Turismo e cultura: governare la transizione
Il nuovo modello di sviluppo durante e dopo la pandemia deve basarsi su una forte capacità dei territori di organizzare un’offerta integrata. A che punto siamo in Lombardia nello sviluppo di una nuova cultura di turismo sostenibile. L’abbiamo chiesto a Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia
Turismo e cultura, un binomio inscindibile. La crisi covid in due anni ha generato una trasformazione profonda e nuove sensibilità. Come vede Unioncamere il nuovo modello che sta emergendo?
«L’emergenza sanitaria ha avuto un impatto economico importante sul comparto turistico e su quello culturale in tutto il mondo. Sono stati i primi settori a essere colpiti e probabilmente saranno tra gli ultimi a poter tornare pienamente sui livelli precedenti, a causa del ridimensionamento della domanda a cui abbiamo assistito, in particolare di quella straniera che per la Lombardia è estremamente importante.
Cultura e arte sono da sempre una forte motivazione al turismo: in qualsiasi località si trovino i turisti – sia essa urbana, metropolitana, montana o lacustre o altro – sono attratti dall’offerta culturale-artistica che si presenta loro: in questo l’Italia è prima al mondo. Anche per la Lombardia questo connubio è importante ed imprescindibile. Lo era prima della pandemia e lo è, ancor di più, dopo la pandemia grazie allo sviluppo dello slow tourism rivolto a mete di prossimità per turisti alla ricerca di esperienze più spontanee, che ha fatto scoprire le incredibili ricchezze artistiche, eno-gastronomiche e naturalistiche dei nostri territori, compensando almeno in parte i minori flussi con il maggiore turismo nazionale. La trasformazione è ancora in corso ma la sensibilità verso l’Italia da parte degli stessi italiani è cresciuta enormemente.
Contemporaneamente, però, è cambiato il modello di consumo e sono mutati anche i fabbisogni dei turisti, imponendo modelli di offerta turistica-culturale del tutto nuovi. Alle modalità tradizionali si sono affiancati – a volte sostituendoli – nuovi approcci, anche attraverso l’utilizzo di strumenti e tecnologie digitali, che attraggono, reinventano e mantengono viva la relazione con il turista e il visitatore prima, durante e dopo il viaggio.
La Lombardia è centrale in questo processo di trasformazione della domanda e dell’offerta, grazie alla varietà senza confronti della sua offerta: dalle destinazioni estive alle località sciistiche, dal turismo d’affari allo shopping, dalle città d’arte ai borghi e agriturismi, in Lombardia c’è davvero tutto e lo stiamo finalmente riscoprendo. Cambiano però i mezzi e i canali comunicativi, di promozione e di vendita e proprio su questo lavoriamo oggi per essere al passo con i tempi e la digitalizzazione ormai pervasiva.
Proprio questi mutamenti senza precedenti hanno imposto una maggiore attenzione da parte del sistema camerale lombardo. In collaborazione con Regione Lombardia e Fondazione Cariplo e assolvendo alle nuove competenze delle Camere di Commercio per questi temi abbiamo quindi avviato iniziative per accompagnare il comparto dei musei e dei luoghi della cultura verso lo sviluppo di nuovi modelli innovativi e tecnologici attraverso partenariati con Imprese Culturali e Creative.
Siamo quindi impegnati sempre di più nel sostegno e supporto ai comparti del turismo e della cultura, cercando di interpretare al meglio le funzioni per la valorizzazione del patrimonio culturale e lo sviluppo e la promozione del turismo delle Camere con una rinnovata attenzione al loro ruolo come volàno di sviluppo dei territori e dell’economia locale. L’impegno per tutti settori economici si è così esteso a questo tema che contraddistingue e caratterizza il nostro Paese».
Parliamo del turismo di prossimità. Matura sempre più l’esigenza di organizzare ogni sistema territoriale in modo che gli attori imparino a lavorare insieme: pubblico, privato, terzo settore, organizzando un’offerta integrata e partecipata. Come lavora Unioncamere per raggiungere questi obiettivi?
«Il settore del turismo a seguito dell’emergenza sanitaria appare tuttora sottoposto a diverse incognite, solo in parte ormai risolte. Anche i comparti che trovano in parte ma non esclusivamente alimento nella domanda attivata dai turisti (viaggi, ristorazione, alcune tipologie di attività commerciali e servizi) hanno subito impatti di rilievo, è non è ancora chiaro in quale misura i cambiamenti in atto nei modelli di consumo e nella scelta delle destinazioni siano destinati a diventare strutturali.
Secondo l’Ocse – Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – il turismo si riprenderà gradualmente, ma dovrà essere pensato in modo più sostenibile. Sanità e sicurezza saranno dei requisiti importanti e la riduzione e la migliore distribuzione dei visitatori saranno utili anche alla tutela dell’ambiente. La certezza è che tutti gli attori coinvolti – operatori, imprese, organizzazioni e istituzioni – dovranno riprogettare le proprie strategie, riparametrando obiettivi, modelli organizzativi, strumenti e azioni. Stiamo proprio lavorando per questo e in questo processo di transizione possiamo anche contare su un ampio numero di cittadini lombardi che hanno dovuto rimanere nella regione o che hanno scelto di farlo in questi due anni. Molti di loro hanno riscoperto luoghi e bellezze da sempre noti in tutto il mondo – il “Grand Tour” parte tradizionalmente dalla Lombardia – e così hanno fatto anche molti italiani nella impossibilità di recarsi all’estero, tenendo viva l’attenzione e dando così continuità all’azione delle imprese.
Per questo, Unioncamere Lombardia e le Camere di Commercio lombarde hanno attivato e stanno realizzando misure per favorire la ripresa della domanda turistica sui territori lombardi con interventi di sostegno a imprese e loro partenariati per realizzare progetti di miglioramento della fruizione delle esperienze turistiche e dell’offerta di accoglienza, rafforzando così le filiere e le stesse imprese che ne fanno parte.
L’impegno da parte del sistema camerale c’è e si è concretizzato anche in questi anni difficili assieme a Regione Lombardia grazie a un accordo per la competitività che fa da contenitore a tutte le nostre iniziative di livello regionale: ci auguriamo che l’azione congiunta continui a conseguire i risultati significativi che abbiamo avuto sino ad ora, incrementando ulteriormente le ricadute sui sistemi territoriali che possano dare entusiasmo al settore per una vera ripartenza e cogliendo l’occasione per aiutare il comparto a competere, ancora meglio che in passato, con le nuove regole e per le nuove esigenze».
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