Wagner, mentalità orientata al futuro

Dall’eccellenza tecnologica all’impegno per l’ambiente e le persone: come Wagner trasforma l’innovazione in un valore strategico
Innovare non significa solo sviluppare nuove tecnologie, ma adottare un approccio di miglioramento continuo che coinvolge ogni aspetto dell’azienda.
Wagner, azienda leader nella fornitura di tecnologie innovative per il rivestimento di superfici, con la sua mentalità orientata al futuro, investe nella digitalizzazione, nella sostenibilità e nel benessere delle persone, dimostrando che l’innovazione è una scelta consapevole per costruire un domani più efficiente e responsabile.
Ne abbiamo parlato con Giovanni Li Pira, Head of QHSE (Quality, Health, Safety, Environment), e Laura Carrozza, QHSE Specialist di Wagner, oltre ad aver avuto l’occasione di porre una domanda anche a Antonio Simeone, direttore People & Culture, e all’amministratore delegato Alessio Volontè..
Sul vostro sito troviamo il pay off “innovazione come mentalità”. Cosa significa, quindi, innovare per Wagner?
«Per Wagner l’innovazione è un atteggiamento mentale. Significa miglioramento continuo: sperimentare, imparare dai propri errori e costruire un bagaglio di esperienze per evolvere quel che facciamo ogni giorno, consapevoli che il nostro futuro è nelle nostre mani. Questo spirito si riflette innanzitutto nei prodotti: siamo orgogliosi delle nostre eccellenze tecnologiche, per di più di quelle soluzioni specifiche e di altissimo livello prestazionale rese possibili dalla sperimentazione di percorsi mai battuti prima. Ma l’innovazione non si ferma certo alle macchine.

Riguarda in maniera altrettanto profonda le modalità con le quali realizziamo, commercializziamo e forniamo assistenza sui prodotti. L’impatto della digitalizzazione sul modo in cui facciamo business ne è – prevedibilmente – l’aspetto più evidente: già da di versi anni abbiamo avviato progetti pilota che spaziano dall’uso della realtà aumentata per l’assistenza tecnica all’intelligenza artificiale per il supporto dei tecnici in campo.
Alcuni progetti pilota sono poi entrati a far parte del nostro modo di fare business, altri si sono rivelati non ancora pronti per un’adozione su grande scala. E innovare è anche questo: conoscere, fare esperienza e avere la dinamicità di adattare la via con quel che si scopre».
Wagner ha recentemente ottenuto la certificazione del proprio Sistema di Gestione Integrato per l’ambiente (ISO 14001). Quali sono stati i passi principali per raggiungere questo traguardo? E quali sono i principali benefici che questa certificazione porterà all’azienda e ai suoi clienti?
«L’ottenimento della certificazione è il raggiungimento di un traguardo reso possibile da un insieme di elementi strutturali e organizzativi.
È un percorso maturato un passo alla volta negli anni e nell’evoluzione dell’organizzazione: richiede di avere processi ordinati e gestiti, ma soprattutto richiede di dedicare risorse e tempo. Si tratta, quindi, in ultima analisi di uno strumento atto a dare visibilità alla serietà e solidità con la quale l’azienda affronta le tematiche oggetto della certificazione. Uno strumento di trasparenza verso l’esterno così come un chiaro messaggio di politica organizzativa verso l’interno».

Alessio Volontè, oltre alla certificazione, Wagner ha adottato altre iniziative, tra cui nuove tecnologie o processi innovativi, per ridurre l’impatto ambientale? Avete obiettivi futuri in termini di sostenibilità?
«Nella nostra sede di Valmadrera ci siamo concentrati sia sugli aspetti infrastrutturali – ad esempio, i pannelli solari per coprire una rilevante quota del consumo energetico – sia sulla sensibilizzazione a riguardo dell’impatto delle piccole azioni quotidiane, come la riduzione della plastica per gli imballaggi delle bevande.
La nostra maggiore area di impatto riguarda tuttavia i prodotti, ottimizzandone il consumo energetico. Siamo già all’avanguardia con la nostra tecnologia EEP – che riduce il fabbisogno elettrico dei sistemi di verniciatura a polvere – e la funzionalità Active Flushing nella verniciatura a liquido, il cui ciclo di pulizia garantisce uno scarto minimo.
In futuro continuerà il nostro impegno con particolare attenzione nella progettazione, per minimizzare sempre più l’impatto dei nostri prodotti durante il loro ciclo di vita. Un approccio olistico che parte da un’ideazione attenta alla costruzione così come allo smaltimento a fine vita, ma che si concentra in egual modo anche sui consumi energetici e sulle logiche di gestione software della macchina».
Antonio Simeone, l’innovazione sostenibile non riguarda solo l’ambiente, ma anche il benessere dei dipendenti, l’impatto sociale e il contributo al territorio. Come Wagner sta integrando questi aspetti nella sua strategia aziendale? Ci sono progetti o iniziative che ritenete particolarmente significativi?

«Sostenibilità per noi non riguarda solo l’ambiente, ma anche una governance che tenga conto di tutti gli stakeholder. Questo valore è particolarmente importante per Wagner, poiché l’azienda appartiene a una fondazione che supporta le persone in difficoltà nei territori in cui è nata. Siamo orgogliosi di come il nostro lavoro contribuisca non solo al risultato economico, ma anche al benessere della comunità, e ci spinge a riflettere questa missione in ogni ambito in cui operiamo.
Crediamo che il luogo di lavoro debba favorire lo sviluppo individuale e che le aziende abbiano la responsabilità di bilanciare le esigenze aziendali con il benessere dei propri dipendenti. Per questo motivo, sperimentiamo nuove forme di collaborazione e offriamo ampia flessibilità per favorire l’equilibrio tra vita privata e professionale.
In questa direzione, abbiamo recentemente lanciato un servizio in collaborazione con SOS International, leader globale nella gestione dei rischi per salute e sicurezza. Questo servizio non solo garantisce la protezione all’interno degli edifici aziendali, ma si estende anche a chi lavora all’esterno, nei cantieri, offrendo supporto continuo in ogni situazione di rischio.
L’attenzione alla sicurezza, insieme al benessere delle persone, è parte integrante della nostra responsabilità, rendendo ogni ambiente di lavoro più sicuro. Infine, da oltre un anno, abbiamo rinominato la funzione “HR” in “People & Culture” per sottolineare che il successo dell’azienda dipende dalla motivazione dei nostri team e da una cultura aziendale solida, che rappresenta un vantaggio competitivo difficile da replicare».