tratta quindi di un importante passo avanti per iniziare ad allentare le pressioni su uno dei settori più colpiti dalle limitazioni legate al Covid”.
Negli ultimi due anni, a pesare sui flussi turistici sono stati soprattutto i turisti stranieri bloccati alle frontiere, che peraltro sono anche i più strategici per l’ospitalità lariana nelle mete più classiche, perché hanno tradizionalmente un’elevata capacità di spesa per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir.
“Confidiamo sul fatto che i nuovi arrivi saranno determinanti per garantire una ripartenza duratura ai nostri agriturismi, in cui gli arrivi dall’estero costituivano almeno il 40% delle presenze prima del Covid e che, purtroppo, l’anno scorso hanno realmente lavorato a pieno regime solo nei mesi di luglio e agosto, penalizzati anche dalla paura per nuove chiusure; questo avrà tra l’altro un impatto determinante anche sulla ristorazione, altro settore fortemente penalizzato, perché si stima che 1/3 della spesa turistica sia destinata proprio all’alimentazione per consumi in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi e acquisto di specialità alimentari da riportare a casa, pratica che nel comprensorio lariano ha sempre visto protagonisti i formaggi, in particolare quelli d’alpeggio, ma anche salumi e il vino prodotto sulle alture che affacciano sul lago di Como e in Alta Brianza”.