• 18/02/2025

Volandia, un divertimento educativo

 Volandia, un divertimento educativo

Il più grande museo aeronautico d’Italia, un luogo dove la passione per il volo incontra la scoperta e l’apprendimento. Ne abbiamo parlato con Marco Reguzzoni, presidente di Volandia

Situato nel cuore delle storiche officine aeronautiche Caproni 1910, adiacenti all’aeroporto internazionale di Malpensa, si trova Volandia – il Parco Museo del Volo. Fondato nel 2010, questo museo celebra la ricca tradizione aeronautica italiana, esibendo oltre 100 velivoli su una vasta superficie di 250mila metri quadrati, rendendolo il più grande museo aeronautico del Paese.

Volandia (sito web) è un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, suddiviso in diversi padiglioni tematici. Ogni padiglione offre un’esperienza unica, permettendo ai visitatori di toccare con mano le macchine volanti, immergendosi nella loro storia e assaporando la potenza della tecnologia e dell’innovazione costante.

Ma Volandia non è solo un museo. Offre anche un’ampia gamma di esperienze interattive, tra cui simulatori di volo di ultima generazione, aree gioco interne ed esterne e la possibilità di visitare i musei Flaminio Bertoni e dei trasporti ogliari e la Collezione Piazzai.

Grazie alle sue collaborazioni strutturali con le aziende aeronautiche locali, le università e i centri di ricerca, Volandia è diventato un punto di riferimento per l’intera Regione Lombardia. Con un numero di visitatori in costante aumento, è una meta turistica riconosciuta e apprezzata, testimoniando l’importanza e l’attrattiva della nostra eredità aeronautica.

«Volandia è un unicum che ha saputo coniugare storia e innovazione e che anno dopo anno, stagione dopo stagione, ha conquistato quote di pubblico sempre più consistenti – spiega il presidente Marco Reguzzoni – famiglie, giovani, appassionati, turisti di passaggio, ma anche scolaresche e visitatori della domenica. Volandia ha una proposta talmente vasta che riesce a soddisfare le richieste di ogni tipologia di pubblicoE lo dicono i numeri: da inizio anno ad ora sono più di 50mila le presenze che ci fanno ipotizzare di chiudere l’anno ben oltre i 120mila visitatori. L’onda della pandemia è stata davvero lunga e impattante, ma adesso possiamo dire di essere tornati ai livelli del 2019 grazie anche al ritorno delle scolaresche di ogni ordine e grado, che scelgono il nostro museo per la loro gita annuale: 10mila sono gli studenti che visitano Volandia con la scuola».

L’area è stata strutturata in un percorso, suddiviso tra hangar e spazi all’aperto, per le famiglie con bambini a cui avete dedicato 1000 metri quadrati per il divertimento educativo e per gli appassionati di macchine volanti e anche spaziali. Ci può descrivere le offerte d’intrattenimento di quest’anno?

«Il calendario dell’autunno prossimo è in via di definizione, ma sono partiti i nostri campus estivi, un’altra iniziativa che riscuote sempre più successo. Il Junior Camp – a partire dal 12 giugno – è dedicato ai bambini dai 6 ai 13 anni con un ricco programma giornaliero di attività prevalentemente all’aperto: modellismo aeronautico, laboratori di arte e cucito, visite negli ampi padiglioni del museo con guide dedicate, viaggio alla scoperta del mondo dei droni, sessioni di planetario, imbarco sui grandi aerei con un pilota.

Il Teen Camp è invece dedicato ai ragazzi dalla terza media ai 18 anni, che potranno vivere l’esperienza di volare davvero con un istruttore su Cessna o Tampico, oltre a scoprire e conoscere il jet con il comandante Boscolo, già solista delle Frecce Tricolori e nostro volontario».

Quali saranno i prossimi appuntamenti culturali e di divulgazione scientifica sul mondo aeronautico?

«Al momento l’appuntamento più importante è previsto in autunno, un evento dedicato al mitico S55 X e alla crociera del decennale e alle grandi trasvolate atlantiche degli anni Trenta. Sarà l’occasione per inaugurare la riproduzione fedele del velivolo S55X I-BALB, leggendario idrovolante utilizzato da Italo Balbo per le grandi crociere oltre oceano, realizzata a mano con raffinate tecniche artigianali dai nostri volontari e dal Savoia Marchetti Historical Group, che hanno dato vita a quella che può essere considerata a pieno titolo una vera opera d’arte.

Sempre in autunno organizzeremo un convegno di diritto aeronautico, che quest’anno affronterà il tema dei ritardi aerei e dei diritti dei passeggeri e a seguire una mostra d’arte dedicata ai cento anni dell’Aeronautica Militare.  Ricordiamo, inoltre, che nel padiglione Ala fissa è stata recentemente inaugurata una sezione dedicata all’Aeronautica».

I canali social e le innovazioni digitali come e quanto hanno contribuito alla proiezione di Volandia nelle Regioni confinanti e alla sua diffusione tra le giovani generazioni?

«Certamente i nostri canali social hanno contribuito in maniera determinante a far sì che Volandia fosse fruibile anche da un pubblico giovane e magari non per forza appassionato di aeronautica. I social ormai rappresentano il mezzo più efficace per comunicare con le nuove generazioni, ma non solo servono anche per raggiungere un gran numero di utenti nel modo più veloce ed economico.

La nostra pagina Facebook al momento in cui stiamo facendo questa intervista ha toccato quota 33.300. Risultati ottenuti senza investimenti economici e che premiano il nostro approccio: raccontare un museo vivo, dinamico e mai uguale a se stesso. In cui nella medesima giornata può ospitare un evento aziendale, avere scolaresche in gita e inaugurare un nuovo velivolo.

Diciamo che non ci manca la materia prima per tenere vivi i nostri social e gli utenti ci premiano: sono sempre molto attivi pubblicando foto, commenti e tantissime recensioni positive. Infatti, i numeri sono in continua crescita».

Il Parco è un polo d’attrazione per l’intero territorio varesino, conosciuto come la Provincia con le Ali, può illustrarci le proposte di convenzioni che adottate con gli enti pubblici e le realtà private siano esse imprese o associazioni?

«È vero, siamo un polo d’attrazione per tutto il territorio varesino e non solo. E le nostre convenzioni spesso raccontano proprio il rapporto di Volandia con il territorio, sia da un punto di vista istituzionale, che rispetto a cittadini e aziende. Anche questo è un modo semplice per fare rete affinché ognuno possa sentirsi parte del museo.

Perché Volandia è di tutti e per tutti. Gli enti pubblici sono soliti fare convenzioni, offrendo contributi che possono essere erogazioni in denaro, in opere o in visibilità; a fronte di questo, ad esempio, i cittadini possono accedere al museo a tariffe ridotte. Le imprese, invece, possono supportare il museo con donazioni in denaro o sponsorizzazioni tecniche, destinate a progetti specifici o all’operatività del museo, in cambio ricevono agevolazioni per l’uso della struttura per la formazione o per eventi aziendali, benefit per i dipendenti e in caso di supporto pluriennale e consistente possono anche diventare soci della Fondazione.

Non mancano poi convenzioni di mutuo beneficio a enti e associazione del terzo settore, quando l’attività di questi ultimi risulti sinergica con quella di Volandia: numerose, infatti, le associazioni di volontariato e culturali del territorio che collaborano con noi».

 

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Andrea Pisani

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