Una luce in fondo al tunnel per il turismo, che per ora resta di “prossimità”

INTERVISTA A Carlo Frigerio – Direttore bus & transportation Frigerio Viaggi, azienda attiva fin dal 1949 nel settore viaggi
Dopo l’anno nero del Covid, il settore viaggi e turismo intravede segnali di ripresa, anche se la stagione 2021 è già partita per forza di cose in tono minore rispetto al pre-pandemia. E intanto emergono nuove tendenze dettate dall’emergenza che sembrano destinate a delineare il new normal in questo ambito: la riscoperta del turismo di prossimità, l’attenzione alla sostenibilità, le experiences digitali, i viaggi ibridi tra smart working e lavoro.
A fotografare il presente di uno dei settori più colpiti dalla crisi è Carlo Frigerio, direttore della divisione Bus & Transportation dell’omonima azienda attiva in Lombardia da più di 70 anni. Fondata a Giussano (Monza Brianza) nel 1949, oggi Frigerio Viaggi è un’impresa che conta 10 agenzie di proprietà e impiega oltre 90 professionisti qualificati, offrendo un’ampia gamma di servizi e cercando di interpretare e “reinventare” il turismo classico, specialmente in questi tempi di pandemia e post-pandemia.
Il settore vede la luce in fondo al tunnel, quindi?
«Un barlume sì. Con la campagna vaccinale che procede a gonfie vele è tornato un po’ di entusiasmo, nelle ultime settimane in moltissimi ci stanno contattando per chiedere preventivi e quotazioni, e qualcuno ha anche già prenotato. La voglia di tornare a viaggiare c’è, chiaramente con tutte le cautele del caso».
Quali tutele chiedono i viaggiatori?
«La sicurezza, innanzitutto. Il distanziamento, l’uso di mascherine, il tracciamento. Psicologicamente il viaggio è un aspetto critico, per questo sui nostri autobus gran turismo adottiamo protocolli molto rigorosi. Il famoso Green Pass suscita ovviamente moltissimo interesse, ma attendiamo che siano chiarite le modalità per ottenerlo e utilizzarlo. Noi abbiamo adottato politiche Covid-safe con tutele e coperture assicurative ad hoc».
Quali sono le preferenze dei lombardi per l’estate 2021?
«Notiamo un ritorno al turismo di prossimità, le persone vogliono rimanere in Italia o prettamente nel Mediterraneo. Le isole italiane saranno prese d’assalto, ma riceviamo molte richieste anche per la Puglia, la Toscana, l’Umbria, la riviera del Conero. Insomma, sarà un’estate alla riscoperta delle meraviglie della penisola. Fuori dai confini nazionali c’è un ritorno delle Baleari e delle isole greche. Per quanto riguarda la tipologia di vacanza, si avverte la necessità di sentirsi più protetti e sicuri, quindi si preferisce affittare una casa, un appartamento o un piccolo agriturismo con un gruppo di amici».
Molti tour operator osservano che, con la pandemia, i turisti fuggono dalle mete classiche, le grandi città, per ricercare mete di viaggio alternative, più nascoste: è così?
«Assolutamente sì. C’è una riscoperta dei borghi medioevali, delle località bomboniera, dei tour non convenzionali alla scoperta di regioni meno inflazionate, come l’Abruzzo per esempio. L’Italia offre tantissimo, il problema spesso è organizzarsi per raggiungere queste località».
Ricevete richieste per formule ibride vacanza/lavoro?
«Anche questa è una tendenza evidente: sempre più persone, essendo in smart working, approfittano della seconda casa o cercano affitti per periodi medio-lunghi, alternando lavoro e pause in spiaggia».
Notate un aumentato interesse per le tematiche ambientali?
«Decisamente sì, si ritorna al concetto di contatto più stretto con la natura. I turisti desiderano staccare dalla città e soggiornare in strutture ecosostenibili. Abbiamo creato percorsi enogastronomici dove possiamo offrire tutto ciò».
Secondo molti, dopo il Covid nulla sarà più come prima. Ci sono delle nuove tendenze destinate a diventare permanenti in ambito viaggi/turismo?
«Sicuramente la tendenza al digitale: le digital experiences prenderanno sempre più piede, anche in ambito didattico e business. Con la pandemia abbiamo ideato eventi digitali, gite con occhiali 3D, visite virtuali alle mostre e simili, che saranno sempre proposti. Ma appena si potrà, si tornerà anche a viaggiare davvero, perché l’esperienza touchable e il vedere dal vivo è un’altra cosa…».