Turismo sostenibile, il motore Milano. Inclusione, partecipazione

Martina Riva
La Grande Milano riprende il percorso di crescita. Le parole chiave sono sostenibilità, capacità di coprogettazione della Città Futura, la partecipazione delle giovani generazioni, la collaborazione fra gli attori. Ne parliamo con Martina Riva, assessora allo Sport, Turismo e Politiche giovanili del Comune di Milano
Assessora Riva, Milano è il grande motore della Lombardia che a sua volta è il motore d’Italia. Vogliamo fare il punto sullo sviluppo del turismo urbano e dei suoi attrattori primari. Come sta andando la stagione? Quali i segnali per il prossimo futuro?
«I segnali sono davvero buoni e incoraggianti. Abbiamo chiuso il mese di aprile con oltre 587mila arrivi in città, eguagliando di fatto la presenza turistica pre-Covid: nel 2019 ne erano stati registrati 594mila. A guardar bene, il dato è ancora più positivo, perché ad aprile 2019 a Milano c’era il Salone del Mobile, che quest’anno si terrà a giugno; inoltre, in questo momento registriamo l’assenza dei turisti asiatici e del turismo russo. Quindi, in questo periodo, stiamo ospitando prevalentemente turisti europei e americani.
Stando ai dati della Questura di Milano, anche la presenza turistica nell’area vasta – ossia Città metropolitana e Provincia di Monza e Brianza – è stata molto buona nel mese di aprile, a riconferma del trend di crescita: sono arrivate 789mila persone; nel 2021 eravamo a 178mila e nel 2019 oltre 878mila.
Grazie ad alcune rassegne e iniziative di grande richiamo di pubblico italiano e internazionale che Milano ospiterà a giugno, come Piano City, la Design Week o il Milano Monza Motor Show, è verosimile che il numero di visitatori e turisti aumenterà ulteriormente.
Nell’ultimo anno si è lavorato molto sul fronte della promozione turistica, proprio con l’obiettivo di riportare la città ai livelli precedenti l’emergenza sanitaria. Le iniziative di YesMilano Convention Bureau e la campagna lanciata con il brand YesMilano, progetto di Milano&Partners – l’agenzia di promozione della città di Milano, sostenuta dal Comune di Milano e dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi -, stanno dando i risultati sperati. L’obiettivo è duplice: da un lato è promuovere Milano e le sue tante anime, attraverso la valorizzazione e la riscoperta dei quartieri oltre che dei suoi luoghi iconici; dall’altro ricordare quale venue internazionale e professionale di alto livello sia Milano per il settore MICE.
Oltre all’attrattività generata dai grandi eventi, dal turismo business e congressuale e dall’identità dei quartieri di Milano, per consolidare la ripresa saranno strategici i Giochi olimpici Milano Cortina 2026 – insieme al percorso che ci porterà a organizzarli – e le progettualità che stiamo mettendo in campo sul fronte del turismo sostenibile e inclusivo. Per tutti questi motivi, credo che si possa guardare al futuro del turismo a Milano nei prossimi mesi e anni con rinnovato ottimismo».

Assessora Riva, Milano ha l’immagine di capitale del turismo d’affari. Noi vogliamo mettere a fuoco due aspetti che ci interessano particolarmente: il turismo sostenibile e l’accessibilità, che sono spesso solo slogan. Ne vogliamo parlare?
«Sostenibilità e accessibilità, declinata anche come inclusività, sono gli ambiti in cui il turismo in generale, e quindi anche quello milanese, si deve sviluppare e deve investire in maniera seria e consapevole.
Ciò che come Amministrazione stiamo portando avanti è un impegno concreto sul fronte della sostenibilità ambientale che, anche attraverso le linee guida per l’organizzazione di eventi plastic free e green che abbiamo approvato in giunta, ha un impatto importante su tutta la città e in particolare sul settore turistico, che si nutre proprio di appuntamenti, congressi, convention e settimane tematiche. In questo modo Milano sarà in grado di attivare un sistema virtuoso di collaborazione anche con le realtà private e i partner degli appuntamenti di richiamo turistico, rendendosi capace di promuovere corretti stili di vita e buone pratiche e di sviluppare una sensibilità maggiore sui temi ambientali.
Il turismo milanese non può prescindere anche dall’essere accessibile a tutti. Trovare formule per incentivare le strutture ricettive a rimuovere le barriere architettoniche laddove esistano, oltre che adeguare gli impianti sportivi in questo senso è centrale per il turismo in generale e in particolare per quello legato ai supporter e agli appassionati delle differenti discipline. È un tema su cui porremo la massima attenzione: abbiamo a esempio avviato, proprio su questi aspetti, un proficuo dialogo con il Comitato Italiano Paralimpico, che, sono certa, ci sarà di grande aiuto.
Accessibilità, però, vuol dire anche apertura e inclusione: ha a che fare con il riconoscimento di diritti fondamentali. In questi termini, Milano si confermerà sempre di più come punto di riferimento a livello nazionale e internazionale. A ottobre accoglieremo ad esempio la Convention IGLTA, il principale evento di formazione e networking per il turismo LGBTQ+, e faremo in modo di accompagnare questo appuntamento con una serie di iniziative in città, volte a sviluppare una tipologia di turismo contemporanea e inclusiva».
Tra le sue deleghe figurano le politiche giovanili. Cosa sta facendo il Comune per coinvolgere la next generation nella progettazione della Città futura?
«Tengo molto a questa delega, anche considerata la mia età. Quello che mi sto impegnando a fare è operare un cambio di prospettiva: basta pensare ai giovani come a panda in riserva da proteggere, e basta considerarli oracoli da interrogare in maniera strumentale, senza che a ciò seguano azioni che recepiscano concretamente le loro istanze. I giovani sono semplicemente i milanesi di domani, e le politiche giovanili non sono in realtà una categoria, ma piuttosto una lente attraverso la quale calibrare ogni politica dell’amministrazione. Per questo è necessaria una visione trasversale. Milano è una città universitaria, con oltre 200mila studenti che frequentano i nostri atenei. Molti di loro arrivano da fuori, dal resto d’Italia e dall’estero. Se vogliamo che dopo gli studi questi ragazzi restino e magari decidano di costruire a Milano il loro futuro, dobbiamo impegnarci affinché ogni politica del Comune – in ogni ambito in cui si articola e si sviluppa la vita della città – sia “a misura di giovane”, capace di cogliere la loro sensibilità e di rispondere alle loro esigenze. Solo così potremo contribuire a fare di Milano la città contemporanea, digitale, interconnessa, sostenibile, aperta, accessibile e inclusiva che i giovani chiedono».
Per approfondimenti:
www.comune.milano.it
