Vigam, quelli della rivalsa
Vigam permette alle aziende il recupero dei costi sostenuti a seguito di malattia o infortunio dei propri dipendenti
Esiste un diritto che non viene quasi mai esercitato dai datori di lavoro e che può aprire strade importanti per chi fa impresa, soprattutto in un momento particolarmente delicato come quello attuale: si tratta del diritto di rivalsa del datore di lavoro e scatta nel caso in cui un lavoratore dipendente rimanga vittima di lesioni personali che gli impediscono di svolgere le normali mansioni in azienda.
La mancata utilizzazione delle prestazioni lavorative va a creare un danno economico per il datore di lavoro, il quale ha diritto a chiedere un risarcimento. Sebbene questo principio sia stabilito dall’art. 2043 del Codice civile e da una sentenza della Corte di Cassazione, i dati della sua mancata applicazione parlano chiaro: circa l’80 per cento degli imprenditori non sono a conoscenza della rivalsa del datore di lavoro e non esercitano l’azione di rivalsa in caso di assenza dipendenti per fatti imputabili a responsabile esterno coperto da assicurazione.
Ciò determina a livello nazionale una perdita complessiva per le aziende italiane quantificabile in oltre 50 milioni di euro ogni anno, che rimangono nelle casse delle compagnie assicurative.
Infatti, anche se vengono chiamati in causa gli enti previdenziali, circa il 60 per cento della retribuzione rimane a carico dell’imprenditore, che ha la possibilità di rivalersi per tali somme nei confronti del soggetto che ha cagionato il danno.
Il gap da colmare è elevato, in quanto i casi in cui i datori di lavori possono avvalersi del diritto di rivalsa sono stimati in 65-70mila all’anno.
Negli ultimi anni le associazioni datoriali e gli imprenditori del settore assicurativo hanno cominciato a sensibilizzare le aziende sull’esistenza di questa opportunità ed alcuni professionisti hanno costruito servizi ad hoc per rendere sempre più esteso l’utilizzo del diritto di rivalsa.
È il caso di Vigam, una start up innovativa fondata a Milano nel 2021, di cui Ivan Bizzo è uno dei soci fondatori.
Qual è la casistica in base alla quale può essere applicato il diritto di rivalsa?
«Sono due gli ambiti di interesse: l’area infortuni e l’area malattia. La maggior parte delle pratiche di rivalsa riguarda gli infortuni in itinere, ossia gli incidenti stradali che possono verificarsi durante il tragitto casa-lavoro.
Tutto ciò che si verifica durante l’orario di lavoro, ma sempre in strada (per esempio un dipendente che ha un appuntamento con un commerciale), lo possiamo considerare “infortunio sul lavoro”. Questa categoria riguarda un’ampia fetta di lavoratori: commerciali, venditori, facchini, autisti, trasportatori, tecnici, manutentori.
Tutto ciò che invece accade fuori dall’orario di lavoro viene considerato come malattia. Tra le casistiche possiamo citare: la caduta al supermercato dopo l’impatto con una macchia d’olio sul pavimento; l’incidente stradale avvenuto il sabato o la domenica, mentre il dipendente è in giro con la propria famiglia; l’incidente sugli sci, in seguito allo scontro con un altro sciatore, ricordando che dal primo gennaio 2022 per ogni sciatore è obbligatorio possedere un’assicurazione che copra la propria responsabilità civile per danni o infortuni causati a terzi; l’intossicazione alimentare in seguito a un pranzo al ristorante.
Un aspetto importante riguarda la prescrizione: non importa se l’infortunio o la malattia siano già chiuse o ancora aperte, in entrambi i casi sono recuperabili.
Vigam gestisce infatti le pratiche per eventi accaduti negli ultimi 24 mesi. Quindi si può tornare indietro di 2 anni, anche se il dipendente non lavora più in azienda. Inoltre, il recupero è sempre valido sia nel caso che il dipendente abbia ragione, sia in presenza di concorso di colpa.
Nel caso di dipendenti trasportati, i costi sono sempre recuperabili anche quando il conducente del veicolo su cui viaggiavano ha torto. Per esempio, in tutte le aziende che fanno manutenzione, spesso nel furgone sono in due o in tre persone.
Anche se il conducente dovesse avere torto, i passeggeri sarebbero sempre tutelati. In quel caso, gestiremmo la pratica per l’assenza dal lavoro dei passeggeri, che sono i colleghi di colui che era alla guida».
Quali sono i costi lavorativi e contributivi che l’azienda può recuperare?
«Il costo del lavoro che l’azienda può farsi rimborsare in qualità di danneggiata non è solo quello che possiamo intuire come contribuzione sulla retribuzione lorda, che rimane a carico del datore di lavoro, ma anche la retribuzione differita.
Per esempio, durante un caso di malattia, l’Inps, in base allo specifico contratto nazionale, potrebbe non coprire nulla, rimanendo tutto il costo del lavoro a carico del lavoratore, oppure potrebbe coprire in parte.
Una parte viene rimborsata dall’Inps al datore di lavoro, un’altra parte rimane a carico del datore di lavoro. Noi andiamo a recuperare tutta la parte che è rimasta a carico del datore di lavoro: retribuzione, contribuzione, maturazione tredicesima, maturazione TFR, maturazione ferie, maturazione permessi di riduzione orario lavorativo, maturazione delle ex festività. Lo stesso meccanismo vale per l’Inail».
L’imprenditore che si interfaccia con Vigam quale procedura deve seguire?
«Abbiamo semplicemente bisogno dell’identificativo del sinistro: la data dell’evento e le targhe dei mezzi coinvolti. Non serve altro, basta aspettare il decorrere dei tempi. Inoltre, è nostra consuetudine chiedere all’imprenditore di guardare le assenze che il dipendente ha fatto nei 24 mesi precedenti.
Nel caso che arrivi un certificato di infortunio o di malattia, l’imprenditore ci contatta e possiamo capire se si tratta di un diritto di rivalsa oppure no.
Il nostro corrispettivo viene richiesto solamente dopo che l’azienda ha ricevuto i soldi sul proprio conto corrente dalla compagnia assicurativa. Noi non chiediamo nessun costo di gestione per l’attivazione della pratica, assumendoci anche dei costi a nostro carico.
Abbiamo deciso di operare senza costi iniziali perché gli imprenditori non conoscono questa materia e spesso sono titubanti riguardo alla possibilità di successo.
Noi diamo loro l’opportunità di recuperare delle somme di cui non erano a conoscenza e quando la rivalsa è fattibile la percentuale di successo delle nostre pratiche è del 100 per cento.
Nella prima fase di gestione della pratica, la compagnia assicurativa potrebbe dimostrare che il dipendente ha torto. In questo caso si tratta di una rivalsa con torto e l’azienda non può recuperare i soldi. Potrebbe succedere, inoltre, che l’assenza del dipendente abbia generato un danno economico.
Supponiamo che il danno sia di 4mila euro e la compagnia sostenga che il dipendente abbia una responsabilità del 20 per cento, legata alla sanzione comminatagli dalle forze dell’ordine.
In questo caso, proponiamo un risarcimento di 3.200 euro. Il risultato è parziale, ma è quello dovuto. Le compagnie assicurative non possono infatti contestare il costo del lavoro, che dipende da un accordo tra le parti, è valevole su tutto il territorio italiano e non è interpretabile».
Vigam nasce in un contesto ricco di imprese, quello della città metropolitana di Milano e delle province di Lodi, Monza e Brianza e Pavia: sono le 7mila aziende associate ad Assolombarda, una delle prime associazioni datoriali, tramite la sua società operativa Assolombarda Servizi, ad aver intuito le potenzialità di questo servizio, insieme a Gianluca Pillera, presidente dell’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro di Monza.