Un milione di volontari in Lombardia, la società che si dona
Intervento di Marco Pietripaoli
Direttore CSV Milano
Le tematiche di Cittadinanza attiva sono trasversali a tutti i temi del numero dedicato a Sport, cultura, turismo. Abbiamo chiesto di farci capire meglio la dimensione e l’impatto del Volontariato al Direttore del CSV di Milano Marco Pietripaoli
Più di trecento eventi diffusi in tutto il territorio della Città metropolitana di Milano, organizzati da oltre cinquecento non profit delle quali trecento raggruppate in cinquanta reti diffuse capillarmente nei quartieri e città dell’hinterland segnano la cifra della vitalità del terzo settore che è stato protagonista della Civil Week dal 5 all’8 maggio scorso conclusasi con la Bicicivica e una festa in Piazza Città di Lombardia.
Associazioni, comitati, gruppi informali, social street, cooperative, fondazioni, scuole, imprese sociali, università e altri attori pubblici e privati, supportati dal Centro Servizi per il Volontariato Milano, dai tre Forum Terzo Settore milanesi, dalle tre Fondazioni di Comunità milanesi e dal Corriere della Sera – Buone Notizie, hanno riunito le forze per presentarsi alla cittadinanza per una quattro giorni che ha promosso l’impegno civile, condividendo le energie positive della nostra società.
È stata l’occasione per proporsi ai cittadini, per coinvolgerli e presentare loro esperienze e riflessioni: perché essere cittadini attivi comporta la consapevolezza di essere contributori dell’apporto culturale al modo di vedere e costruire le comunità locali.
Negli ultimi anni la capacità di solidarietà e accoglienza sono state le risposte alla pandemia prima e ora alla guerra. Ma oltre le reiterate emergenze, le energie dei volontari sono quelle che potranno far girare il motore della ripresa, perché l’impegno civile dei cittadini può essere la chiave del vero cambiamento di cui hanno bisogno i nostri territori lombardi.
In Lombardia il 65% delle quasi 60mila istituzioni non profit, poco meno di 40mila organizzazioni, si occupano di attività artistiche e culturali, sportive e di socializzazione (il primo tra i settori di attività). Negli stessi ambiti sono oltre 600mila persone (la parte del circa 1 milione di volontari che operano in Lombardia) che si impegnano a titolo volontario, oltre a circa 4.000 addetti. I dati emergono dal Rapporto 2019 dell’Istat. CAI, TCI, CSI, UISP, FAI, Italia Nostra, ARCI, ACLI, GAI per citare le più famose, ma pensiamo alle pro loco, alle bande musicali, ai centri ricreativi, agli enti di promozione delle diverse forme artistiche, alle ONG che si impegnano nel turismo sostenibile nel mondo, ma anche quelle associazioni che aiutano chi vuole vivere nuove forme di turismo slow nelle nostre montagne e laghi, in bici o a piedi: sono realtà che costruiscono quotidianamente coesione sociale nei territori, nei quartieri e nei paesi. Comunità vive, vitali, che creano legami tra gli abitanti diventano poi comunità resilienti ed accoglienti che facilitano l’inclusione delle diverse fragilità: anziani, disabili, carcerati, senza dimora, vittime di violenza, … non si sentono utenti o assistiti, ma persone protagoniste, anche loro co-produttori di attività artistiche, musicali, sportive, di socializzazione.
Oltre a tutto ciò il grande valore aggiunto di questo impegno di centinaia di migliaia di cittadini volontari è il recuperare, curare, mantenere e valorizzare il patrimonio storico e culturale lombardo, sia immateriale che composto di migliaia di siti e beni che, al di là della proprietà formale, fanno parte del nostro patrimonio culturale.
Questo humus di co-produzione culturale e sociale permette al cittadino di esprimere il proprio apporto di partecipazione diretta e quindi di rinsaldare le relazioni di democrazia nella nostra Repubblica (e Regione). Un territorio con più forti legami nella comunità è terreno di vitalità anche per le istituzioni e le imprese, perché il volontariato per la cultura svolge una triplice funzione: di educazione alla solidarietà e alla cittadinanza attiva per una partecipazione responsabile dei cittadini; di contributo al miglioramento dell’offerta di servizi con molteplici, differenziati e originali interventi; di advocacy o di tutela rispetto ai beni culturali abbandonati o trascurati dalle Amministrazioni pubbliche responsabili. Rispetto all’offerta di servizi e strutture culturali il ruolo del volontariato non è quello di colmare i deficit di personale o di organizzazione dell’offerta pubblica o privata ma quello di aggiungere servizi ed efficacia a quelli esistenti. È intervento aggiuntivo e originale oltre che gratuito.
Così è stato con il Programma Volontari per Expo 2015, quando 7.000 volontari, selezionati e coordinati da CSV Milano, accolsero con un sorriso e facilitarono la visita ai milioni di cittadini che entrarono nell’Esposizione universale. Così ci auguriamo possa essere con la prossima sfida per le Olimpiadi Milano Cortina 2026 che vedrà protagonisti 20.000 volontari. Così ci auguriamo sarà a seguito della ristrutturazione dell’immobile con due secoli di vita di proprietà comunale in via Montegrappa 6/a che CSV Milano sta trasformandolo nell’hub del volontariato milanese, dal nome VOCE – Volontari al Centro.
Oggi più che mai, dobbiamo rimettere le persone al centro e ripartire da esperienze di cittadinanza attiva che funzionano e contribuiscono a dare risposte ai problemi e ai bisogni di tutti, a cominciare dai più fragili e dimenticati, tenendo assieme le opportunità culturali, sportive e di socializzazione. Vogliamo dare visibilità e valorizzare l’impegno di chi lavora per la comunità, cercando di creare una società lombarda ancor più equa e coesa.
Per approfondimenti:
www.civilweek-vivere.it
www.voce.milano.it
www.csvlombardia.it
IL VOLONTARIATO IN LOMBARDIA |
I Centri di Servizio per il Volontariato sono attivi dal 1997 per sostenere e qualificare il volontariato e promuovere la cultura della solidarietà. Luoghi dove enti di terzo settore e cittadini possono fare domande, trovare risposte ai propri bisogni, sviluppare competenze e saperi, mettersi in connessione con altri e con il territorio attraverso servizi e professionalità volti a supportare lo sviluppo del bene comune. I principali strumenti sono consulenze, formazione, orientamento, promozione, animazione territoriale, ricerche, produzione culturale, utilizzo spazi, …
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